Il 6 novembre scorso, a 10 anni dall’apertura del suo primo mozzarella bar a Roma, Obikà si trasforma in Obicà. Il cambio di logo, un’operazione sempre delicata, ha un obiettivo ben preciso: fugare i dubbi sull’italianità della catena di mozzarella bar con pizza e cucina, che insorgevano in primis all’estero, dove la catena si è sviluppata a un ritmo più veloce che in Italia. All’estero la catena conta infatti 12 locali: quattro a Londra, due a Los Angeles e altrettanti a New York, tre a Tokyo e uno a Dubai. Mentre in Italia ce ne sono al momento nove: quattro a Roma (Parioli, Parlamento, Campo dei Fiori, aeroporto di Fiumicino), due a Milano (Brera e la Rinascente-Duomo), uno all’aeroporto di Malpensa, uno a Firenze e uno a Palermo, di nuovo in un grande magazzino, la Rinascente. La più italiana lettera C sostituisce dunque la K e riafferma l’assoluta italianità dell’offerta di Obicà, il mozzarella bar originario, come rivendica Silvio Ursini, il suo ideatore e presidente, di fronte alle numerose imitazioni. Un format ristorativo che ruota intorno a un prodotto principe: la mozzarella di bufala campana Dop, cui fanno da corollario altre eccellenze della gastronomia del Belpaese, certificate Dop e Igp, oppure, e sono molte, selezionate fra i presìdi Slow Food. “Dopo tre anni in cui ci siamo concentrati sullo sviluppo all’estero – anticipa ad Artù Domenico Mazzeo, chief operating officer di Obicà Group – intendiamo tornare a far sviluppo anche in Italia, dove la catena sta avendo buone performance. A Roma e Milano c’è ancora da fare e stiamo pensando anche a Venezia. Delle otto, nove aperture preventivate nel prossimo biennio almeno due o tre saranno dunque in Italia. All’estero invece stiamo valutando opportunità di sviluppo in franchising in Germania e in Francia”. E per celebrar e un decennale di successi – il fatturato 2014 è in crescita di oltre il 20% sul 2013, quando era stato di poco meno di 23 milioni di euro – il menu di Obicà si arricchisce delle mozzarelle in formato da 1 kg da condividere fra più commensali. Ursini, inoltre, ha dato alle stampe un libro edito da Rizzoli che raccoglie le ricette Obicà che hanno conquistato il mondo. LC.
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