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Il Politeama di Como, un tempo fiore all’occhiello della città, ora giace in rovina e dimenticato. Ma c’è chi, come la giovane Beatrice Cipolletta, crede ancora nel suo potenziale come polo culturale, con ristorazione, accoglienza e shopping a fare da cornice a un “cinepolo sostenibile”. Da mesi, lavora per MondoVisione, una cooperativa che promuove progetti culturali e politiche giovanili. Proprio grazie a questa esperienza, Beatrice ha intrapreso un percorso che potrebbe portare alla rinascita del Politeama, trasformandolo in un polo del cinema sostenibile.

Questo antico cineteatro, ora di proprietà comunale, è diventato oggetto di studio e passione per la giovane, che, anche grazie alla sua tesi universitaria su una possibile riqualificazione della struttura, ha dato vita al libro “Il Cinepolo di Como. Una nuova vita per il Politeama di Como”.

Un cinepolo, spiega Beatrice, è una struttura multifunzionale che opera nel settore cinematografico con un’ottica di risparmio e riutilizzo. Un luogo che, oltre a ospitare uffici vari e spazi per la produzione e la divulgazione cinematografica, si impegna nella sostenibilità e nel coinvolgimento della comunità. Un’idea innovativa che potrebbe dare nuova vita non solo al Politeama, ma all’intera città di Como.

Beatrice Cipolletta (foto tratta da www.comozero.it)

E sebbene il sindaco non abbia ancora letto il suo libro, Beatrice non perde la speranza e si augura un futuro incontro per discutere del suo progetto. Sognando di poter contribuire alla crescita culturale e giovanile della sua città, la giovane ricorda l’importanza storica del Politeama, inaugurato nel 1910 con la missione di essere un teatro popolare e accessibile a tutti. Una visione che Beatrice vuole mantenere viva, credendo che Como possa tornare ad essere un centro culturale di riferimento.

Sono due le aree previste: la sezione commerciale, nella quale si collocano i teatri di posa, gli studi di registrazione, le stanze di postproduzione, il production services, un magazzino per il trucco e i costumi, e, accanto a questa, la zona ristoro, con bar e ristorante, delle stanze d’albergo e un’area shopping; l’area culturale, che è invece costituita da una multisala, una scuola di alta formazione e una cineteca.

Con entusiasmo e determinazione, Beatrice guarda al futuro con fiducia, pronta a trasformare un’antica rovina in un nuovo e vibrante polo del cinema e della cultura. E noi non possiamo che augurarle il successo che merita, nella speranza che il Politeama possa risorgere e brillare ancora una volta nella sua nuova veste di cinepolo sostenibile.

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