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Un luogo rassicurante in cui sentirsi a casa, ma al tempo stesso scoprire sempre qualcosa di nuovo, frutto del percorso di due giovani che si impegnano a portare nell’hinterland milanese una cucina sempre più ricercata, appassionata e attenta

 

di Chiara Di Paola

 

Aperto da dicembre 2018 a Legnano, lontano (ma non troppo) dalla congestionata offerta gastronomica milanese, Soul Restaurant è una di quelle mete fine dining che, per chi l’ha conosciuta, non può che trasformarsi in un posto del cuore. Tornarci di tanto in tanto fa bene allo  spirito e soprattutto consente di seguire da vicino i progressi di due giovani imprenditori appassionati che stanno crescendo e creando qualcosa di unico, non solo per la Provincia ma anche rispetto a gran parte della proposta culinaria della Metropoli. Noi lo abbiamo fatto, a un anno di distanza dalla nostra prima visita, e siamo rimasti piacevolmente sorpresi.

Identità blu
Lo avevamo già notato e ne abbiamo avuto la conferma: il blu (acceso ma non invadente) che domina la location di Soul Restaurant non è una “fase”, né il segno di un’ambizione geografica. Non c’è la pretesa di presentarsi con un ristorante di mare, ma solo quella di accogliere l’avventore in un luogo fresco, rilassante, dal design pulito ed essenziale, quanto basta per creare un’atmosfera “altra” rispetto alla realtà circostante e alla freneticità della vita quotidiana, dove godersi un’esperienza rilassante, in cui riscoprire il valore del tempo e divertirsi indugiando su dettagli scelti con cura. Dalle pareti con i quadri di resina azzurra su tela firmati da Cristina Artuso (autrice anche del logo posto all’ingresso del locale), alle poltroncine friulane bianche fuori e blu dentro (il vero movente iniziale per la scelta dei colori dominanti del locale), fino alla mise en place minimalista con poggia posate artigianali in vetro: qui tutto sembra al suo posto e trova una disinvolta collocazione nello spazio, ma tradisce al tempo stesso una sensibilità verso un concetto di “bello” che non risulti soffocante, dispersivo o predominante rispetto all’esperienza del “buono” assicurata dalla cucina e dalla sala.

Una coppia giovane, con un sogno condiviso
Soul Restaurant è il frutto tangibile di un amore (al quadrato): innanzitutto quello tra i due proprietari Fabio Mecchina e la moglie Gloria Marchesoni, e poi quello che entrambi nutrono (e rivelano) per il proprio ruolo all’interno del ristorante.
Chef Fabio è solo al comando della cucina e, nonostante la giovane età (è un classe 1988), può già esprimere nei suoi piatti l’insegnamento appreso durante le sue significative esperienze di formazione in Italia (dapprima nell’ambito della macelleria, poi nell’arte della panificazione e infine nella ristorazione pura presso il ristorante da Pierino Penati, considerato ancora oggi “il ristorante della Brianza” per eccellenza) e all’estero, soprattutto a Londra (nelle cucine dello stellato Rhodes 24, al Fat Duck di Heston Blumenthal, al Pétrus di Gordon Ramsay e agli stellati The Greenhouse e The Connaught di Hélène Darroze), nonché il recente imgresso nella nuova Guida Jeunes RestaurateursJRE-Italia.
Gloria invece è sommelier e responsabile di sala, la prima ad accogliere i clienti all’ingresso e sempre presente ad accompagnarli, guidarli e “coccolarli” durante tutta la cena, non solo suggerendo i migliori vini da abbinare per esaltare i sapori dei piatti, ma anche raccontando con passione e trasporto il contenuto e la storia di ogni voce del menù, il pensiero che sta dietro ogni portata, la volontà  sottesa in ogni gesto compiuto tanto dietro le quinte della cucina quanto sul palcoscenico della sala.

Un menu ragionato… ma non troppo!
La carta di Soul Restaurant è concepita come una “ricetta” home-made,
uno studio congiunto e una comunione d’intenti tra due spiriti affini, impegnati a valorizzare al massimo gli ingredienti utilizzati in cucina, i vini serviti in sala e l’esperienza complessiva dell’ospite, che può scegliere tra l’ordinazione a la Carte o due percorsi degustazione: “Soul Experience” (5 portate) più tradizionale e dedicato ai piatti signature dello chef e “Soul Essence”, (8 portate) più sperimentale e ricercato.

Alcuni piatti derivano dalla consapevole trasformazione di singoli ingredienti in molteplici declinazioni (come Pomodoro, un antipasto in cui l’ingrediente protagonista è proposto tanto come “base arrostita” della ricetta quanto come “acqua” di finitura per amalgamare tutti i sapori), altri sono frutto di provvidenziali casualità e imprevisti che hanno saputo essere accolti e trasformati in nuove ispirazioni (è il caso del Branzino, che avrebbe essere dovuto avvolto in foglie di vite Syrah, ma a causa di una fortunata incomprensione sul posizionamento delle consonanti, è oggi servito accompagnato dalle poco note foglioline di Syhra, che donano al piatto una buona acidità e bilanciano perfettamente la dolcezza del pesce e della salsa a base di scorzonera, verbena e creme fraiche).

D’altronde il manifesto del locale è “Il piacere del cibo, trasformato in emozione, e l’emozione non è mai razionalizzabile, prevedibile, calcolabile o descrivibile in maniera definitiva.

Pairing inaspettato e pensato per “chi sa apprezzare”
La carta dei vini si declina tra presenze irrinunciabili tratte dalle migliori cantine di tutta Italia,
qualche divagazione francese (per quanto riguarda gli Champagne e alcune eccellenze destinate a pochi intenditori. Tra queste c’è Flow, frutto di un geniale progetto dell’enologo Andrea Moser e proveniente da vigne antiche della Toscana (in particolare Trebbiano, Malvasia, Canaiolo bianco e Vermentino) sottratte al bosco dopo 40 anni di abbandono e riscoperte come patrimonio unico di una zona che, con i suoi 450 metri di altitudine, le temperature più fresche del normale e la particolare ventilazione, negli ultimi anni -proprio a causa del cambiamento climatico- è diventata ideale per la viticoltura. Quello attualmente disponibile, proveniente da uve vinificate in legno dopo un lunghissimo affinamento sui lieviti, è disponibile in numero limitatissimo: solo 726 bottiglie numerate e firmate, con etichetta d’artista creata da Serena Barbieri. Insomma, un vino “temporaneo”, unico, praticamente irripetibile, che cambia ogni anno, ma che sa davvero raccontare un territorio e le storie di chi lo abita e che ogni sera rivivono attraverso i racconti di Gloria agli ospiti in sala.

Cambiamenti, ritrovamenti e work in progress
Insomma, a un anno di distanza dalla nostra prima visita, Soul Restaurant si conferma fedele alla propria identità originaria e frutto di un progetto coerente con le intenzioni dei suoi giovani proprietari: lavorare su pochi ingredienti, stagionali e di qualità, cercando di  abbinarli in combinazioni non scontate e mai banale, quasi sempre nuove (come nel Tonno con avocado, Gin, miele, lime e coriandolo o nelle Animelle di vitello con carciofi, liquerizia e melograno), ma senza rinnegare alcuni pairing divenuti “signature”. L’attenzione ai dettagli è rivelata dalla presenza, in ogni portata, di una nota aromatica particolare e inattesa, conferita dal sapiente uso di erbe, spezie e radici (come verbena, scorzonera, liquirizia, camomilla, cirmolo, ibisco, rabarbaro) ma anche di un tocco esotico (con lime, yuzu, teriyaki, miso, saké e alghe), che non è sintomo dell’influenza della moda orientaleggiante in cucina bensì scelta funzionale (e senza barriere geografiche) alla realizzazione di un’estrema ricerca di equilibrio nel piatto e nella successione delle portate, che si apprezza anche grazie al giusto accompagnamento dei vini.

Insomma lo avevamo detto, lo abbiamo fatto e lo ribadiremo: Soul Restaurant è uno di quei luoghi in cui tornare, di tanto in tanto. Non solo per “mangiare bene”, ma per godersi un’esperienza, immergersi in una dimensione di comfort in cui perdere le coordinate spazio-temporali, abbandonarsi alle attenzioni di chi ha fatto della cordialità e della competenza la propria cifra stilistica. E (perchè no?) affezionarsi un po’ ai progressi di due giovani che qui ci mettono davvero l’anima. Creando qualcosa di unico.

 

Via Goito, 9, 20025 Legnano MI
0331 1528524
info@soulrestaurant.it
www.soulrestaurant.it

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