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Location di design nel cuore della Metropoli, identità fine dining e un menu ispirato alle “Blue Zone”, le cinque aree geografiche con la popolazione più longeva al mondo

di Chiara di Paola

 

 

Alla ricerca dell’elisir di lunga vita (a tavola): menu studiati da medici e nutrizionisti, ma realizzati secondo i criteri estetici dell’altra ristorazione, con un’attenzione particolare alla funzionalità degli ingredienti e del pairing (alcolico o meno), ma anche percorsi di “mindful eating” pensati per acquisire consapevolezza dei bisogni del proprio organismo e di come soddisfarli attraverso il cibo: la “longevity” è la tendenza 2024 di una ristorazione sempre più fine dining, attenta alla sostenibilità ma anche votata alla ricerca della salute del cliente, con esperienze gourmet che non si limitino al semplice appagamento del palato. Il trend è confermato dall’apertura di nuovi ristoranti e locali incentrati sulla fusione di benessere fisico e mentale, che propongono piatti vari, colorati, accattivanti e pensati per incontrare i gusti di tutti, con l’obiettivo di dimostrare come si possa mangiare bene senza seguire una dieta restrittiva, senza sacrificare il gusto né rinunciare al piacere di stare a tavola in compagnia (anche fuori casa).

Healthy food, cucina olistica e cura di sé a lungo termine

Tra i locali che hanno abbracciato questa filosofia e che ogni giorno propongono un format innovativo basato sull’healthy food, a Milano c’è The Longevity Kitchen, il bar, bistrot e ristorante fine dining pensato per rendere davvero olistica l’offerta wellness del brand Longevity. Frutto di un progetto elaborato per ben 2 anni, il locale ha aperto lo scorso febbraio 2024 nella sede di The Longevity Suite, uno dei centri benessere di proprietà del Gruppo Longevity (insieme alle City Clinic e SPA metropolitane), che offre una serie di trattamenti antiage personalizzati basati su un approccio rivoluzionario chiamato Biohacking. Si tratta di una serie di tecniche scientificamente studiate per riprogrammare il funzionamento dell’organismo e apportare miglioramenti mirati alla sua salute senza ricorrere a interventi invasivi, ma semplicemente attivando meccanismi interni di protezione che possano combattere infiammazione e stress ossidativo (i due principali fattori alla base dell’invecchiamento).

The Longevity Kitchen si inserisce in questo percorso olistico che fonde aspetti medicali, tecnologie estetiche all’avanguardia, cosmeceutici e pratiche alimentari (digiuno intermittente, prodotti nutrizionali detox), integrandolo con un’offerta gastronomica gourmet “in loco”, che rappresenti innanzitutto un invito per le persone ad abbracciare uno stile di vita più sano (ma comunque appagante) anche a tavola, per un benessere fisico e mentale a lungo termine.

Una location minimal ispirata alla natura

The Longevity Kitchen è una location moderna e raffinata, progettata dallo studio LPA Longo Palmarini Architecture & Partners, al primo piano dell’edificio che ospita anche la Suite. Si caratterizza per una sala raccolta ma ariosa, in continuità con il bar adiacente alla cucina, in cui tutto rivela un’attenta cura per i dettagli e la ricerca di un design che sappia fondersi con la natura. Arredata con colori neutri e rilassanti, che insieme alle texture dei materiali evocano le suggestioni del bosco, la location si caratterizza per uno stile che ricorda il minimalismo scandinavo o giapponese che si ritrova anche nell’apparecchiatura, ma viene reso accogliente dalla presenza dell’elemento vegetale e dallo studio sapiente dell’illuminazione, che valorizza il contributo della luce naturale che filtra dall’ampia vetrata per creare la perfetta atmosfera.

Menu ispirato alle “Blue zones”

Il menù di The Longevity Kitchen, curato da nutrizionisti e affidato allo chef Filippo Gozzoli, è ispirato alla dieta delle cosiddette “Blue Zones” (Sardegna, Loma Linda in California, Nicoya in Costarica, Ikaria in Grecia e Okinawa in Giappone), le cinque regioni del mondo note per la longevità dei loro abitanti, dove la popolazione vive in sinergia con la natura, la comunità è molto unita e l’alimentazione è basata su alimenti naturali, con un ampio consumo di vegetali, legumi, spezie, e grassi buoni, un ridotto utilizzo della carne (soprattutto rossa) e di cibi processati industriali ricchi di grassi, zuccheri e sale.

La proposta si articola su 70 piatti di ispirazione esotica, di cui solo una ventina alla volta (anche in base alla stagionalità) entrano in carta, rendendo comunque l’offerta ampia e varia, distinta tra il Bistrot Lunch con portate da condividere (focacce a basso indice glicemico e tacos) e piatti unici suddivisi per provenienza geografica degli ingredienti, e un menù Dinner che riprende la tradizionale distinzione tra antipasti (tra cui una selezione di crudi di pesce), primi, secondi e dolci, in cui vengono sperimentati abbinamenti “insoliti” e introdotti i considerati “superfood” (dall’erba Moringa alle bacche di goji, dalla salsa yuzu alla tahina e allo zenzero), ovvero alimenti capaci di conferire a ogni piatto proprietà nutraceutiche funzionali alla promozione di un benessere olistico, come esplicitamente indicato in calce a ogni voce del menu.

Non manca inoltre una carta Breakfast, con una vasta selezione di tè, tisane, spremute, smoothies, yogurt greco, pancakes, brioches (nella versione dolce farcite con creme 100% naturali senza zuccheri aggiunti, lattosio o glutine) e altri prodotti da forno con impasto a basso indice glicemico. L’ideale per un approccio al benessere che inizia fin dalla colazione del mattino.

Materie prime selezionate con cura

Un aspetto fondamentale alla base della strutturazione del menu di The Longevity Kitchen è la qualità delle materie prime, provenienti da fonti sostenibili ma anche frutto dell’applicazione degli ultimi ritrovati della tecnologia alimentare. Ne è un esempio la fibra brevettata JAXplus® presente in tutti i prodotti da forno e arricchita con arabinoxilani solubili, che rallentano l’assorbimento del glucosio e modulano i picchi glicemici. Da segnalare anche il cioccolato a base di cacao Criollo proveniente dal Costarica, unico per il suo contenuto in polifenoli; i cioccolatini ripieni di miele di Ikaria, il miele più pregiato al mondo noto anche come il “nettare degli Dei”, realizzato attraverso una speciale lavorazione che non prevede cottura e apprezzato per le sue proprietà benefiche. L’unico ingrediente off limits è la carne (con l’eccezione del pollo) mentre i latticini sono utilizzati con parsimonia e spesso sostituiti con alternative vegane, che comunque non ne fanno rimpiangere l’assenza.

Una drink list senza privazioni

Per un’esperienze culinaria completa, seppur all’insegna dell’equilibrio e del benessere, è previsto l’accompagnamento con una drink list di vini provenienti dalle diverse “Blue Zones” e cocktail alcolici e non, che rivisitano alcuni grandi classici della miscelazione internazionale in chiave healthy e funzionale, ispirandosi proprio ai trattamenti benessere offerti The Longevity Suite, come la crioterapia, a cui fanno omaggio i drink che regalano al palato un’esplosione di freschezza in sintonia con l’innovativa “terapia del freddo”.

Non manca neppure una birra Longevity, nata dalla combinazione tra il luppolo Simcoe della California, il mirtillo della Sardegna e il sale marino della Grecia e a basso contenuto di carboidrati.

“Feeling Good” & “Feeding Good”

Certamente non basta una cena per aumentare la propria aspettativa di vita; né la sola alimentazione può fare miracoli se non intesa come parte di uno stile di vita complessivamente salutare. Tuttavia quella che si vive da The Longevity Kitchen è un’“educational experience” che potrebbe davvero aumentare la consapevolezza di quanto ciò che mangiamo e le emozioni e sensazioni multisfaccettate che si sperimentano durante i pasti possa influire sul nostro benessere. Può essere l’occasione per riscoprire l’importanza e il piacere di prendersi cura del proprio corpo e della propria anima (a tavola e non solo), l’input per incominciare a coltivare il benessere fisico e spirituale attraverso il cibo. Un pasto qui diventa davvero una fusione di tutti i sensi, un viaggio gustativo e mentale lontano dalla frenesia cittadina di Milano, per scoprire i sapori di mondi lontani, laddove si vive più a lungo e meglio, e al tempo stesso ritrovare se stessi. Anche ricordandosi che un migliore approccio al cibo non può prescindere dal piacere della convivialità e dello stare insieme a tavola.

The Longevity Kitchen Bar, Bistrot & Fine Dining
Via Melzi d’Eril, 34 – Milano
02 97134007
www.thelongevitykitchen.com

 

 

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