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In via della Liberazione a Bologna c’è il primo ristorante formativo d’Italia. Si chiama Le Torri e qui i giovani apprendisti e i clienti si incontrano per dare vita a un’esperienza di consumo e servizio unica, che unisce formazione e gastronomia. Il progetto, gestito da Cefal Emilia-Romagna, rappresenta un esempio brillante di come l’educazione possa fondersi con l’attività pratica in un contesto reale.

Federica Sacenti, direttrice di Cefal Emilia-Romagna, spiega che il ristorante nasce a ridosso dell’anno 2000 grazie alla cooperativa sociale IT2, con l’obiettivo di facilitare l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà. Quando l’impegno è diventato troppo gravoso, Cefal ha preso in carico il progetto, trasformandolo in uno strumento di formazione innovativo, ispirato a modelli francesi e belgi.

Sacenti racconta che una classe intera del corso per “Operatore della ristorazione” di Cefal viene al ristorante Le Torri per 7-8 settimane, divisa in due gruppi che si scambiano i ruoli a metà percorso. I ragazzi imparano tutto sulla gestione di un ristorante: menu, ordini, amministrazione e servizio ai clienti. Sotto la guida di Roberto Biondi, Gregorio Vasta e Nunzio Muscillo, i giovani apprendisti vivono un’esperienza completa e formativa. Il ristorante è aperto al pubblico ed emette scontrini veri, e i ragazzi sanno che ogni cliente pagante merita un servizio impeccabile.

A differenza di uno stage in un’impresa normale, dove lo stagista è uno tra tanti lavoratori esperti, qui sono i ragazzi a gestire il locale, con pochi responsabili a supervisionare. Questo ribaltamento dei ruoli permette un’immersione totale nell’esperienza lavorativa.

Il ristorante è molto frequentato, con circa 80 persone al giorno nonostante l’apertura solo a pranzo e dal lunedì al venerdì. Il menu, basato sulla stagionalità e i prodotti a km zero, cambia spesso e rispetta le ricette tradizionali depositate alla Camera di Commercio.

Prima dell’estate aprirà anche una pizzeria serale, in collaborazione con la casa circondariale di Bologna, per offrire percorsi di formazione ai detenuti in uscita. La pizzeria non sarà gestita dai ragazzi in formazione, ma manterrà lo spirito di impresa di transizione.

Sacenti riferisce che i dati sono molto positivi: l’80% degli studenti trova impiego dopo la qualifica. La ristorazione è un settore in forte crescita, e la formazione pratica offerta è molto apprezzata dalle aziende. Spesso, gli ex studenti aprono i loro locali e tornano a chiedere nuovi apprendisti da inserire.

Il valore aggiunto del modello de Le Torri risiede nella pratica: i ragazzi vivono in prima persona tutte le fasi del lavoro, affrontano problemi reali e imparano a risolverli. In questo modo, anche le regole che potrebbero sembrare fastidiose in un contesto scolastico diventano comprensibili e naturali. Cefal lavora sui futuri lavoratori, non solo sugli studenti.

Oltre al ristorante, Cefal gestisce anche un negozio formativo a Faenza, dove gli studenti del corso per “Operatore alla vendita” apprendono vendendo prodotti del territorio. L’organizzazione crede molto nel concetto di impresa formativa, perché permette di unire teoria e pratica in un’esperienza unica e completa.

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