Cala il sipario sulla 17esima edizione di S.Pellegrino Sapori Ticino, la kermesse ideata da Dany Stauffacher che ogni anno porta nei migliori hotel e ristoranti svizzeri i top chef di un paese ospite, quest’anno la Francia, con 11 cuochi per 22 macaron Michelin.
L’ultimo atto della manifestazione è andato in scena nella dorata cornice dell’Hotel Splendide Royal di Lugano, dove lo chef resident Domenico Ruberto ha accolto i suoi colleghi ticinesi delle Grandes Tables Suisses, Lorenzo Albrici, Ambrogio Stefanetti e Frank Oerthle, per celebrare il centenario della nascita del grande maestro Angelo Conti Rossini, il primo chef bistellato del Canton Ticino negli anni ’60. E quale miglior modo per ricordare il grande cuoco scomparso esattamente 30 anni fa se non riproponendo in questa occasione alcuni dei suoi piatti iconici?
Detto, fatto: sulle tavole dell’hotel in riva al lago, tra i migliori 25 per vacanze in Svizzera secondo la classifica stilata da Karl Wild per la SonntagsZeitung, guidato dal 2008 da Giuseppe Rossi, nominato “Albergatore dell’anno 2022/2023”, sono arrivati nell’ordine: le lamelle di trota salmonata leggermente marinate e l’insalatina croccante di puntarelle, vinaigrette ai granelli di senape preparate da Lorenzo Albrici del Ristorante stellato Locanda Orico di Bellinzona; la lucioperca al marsala di Domenico Ruberto; il risotto, cantarelli d’autunno, zafferano e sbrinz cucinato da Ambrogio Stefanetti de La Vecchia Osteria di Seseglio; il petto d’anatra con spuma di patate e verdura autunnale rielaborato da Frank Oerthle del Ristorante Galleria Arté al Lago – Grand Hotel Villa Castagnola; le due consistenze al caffè Nespresso Origin Guatemala di Lorenzo Albrici e, dulcis in fundo, la mitica Scodela (con una elle sola: è dialetto ticinese, ndr) Dimitri rivisitata da Domenico Ruberto.
Piatti creati negli anni 70 che, a 50 anni di distanza, rivelano tutta la modernità della cucina di Angelo Conti Rossini. Il quale, in veste di cofondatore delle Grandes Tables Suisses, ha contribuito a creare un’associazione di chef provenienti da tutta la Confederazione, uniti dalla passione per la cucina e il servizio di qualità. Con un obiettivo più che mai attuale: promuovere l’industria dell’ospitalità e la gastronomia gourmet elvetiche, sia a livello nazionale che internazionale.
“Quella di Angelo era una cucina classica che guardava al futuro: basta pensare al crudo marinato di trota salmonata proposta negli anni 70, quando era quasi rivoluzionario avere in menu pesce crudo in Ticino, o al pesce di lago nel risotto, senza dimenticare la mitica ‘scodela’: un dessert futuristico per i tempi, con il freddo dentro e il caldo fuori”, ha sottolineato lo chef stellato Albricci.
Tra i vini proposti nel corso della serata, accanto a Champagne Laurent-Perricr La Cuvée Brut e Ultimate Provence Rosé 2022, Cote de Provence AOP, Ultimate Provence al momento dell’aperitivo, nel corso del pasto da segnalare il Quattromani 2020, Merlot Ticino DOC – Swiss Premium Wine, che nasce dalla selezione delle migliori uve Merlot della vendemmia 2020 provenienti da Mendrisiotto, Luganese, Locarnese e dalle Tre Valli, creando una suvée frutto della collaborazione tra le principali aziende vitivinicole ticinesi: “Il Quattromani è l’emblema dell’amicizia – nella concorrenza – tra noi produttori ticinesi” ha detto Claudio Tamborini, patron dell’omonima cantina di Lamone. Cui ha fatto eco il collega Feliciano Gialdi di Gialdi Vini: “Del resto, le 40mila bottiglie su 2 milioni prodotte delle cantine coinvolte in questo progetto comune sono allo stesso tempo la chiara testimonianza di una amicizia nella concorrenza sì, ma senza esagerare...”. Che dire? Ad maiora…
L’occasione per fare il punto sull’esito di questa edizione di S.Pellegrino Sapori Ticino, con lo storico patron Dany Stauffacher (“Che inizia e termina la manifestazione senza prendere un chilo”, come ha simpaticamente commentato Rossi, premiato come miglior albergatore da SonntagsZeitung, il più longevo rating alberghiero svizzero, per il suo lavoro innovativo, inclusi i miglioramenti alla spa e la gestione efficace durante la pandemia) a ringraziare il suo “braccio, mano, gamba destra” Marco Gagliati, l’event manager che ha “contributo a gestire in maniera impeccabile 22 cene eccezionali, compresa la serata all’Ambasciata svizzera a Parigi e gli appuntamenti nella Svizzera tedesca e francese, che non è mai facile organizzare…”, rivela il ceo & founder di SPST. Che, per concludere, ha dato a tutti appuntamento all’edizione 2024, che vedrà protagonista la Germania, “la cui realtà gastronomica, spesso trascurata, offre invece delle proposte interessanti e di livello elevatissimo”, ha assicurato Stauffacher. E se lo dice lui, che altro aggiungere? Prosit!
I piatti del menu
Alcuni dei vini della serata
L’Hotel Splendide