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Metti un geometra – mancato architetto – in cucina ed ecco una proposta che mescola sapientemente minimalismo e raffinatezza per creare opere gastronomiche che parlano direttamente al cuore e al palato: con uno sguardo attento alla pulizia e alla purezza degli ingredienti, chef Antonio Ziantoni trasforma ogni piatto in un’esperienza sensoriale unica, dove la semplicità diventa l’essenza stessa del gusto. Pochi ingredienti nel rispetto della sostenibilità, che, nel ristorante Zia dello chef, non va solo in tavola per i clienti ma coinvolge il personale.

Con ordine: l’approccio  del cuoco laziale alla cucina è quello di un artista, che unisce tecnica e ricerca per esplorare ogni sfumatura dei sapori e dell’estetica. Con pochi ingredienti, spesso non più di tre o quattro, Ziantoni crea piatti che raccontano storie, come il Gambero viola cotto a vapore e farcito con frutti rossi e senape, dove anche la presentazione diventa un’opera d’arte, con la testa del gambero ricostruita con una foglia di cavolo viola.

Classe 1986, porta con sé le radici profonde della campagna romana, nato a Vicovaro Mandela, un’incantevole borgata che accoglie poco più di 900 anime immerse nella bellezza selvaggia dell’estrema provincia, a breve distanza dall’Abruzzo, nel suo ristorante Zia, situato nel cuore di Trastevere, Ziantoni trasforma ogni visita in un’esperienza culinaria indimenticabile. Affiancato dalla sua compagna Ida Proietti, il giovane cuoco ha creato un ambiente accogliente e familiare, dove ogni ospite si sente parte di una comunità unita dal piacere della buona cucina e della convivialità.

Ma il viaggio di Ziantoni verso il successo non è stato privo di sfide. Dalla decisione di abbandonare gli studi di architettura per seguire la sua passione per la cucina, fino alla creazione del suo ristorante Zia senza investitori, Ziantoni ha dimostrato una determinazione e una dedizione straordinarie. E non è finita qui: adesso, come ha rivelato a Cook, il suo obiettivo è dimostrare che si può conciliare business e benessere, dei propri collaboratori in primis. Di qui la la chiusura nei festivi e i due giorni di riposo per il suo team, con la copertura dei servizi del pranzo solo il venerdì e il sabato. A base di queste scelte, una filosofia di organizzazione (e di considerazione) del personale fondata su un assunto: perché chi lavora in cucina deve rinunciare a momenti fondamentali con la famiglia e gli amici durante le festività? Ecco dunque un nuovo equilibrio, un approccio che non solo permette loro di mantenere uno stile di vita sostenibile, ma dimostra che è possibile conciliare passione e lavoro senza sacrificare i momenti più preziosi della vita.

Frutto della geniale visione del designer newyorkese Anton Cristell, le quattro sale di Zia, distribuite su due livelli, di cui una luminosa cantina a vista, accolgono i commensali in un’atmosfera di eleganza e contemporaneità. Il colore verde pastello che avvolge gli ambienti, unito ai tavoli in noce naturale, crea un’armonia visiva che si modifica seguendo il gioco della luce, regalando un’esperienza culinaria unica nel suo genere. La brigata che ha contribuito a plasmare questo progetto rimane fedele a Ziantoni, testimoniando la forza e la coesione del team.

Attraverso esperienze in cucine prestigiose in tutto il mondo, da Georges Blanc a Vonnas a Gordon Ramsay a Londra, Ziantoni ha affinato le sue abilità culinarie e ha imparato l’importanza del rigore e della dedizione nel servizio.

Il ristorante Zia è diventato rapidamente un punto di riferimento nella scena gastronomica romana, grazie alla sua cucina raffinata e al servizio impeccabile. La pandemia ha portato nuove sfide, ma Ziantoni e il suo team hanno dimostrato una resilienza straordinaria, adattandosi alle circostanze e continuando a offrire un’esperienza gastronomica d’eccellenza ai propri ospiti.

Con il suo talento e la sua determinazione, Ziantoni ha conquistato numerosi riconoscimenti, tra cui una stella Michelin e il premio come migliore giovane chef dell’anno. Ma per lui, il vero successo risiede nella soddisfazione dei suoi ospiti e nella gioia di creare piatti indimenticabili.

Guardando al futuro, Ziantoni sogna di creare un’azienda agraria a Vicovaro Mandela, dove potrà coltivare ingredienti freschi e di alta qualità per il suo ristorante, continuando a portare avanti la sua missione di eccellenza gastronomica e innovazione continua.

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