Franciacorta chiama, Siracusa risponde: nella splendida e verdeggiante cornice dell’antica dimora di caccia seicentesca dei Conti Calini, a Coccaglio (Br), l’omonimo ristorante partecipa all’annuale “Festival di primavera – Cibo e cultura in Franciacorta” che celebra l’arrivo della nuova stagione con pranzi e cene a quattro mani, realizzati insieme dai migliori ristoratori locali e di tutta Italia.
Domenica 17 marzo, dalle ore 12, lo chef Alessandro Cappotto, “padrone di casa” famoso per le ricette “dall’orto alla tavola” (il suo orto, nel giardino della Villa), e lo chef ospite Giovanni Guarneri, siciliano, titolare del celeberrimo Don Camillo nel centro storico di Ortigia, a Siracusa, si esibiranno nell’esclusivo menu “Siracusa-Roma-Franciacorta” (€ 75).
Entrambi pluripremiati e sommelier, 54 anni Cappotto e 61 Guarneri, faranno squadra per offrire un menu tra terra e mare, ricco di sapori nuovi e sorprendenti.
Gli identikit
Già nel 1989 la prestigiosa guida Michelin segnalava la cucina del Don Camillo, e a seguire tutte le più importanti guide: L’Espresso, Gambero Rosso, Veronelli, Slow Food, Touring Club, Panorama, Accademia italiana della Cucina (premio Buona Cucina 1997 e Piatto d’argento). Oggi tutte le guide che parlano di Siracusa citano il Don Camillo e la sua cucina. Nel 1999 la neonata televisione tematica Gambero Rosso Channel ha dedicato al cuoco siciliano una puntata del programma profili dei Grandi Chef e da allora gli inviti delle grandi televisioni nazionali ed internazionali sono costanti. Trasmissioni come Linea blu su Rai 1,, Linea Verde Rai 1, Pianeta Mare Rete 4, In Famiglia Rai 2, La vita in Diretta Rai 1, le cucine d’Italia Gambero Rosso, Tutto in un week end Discovery Channel, e trasmissioni di televisioni Giapponesi, Francesi, Tedesche, Canadesi, Ceche.
Ambasciatore del limone di Siracusa, nel 2002 con un gruppo di colleghi Guarneri è tra i fondatori de “Le Soste di Ulisse”, oggi punto di riferimento della cucina siciliana. Nel 2002 ha vinto il primo premio al concorso sul migliore carrello dei formaggi d’Italia (CASEUS), presentando solo formaggi siciliani da latte crudo allora quasi tutti semisconosciuti, con abbinamenti personali creati per ogni singolo formaggio. Inoltre, è sommelier professionista AIS dal 2002, e, nel 2006, al concorso sulla migliore carta dei vini per ristoranti FIPE al MiWine, ottiene il secondo premio dopo lo spareggio con il primo classificato per un solo punto. Numerose le docenze in Italia e all’estero.
Romano di origine e bresciano di adozione, Alessandro Cappotto è lo “chef filosofo” con alle spalle ben 40 anni di studio, docenze (anche in Cast Alimenti) ed esperienze importanti in Italia e all’estero, culminate con la creazione del ristorante gourmet Villa Calini, tra i più attrattivi del bresciano, anche per eventi come matrimoni, cerimonie e ricorrenze. Il 31 marzo il locale sarà fra i protagonisti del programma di Edoardo Raspelli “O Anche No” alle ore 10.15 su RAI 3.
Medaglia d’oro al concorso nazionale per la migliore pasticceria da ristorazione nel ‘97 e Medaglia d’argento nel concorso regionale per piatti da buffet nel ‘98, Cappotto ha ricevuto numerosi riconoscimenti anche per la sua competenza del mondo vitivinicolo e per l’Olio Extra Vergine d’Oliva e delle materie prime in genere, alla cui selezione dedica un’attenzione totale alla ricerca della genuinità, e per la sua straordinaria capacità di creare abbinamenti enogastronomici di pregio. Il risultato è una cucina unica, di ispirazione vegetariana o macrobiotica, ma con una “riconsiderazione dell’essenziale“, impiegando prodotti dal pescato all’allevamento, dall’agricoltura alla coltura selvatica; le sue ricette sono tipicamente mediterranee, nuove, semplici, ma non minimaliste, per il piacere del palato e il benessere del corpo, con la massima cura dei dettagli e della mise en place, in un ambiente elegante e rilassante.
Dal pane ai grissini, dalle confetture alle declinazioni della pasticceria, a Villa Calini tutto è “fatto in casa”. Germogli, erbe aromatiche e fiori, colti direttamente dai verzieri “segreti” della Villa, sono il segreto che rende unici i piatti e anche certi preziosi dolci e liquori dello chef Cappotto.
Cappotto e Guarneri, fedeli dunque all’identità italiana, entrambi impegnati con piena consapevolezza del proprio ruolo per il turismo del territorio, partecipano al Festival di Franciacorta con lo stesso entusiasmo.
Ecco il menu a 4 mani che presenteranno domenica prossima a Villa Calini
Finger food per iniziare poi Carpaccetto di vitello, tonno e capperi, fritto di baccala mantecato, Puntarelle e acciughe, zuppetta di legumi con erbette dell’orto di Villa Calini. A seguire: Rotolino Nero con Scampi in Salsa di Ricci, Risotto mantecato con formaggella bresciana, loertis e pestoem, Dal 1986 Spaghetti delle Sirene con Gamberi e Ricci, Petto di fagiano morbido ma croccante con crema di sedano rapa e mela verde.
Predessert di frutta e verdura con sorbetto gin e pepe, “Oltre la Don Camillo” Pistacchi, Cioccolato e Arance.
In abbinamento:
Franciacorta satèn brut
Franciacorta rosé brut
Franciacorta dosaggio zero
Per prenotazioni: tel 0307243574
La Villa e il suo patron
Villa Calini accoglie la clientela nelle raffinate stanze e nei curati giardini esterni dedicati al ristorante.
Raccolte e “familiari” quelle per brunch, pranzi e cene, grigliate nell’orto, con tavoli da 4, massimo 8 persone per sala; ampie, ariose ed elegantemente funzionali quelle al chiuso e all’aperto, per incontri d’affari, meeting, vernissage, colazioni di lavoro, matrimoni e momenti di convivialità in genere (con capienza fino a 270 persone) per un totale di 5mila metri quadri disponibili. Il cinematografico berseaux di vite perenne canadese si presta a feste nuziali di fascino con tanto di rito (civile) nella Cappella (consacrata) che fa parte del complesso.
IL DECALOGO DI ALESSANDRO CAPPOTTO UN CUCINA
1 Approcciarsi alla cucina con rispetto per le materie prime considerando il valore nutritivo e le caratteristiche organolettiche degli alimenti
2 No alle complicazioni inutili e si alla riscoperta della bellezza nella semplicità
2 Cucinare solo quello che di meglio offre il mercato in quel dato momento
3 Cucinare secondo le stagioni
4 Ridurre drasticamente dei tempi di cottura, preferire le cotture a bassa temperatura
5 Ritornare alla cucina del territorio con prodotti del territorio
6 Ispirarsi però con curiosità anche alle tecniche d’avanguardia e alle cucine straniere
7 Si a una cucina povera di grassi
8 Coltivare l’arte e il gusto di introdurre nuovi ingredienti sperimentando nuovi accostamenti
9 Cucinare facendo tesoro della tradizione e delle esperienze dei grandi cuochi del passato con umiltà
10 Innovare sempre le presentazioni curando in particolare colori ed estetica