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Chef Akira OshimaL’Organization to Promote Japanese Restaurants Abroad ha presentato di recente a Milano, presso InKitchen, l’evento “Diversità armoniose in cucina” dedicato alla cucina giapponese, al fine di far conoscere in anteprima le prelibatezze che i ristoranti presso il Padiglione Giappone proporranno durante i mesi dell’Expo. Ospite d’eccezione lo chef Oshima Akira (nella foto), già executive chef all’Hotel Okura di Amsterdam, il quale nel corso dell’evento ha spiegato alcuni segreti della cucina nipponica, soffermandosi in particolare su un ingrediente speciale, il Dashi, ovvero un leggero e limpido brodo di pesce utilizzato come base di minestre e in molte altre preparazioni giapponesi. Per l’occasione sono stati presentati anche i ristoranti che animeranno il Padiglione Giapponese a Expo, primo fra tutti il Rischef giapponesitorante Minokichi, uno dei più antichi e famosi in Giappone. La cucina Kaiseki, per la sua particolare elaborazione, prevede dei prezzi abbastanza elevati, tra 80 e 220 euro. Più “chip” e di assoluto valore i ristoranti presenti nella Food Court del Padiglione Giappone: Catena Mos burger (menu da circa 10-12 euro), Coco Ichibanya con una proposta di diversi tipi di curry giapponese (fascia prezzo tra 9 e 14 euro), il Kyotaru (sushi intorno alle 15-20 euro). Il Sagami propne invece Onigiri, Soba, Udon, Donburi e dolci spendendo tra 5 e 20 euro, un po’ più caro il Kakiyashu che propone Wagyu Sukiyaki tra 35 e 40 euro.

© Artù
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