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sodastream Il Salone del Mobile porta sempre con sè una ventata di energia rinnovata tra progetti, creazioni e a volte anche qualche idea davvero ardita. Dedicata al bartender del futuro, anche casalingo, è invece l’idea, molto “futuribile”, nata da Yves Béhar per SodaStream: si tratta di MIX, l’innovativo gasatore dedicato, in particolare, all’arte della Mixiology, in grado di gasare diverse tipologie di liquidi. Innovativa è la sua interfaccia digitale dotata di connettività App e Bluetooth, per rispondere alla crescente domanda di apparecchiature sempre più avanzate tecnologicamente e allo stesso tempo professionali, rivolte al mercato food & drink casalingo. Per celebrare la presentazione di MIX, nel corso della “Design Week”, Yves Béhar ha progettato il “The Alchemy Lounge”, un futuristico bar pop-up allestito nella sala degli specchi ovale all’interno del Teatro Versace in centro a Milano. “MIX combina in02-domus_soda-streamnovazione tecnologica a un’interfaccia fra le più all’avanguardia finora viste nelle apparecchiature per la cucina – ha dichiarato Yaron Kopel, Chief Innovation & Design Officer di SodaStream -. Soprattutto consente agli utenti domestici e barman professionisti di creare nuovi entusiasmanti drink in maniera rivoluzionaria. Questo è il più innovativo prodotto nel settore presentato finora”. Due le innovazioni sostanziali: un touch screen collegato alla rete e un silenzioso sistema di miscelazione. Lo schermo consente agli utenti di scegliere tra una vasta gamma di ricette, dai succhi di frutta classici ai cocktail artigianali, oltre a garantire la possibilità di personalizzare l’intensità della gasatura e la quantità del liquido in base alle esigenze; in questo modo, ogni bevanda MIX viene prodotta perfettamente nelle modalità e nelle quantità desiderate (300, 500, 1000 ml). Grazie alla relativa applicazione, SodaStream MIX si collega al cloud che consente di realizzare ricette da condividere con il mondo, o di inviarle direttamente al proprio MIX. Presente all’evento di inaugurazione Carlo Cracco, Yves Béhar e Carlo Ratti.

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