Si definisce Trattoria Toscana, anche se il patron è sardo, così come le pareti del ristorante, tappezzate di immagini dell’isola. Chi vi accoglie è comunque un vero oste, gentile e di poche parole, ma molto bravo nel ricevervi e accompagnarvi al tavolo che preferite, oltre che nel consigliare i piatti del giorno, cucinati egregiamente dalla moglie e serviti in sala dal figlio, attento, veloce e professionale (e poliglotta, visto che parla bene le lingue). La cucina è decisamente “ruspante”, nel senso che diamo a questo termine: ovvero genuina, semplice, casalinga (come si diceva una volta). Una trattoria, questa, sopravvissuta alla cosiddetta evoluzione dell’offerta, che ha visto nascere centinaia di locali, spesso molto belli ma altrettanto pretenziosi e inferiori alle aspettative di quanti (e sono tanti) cercano posti “normali”. Di questi tempi non è certo poco: il successo di pubblico dimostra che la Gerla, a due passi dalla sede milanese della Rai e dal liceo Beccaria, dotato anche di un funzionale dehors coperto, sa accontentare le aspettative. Tra i piatti nel sintetico menù, risultano essere molto apprezzati gli spaghetti vongole e bottarga, così come i calamari alla griglia e le seppie in umido con piselli, che non deludono affatto. La tagliata di manzo, un piatto semplice ma non banale, colpisce per la qualità della carne. Il tiramisù è paradigmatico, basti pensare che ci sono clienti che vengono qui soprattutto per il dessert. Servizio efficiente, prezzi abbordabili. Peccato che la carta dei vini sia abbastanza limitata, ma in fondo il format “trattoria” non predilige le proposte iperboliche e si limita giustamente a poche voci.
Via Francesco Ferrucci 16 20149 Milano Tel. 02 311304
© Artù