“Qui il pesce si mangia etto dopo etto”, recita la scritta accanto all’insegna: “scegli il pesce che preferisci, quanto e come lo vuoi mangiare. Poi scegli cosa bere e passa alla cassa. Siediti al tavolo con il tuo vassoio e aspetta la chiamata dell’altoparlante. Ritira i piatti dalla cucina con lo scontrino”. Buon appetito! Le indicazioni dei gestori del locale sono molto chiare, anche se fra i clienti c’è un certo disorientamento, soprattutto nel momento della indicazione della tipologia di preparazione/cottura. Una formula divertente per questo locale, ubicato dietro Largo La Foppa, fra Trinci e Corso Como, a venti metri dalla stazione MM di Moscova, che richiama schiere golose di amanti del pesce, attirati anche dall’idea di poterne personalizzare le proposte. La formula, a metà fra un fishbar e un mercatino ittico con consumo in loco, attira una clientela informale, che privilegia consumo d’impulso in ambiente senza troppi preamboli e, soprattutto, che non mette soggezioni (caratteristica, invece, di molti ristoranti di pesce). Forse, dirà qualcuno, la ristorazione di pesce è un’altra cosa, soprattutto se vuole attenersi ai canoni della tradizione. Ma il Pescetto è un’altra cosa: luogo di semplificazione dell’esperienza, di curiosità appagata, di ambientazione easy e anche un po’ social. Molto gradito soprattutto dai bambini, che scelgono il “fritto misto”, eseguito con correttezza e dignità, ma anche per gli amanti del crudo, che non delude mai. I prezzi, si sa, non sono propriamente popolari: il pesce costa e il guadagno ci vuole. Ma l’esperienza vale la scelta.
© Artù