Mentre i centri storici delle grandi città vedono il food consumare una lenta vendetta contro i brand del lusso, che anni fa avevano sfrattato numerosi operaori della ristorazione grazie ai loro ricarichi esorbitanti, la moda cerca di “correre ai ripari” (la pandemia a fatto chiudere molti negozi e l’online ormai tallona le vendite dei negozi). Come? Dansosi proprio all’offerta f&b, ma di classe, ça a va sans dire.
Ultimo in ordine di tempo il colosso del lusso francese Dior che, dopo i caffè di Honolulu, Miami, Tokyo e Seoul, e la famosa terrazza Dior a Saint-Tropez, gestita dallo chef Arnaud Donckele, aprirà un ristorante a Parigi, e non in una location qualunque: progettato dall’architetto Peter Marino, il locale sarà collocato nella storica sede del brand in Avenue Montaigne, in ristrutturazione da quasi due anni. La cucina sarà affidata allo chef Jean Imbert, vincitore dell’edizione francese del reality Top Chef nel 2012 e già a capo di diversi locali a Parigi, tra cui il Mamie.
A tutto food
Per il momento non è dato sapere quando l’edificio, in restyling dal 2019, riaprirà al pubblico, nè quale sarà il nome e l’esatta collocazione del ristorante. Ma si sa che lo chef ha tratto spunto dagli archivi della maison: con i suoi piatti raffinati, il ristorante ne rifletterà dunque la storia e i successi.
Inutile dire che si tratterà dell’ennesima tappa di una griffe della moda, in questo caso parte del gruppo LVMH, nel mondo dell’ospitalità e della ristorazione: nel 2013 proprio il gruppo trasalpino guidato da Bernard Arnault aveva acquistato la maggioranza della storica pasticceria milanese Cova. L’anno dopo Prada aveva risposto comprando il brand Marchesi 1824. Nel 2017 è stata la volta di Gucci, con Gucci Osteria all’interno del Gucci Garden a Firenze, ristorante a cura del pluristellato Massimo Bottura poi replicato a Los Angeles e Tokyo.