Si chiama DIRTY il cocktail bar di Viale Regina Giovanna 14 a Milano guidato da Mario Farulla, Carola Abrate, Gianluca Tuzzi e Paolo Coppola nato dal desiderio di ribellione verso questa società che vuole sempre più tutti stereotipati: dai luoghi che frequentiamo a quanto politicamente corretti dobbiamo apparire, passando per quello che dobbiamo bere e per quando dobbiamo farlo!
Detto, fatto: DIRTY è un cocktail bar per veri nottambuli: apre alle 22.00 e chiude alle 3.00 pensando ai lavoratori della notte, a chi non ha bisogno di ostentazioni per bere un drink ben eseguito dopo una giornata di lavoro, o per chi vuole proseguire il dopo cena in un ambiente in cui le “etichette” vengono parcheggiate fuori la porta d’ingresso.
Sede in un’ex officina meccanica, arredo minimal/industrial matchato a un’ispirazione del graffitismo underground di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat degli anni ’80-‘90, luci infuocate e musica pop, dietro il bancone i tre soci offrono una drink list di 19 cocktails fra proposte della casa e grandi classici, tre birre rigorosamente servite ghiacciate, 6 opzioni di vino (al calice o bottiglia) e 9 snack insoliti, rubati letteralmente dalla dispensa, fra cui la “mitica” scatoletta di Simmenthal, la banana (sì il frutto!), l’ “immancabile” Coppa Malù o l’evergreen mortadella a cubetti.
No brand, sì party
I soci di DIRTY, completamente contro corrente rispetto alle tendenze milanesi, hanno optato per una bottiglieria NO BRAND: “Non ci interessa utilizzare etichette o bottiglie blasonate come specchi per le allodole” dichiara Mario Farulla, socio e campione delle più prestigiose competizioni per professionisti del settore. “Ciò non significa che non le abbiamo, più semplicemente non le mettiamo in vista. Le usiamo solo quando, e se, ce le chiedono. Così come non usiamo i jigger – misurini da cocktail – ma versiamo tutto ad occhio, perché per fare bene da bere non hai bisogno di un’orgia di bar tools”.
Qual è il drink assolutamente da provare? Il Superdirty, un cocktail mangia e bevi servito in una classica coppa Martini colma fino all’orlo di olive con farciture diverse tra loro o Big Mac, un Negroni con pane, soda e tanti cetriolini come nel celebre panino d’oltreoceano.
Insomma: non è aperto di giorno, non propone colazioni, non ha distese di bottiglie con tanto di etichetta per fare marketing, non ha dipendenti in camicia inamidata e cravattino, dettagli d’arredo placcati oro o cascate di piante messe qua e là, per ingraziarsi il cliente “chicchettoso”: da DIRTY, il “Brutal Bar” come amano definirlo i suoi fondatori, solo due sono le regole da tenere a mente: non si prenotano i posti a sedere, vietato parlare del mondo del bar – e soprattutto, ci si deve divertire.
Who’s who
CAROLA ABATE – Classe 1992, Carola è nata nelle Langhe, terra conosciuta ed amata in tutto il mondo per la varietà dei suoi vini e prodotti rurali. Trasferitasi a Torino da adolescente, inizia subito a capire che la sua strada, partendo dal liceo, sarà legata alla ristorazione e all’accoglienza. Comincia così, tra stage e piccoli lavoretti, sia come receptionist che come cameriera, fin quando a 21 anni incontra lungo il suo percorso un mentore che le amplierà la prospettiva di lavoro: Il Bar. Si innamora ancor di più di questo mondo che ancor oggi la accompagna con DIRTY, ultimo progetto sviluppato con altri tre compagni di avventura, dopo aver partecipato a diverse cocktail competition, tra cui Martini Gran Prix, Bacardi Legacy e Botran, per citarne alcune, e posizionandosi al secondo posto nella categoria di Bartender dell’anno nel 2018.
MARIO FARULLA – Mario Farulla nasce a Roma, intuisce fin da piccolo la sua passione per il mondo della ristorazione e in particolare per il Bar. Appena finisce la scuola lascia subito la Capitale per inseguire il suo sogno. Inizia un viaggio che dura 15 anni in giro per il mondo alla scoperta di sapori e tradizioni, nuove frontiere della sperimentazione del Bar e della cura del cliente. Tra le principali esperienze alberghiere: dai 5 stelle in giro per il mondo, passando da Londra a Dubai, attraverso l’Est Europa, con tappe in Sud America. Ha collaborato con grandi catene come Four Seasons e ristoranti stellati Michelin come i fratelli Galvin. Dopo gli anni passati all’estero e con un con un solido background culturale, torna in Italia e in breve tempo raggiunge i più alti traguardi professionali sia nazionali che internazionali, diventando subito un punto di riferimento mondiale per l’intera comunità dei bar. Tra i principali successi: il Premio “Bar Manager dell’anno” della testata Bargiornale classificandosi poi all’interno delle prestigiose competizioni internazionali “The World 50 Best Bars”, “Tales of Cocktails” e “Top 500 Bars”. Ha ottenuto inoltre numerosi riconoscimenti individuali tra cui il prestigiosissimo Drinks “World 100 Bar Influercer” di International per due anni consecutivi. In ultimo si è classificato n85 in “The World 50 Best Bars” nel 2021.
PAOLO COPPOLA – Paolo Coppola nasce in provincia di Latina e sbarca molto presto nel mondo del bar e della nightlife. Lascia l’istituto alberghiero per lavorare nel bar di famiglia, ma la sua ambizione lo porta a trasferirsi a Roma per lavorare nei migliori club della città. Dopo anni di gavetta e dopo aver imparato il “mestiere” torna nella sua città dando inizio alla sua carriera di imprenditore: apre “CAMA” il suo primo locale, uno street bar che segue lo stile dell’America bar. Dopo il successo conseguito con l’apertura di questa realtà, decide di espandersi aprendo una serie di cocktail bar tra la sua città natale, Roma e Milano.
GIANLUCA TUZZI – Nato ai Castelli Romani, verde periferia dell’Urbe, si avvicina al mondo del bar tramite alcune esperienze locali per poi trasferirsi in una delle capitali del bere, New York city: qui intraprende la sua prima esperienza formativa nei cocktail bar come classico bartender. Dopo l’esperienza americana torna in Italia e apre diversi posti nella capitale, lavora in bar del calibro di Baccano a Fontana di Trevi, contribuendo all’entrata nella lista “The World 50 Best Bars” (posizione 70). Di lì a poco arriveranno diversi cambiamenti, come esperienze in hotel e street bar, per poi trasferirsi a Milano. La città meneghina offrirà grandi sorprese fino ad oggi, dall’apertura di Cera Milano posizionato nuovamente all’interno di “The World 50 Best Bars”, a consulenze importanti con l’apertura di due attività dove è socio e che tutt’oggi sono il fulcro della sua vita lavorativa. Dirty Milano e Cringe Company sono le due realtà attuali.
Photo credits: Camilla Gemma