#ragionevolezzacontroilvirus
L’intervista ad Antonio Prota
“L’Italia resta il paese dei sogni”
Fra appelli alla calma e inviti a starsene chiusi in casa, fra economia al collasso e diffusione progressiva del virus, BARtù ritiene corretto dare la voce ai propri lettori, nel nome della ragionevolezza: professionisti che si sono ritrovati all’improvviso nella condizione di dover cessare temporaneamente la propria attività, anche in virtù dei decreti governativi che puntano a ridurre i contagi nell’arco delle prossime settimane. La nostra speranza è che questo obiettivo possa essere raggiunto in un tempo ragionevole e breve, che consenta la riapertura delle attività e la ripresa dell’economia
Giorno dopo giorno intervistiamo i grandi operatori della ristorazione italiana, tra chef, sommelier, bartender, operatori dell’hotellerie, per intervistarli su cosa pensano del decreto che ha chiuso i loro ristoranti per il contenimento del Coronavirus e quale possa essere il futuro della ristorazione italiana: la parola ad Antonio Prota del Quis Et Deus di Crispiano (Ta).
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti?
Penso che questo momento sia fondamentale per accelerare la trasformazione digitale aziendale, pertanto ho costruito un piano di lavoro su tre aspetti: team, processi e strumenti. Con il team abbiamo avviato un programma di formazione per allineare tutta la squadra secondo la nuova cultura aziendale e perfezionare due aspetti fondamentali: user experince e design. La UX è il vero mantra della digitalizzazione per semplificare tutti gli output. Per il design stiamo riprogettando tutta la grafica con immagini 360 e video emozionali, rendendo più immersiva l’esperienza.
Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Sto lavorando alla ricerca e sviluppo per migliorare il prodotto e al marketing per costruire un nuovo piano editoriale. Quando tutto ripartirà i vecchi sistemi potrebbero rivelarsi troppo lenti, quindi bisognerà essere preparati con la giusta comunicazione integrata e multicanale, composta da landing page con call to actions, storytelling con virtual assistant, analisi delle recensioni e del social sentiment, monitoraggio e gestione delle strategie di marketing automation. Per affrontare mercati globali bisogna dotarsi di piattaforme in grado di gestire il marketing convergente integrando social, mobile e intelligenza artificiale.
Hai pensato di istituire un servizio di delivery per la cucina dell’hotel?
Non ancora, abbiamo preferito chiudere tutti i reparti per garantire la sicurezza del nostro team. Non escludo la possibilità di valutare un servizio delivery se l’emergenza dovesse protrarsi per molti mesi; a quel punto bisognerà ampliare la propria attività secondo le richieste del mercato.
Qualche altro servizio o hai totalmente chiuso l’hotel?
Speriamo di riaprire a giugno, anche se al momento registriamo solo disdette, ma pensare positivamente aiuta a resistere.
Cosa farai a casa ora che hai più tempo?
Rafforzo la mia capacità riflessiva, finalmente libero dalla tirannia dell’urgenza. Inoltre ho riscoperto la bellezza di leggere libri anche in pieno giorno o guardare la natura attraverso una pianta che pur restando ferma ha tanto da insegnarci sul tema della sostenibilità.
Cosa vorresti dire all’estero sull’ospitalità italiana?
Nessun virus potrà contaminare la nostra tradizionale ospitalità. Per il momento digitalizziamo i nostri migliori prodotti, come enogastronomia e design, ma dal virtuale passeremo presto al reale, perché mai come ora sentiamo tutti la mancanza del calore umano, vero punto di forza delle nostre realtà turistiche.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto nei vostri hotel?
L’Italia resta il paese dei sogni per molti turisti che cercano i valori autentici e noi continueremo a conservarli e valorizzarli per tutti coloro che credono nel viaggio come percorso di crescita personale e culturale.
Come pensi andrà il settore del turismo e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto?
Consapevoli che nulla sarà come prima, per evitare il rischio di alimentare speculatori d’assalto che potrebbero minare le basi del nostro sistema turistico, spero che la politica post emergenza semplifichi la vita agli imprenditori, perché per far ripartire l’economia bisognerà fare un grande sforzo pro-attivo in termini di investimenti, solo così tutto andrà bene.