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matrimonio george clooney Non solo Venezia con le sue isole, i canali navigabili e i palazzi da fiaba al matrimonio in mondovisione tra l’attore di Hollywood George Clooney e l’avvocatessa Amal Alamuddin. C’era anche un pizzico di un’altra città italiana, famosa in tutto il mondo per la sua torre pendente. È stata infatti la pisana Federico Salza Catering ad allestire i banchetti nuziali della tre giorni organizzata in Laguna per celebrare in pompa magna (e a favore dei mass media, passaggio obbligato per il divo che pare intenzionato a fare un altro grande passo, stavolta per, come si direbbe in Italia, scendere in politica…) le nozze della stella americana con la professionista anglo-libanese (bella, glamour, impegnata, tra le cento avvocatesse più influenti del pianeta e di origini mediorientali). Impresa non facile quella di rifocillare per tre giorni gli illustri ospiti della coppia (dalla cerimonia privata con vista su Canal Grande sabato sera di fronte a 200 invitati all’Aman Resort, officiata da Walter Veltroni, fino al brunch di domenica al Cipriani, prima della registrazione ufficiale dell’unione avvenuta ieri a Cà Farsetti, sede del Comune). Compito assolto tuttavia da par suo, con generale soddisfazione, dalla storica azienda di catering fondata a Torino nel 1898 da Silvio Salza, poi trasferita nel 1927 a Pisa dal figlio Federico che, quattro anni dopo, otteneva per la “Ditta Salza” il “brevetto della Real Casa”: fornitore ufficiale dei Savoia, insomma. Diventato nel tempo uno degli operatori leader nel mercato italiano (e non solo) del catering e del banqueting, oggi, sotto la guida delle nipoti del fondatore, Virginia e Federica, l’occasione di una pubblicità con eco globale per l’azienda. Che, nondimeno, mantiene il massimo riserbo sul menu servito per il matrimonio (almeno mediatico) dell’anno.

© Artù
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