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marco amatoMarco Amato ha assunto di recente l’incarico di nuovo direttore del ristorante Imàgo, 1 stella Michelin nel 2006, dell’hotel Hassler di Roma, di cui è anche sommelier. Di origini romane, a quattordici anni inizia a lavorare in un ristorante per poi occuparsi di banqueting e bartending viaggiando tra Inghilterra, Olanda, Spagna, Irlanda e Stati Uniti. L’amore per la ristorazione lo ha condotto a unirsi ad alcuni colleghi per fondare nel 2013 la scuola Noi di Sala, dove, in qualità di Delegato alla Didattica, si occupa della formazione di personale di ristorante di alto livello. La sua competenza ha senza dubbio contribuito all’ottenimento di importanti riconoscimenti per Imàgo e Hassler quali la “Miglior lista dei vini” della Guida Identità Golose 2014 e il “Miglior Servizio in Ristorante d’Albergo” della Guida Gambero Rosso 2014. “Marco Amato – ha dichiarato Roberto E. Wirth titolare dell’Hotel Hassler – ha l’innata capacità di capire al volo i gusti di ciascun cliente offrendo loro un trattamento altamente personalizzato e che li sorprende sempre. Questa qualità, unita alla sua elevata professionalità e all’esperienza accumulata nel corso degli anni, hanno contribuito a posizionare l’Imàgo dell’Hassler tra i templi della gastronomia italiana e internazionale. Sono quindi orgoglioso e felice di affidare a Marco Amato il delicato incarico della direzione del ristorante, sicuro che svolgerà un ottimo lavoro”. Anche Francesco Apreda, executive chef dell’hotel Hassler, si congratula con Marco Amato e dichiara: ‘Io e Marco svolgiamo da anni un ottimo lavoro di squadra: la sua capacità organizzativa e il suo talento naturale nella gestione di tutti gli aspetti legati all’accoglienza dell’ospite sono un supporto fondamentale alla mia creatività e contribuiscono in modo decisivo a rendere una cena all’Imàgo un’esperienza da ricordare. Sono felice e mi congratulo per la sua nomina a Direttore dell’Imàgo che rappresenta un prestigioso riconoscimento delle sue capacità e della sua dedizione a questo lavoro”. C. Z.

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