#ragionevolezzacontroilvirus
l’intervista a Flavio Becca del Gruppo Gallano
Superata l’emergenza, come potranno ripartire i settori del turismo e della ristorazione?
Turismo e ricettività sono tra i settori più colpiti dalla crisi economica legata al Coronavirus, ma possono ripartire con nuove strategie di promozione e con servizi su misura per soddisfare le nuove esigenze del mercato. Questo è il momento giusto per destinare impegno e risorse al turismo di prossimità, valorizzando i piccoli borghi, il ricco patrimonio naturalistico e culturale, le aree meno affollate, il concetto di vacanza immersi nella quiete e nella natura, lontani da assembramenti, magari riscoprendole buone e sane abitudini.
Dall’Umbria, prima regione italiana a contagio zero, ricette particolari da suggerire ad altre realtà?
Puntare sullo “slow tourism”, su viaggi e vacanze apasso lento, compatibili con i temi della sicurezza e del distanziamento sociale, ma al tempo stesso capaci di rilanciare il territorio e di favorire l’economia locale. Un turismo non di massa, ma accessibile a tutti, attraverso la riscoperta dell’ambiente, della mobilità dolce, con escursioni a piedi, in bicicletta, a cavallo, valorizzando cammini, ciclovie e itinerari naturalistici, attraverso pacchetti che uniscano salute, benessere, tradizioni, cultura e ed enogastronomia.Un’offerta che per la sua ricchezza e per il suo fascino sappia rispondere anche alle diverse esigenze di un “turismo a km zero”.
Quando e come è nata la volontà di investire nel proprio paese di origine?
Negli anni Cinquanta, mio padre Aldo insieme a mia madre è emigrato dall’Italia, da un piccolo borgo umbro chiamato Valtopina, per cercare fortuna in Lussemburgo. Iniziò a lavorare come operaio, per poi aprire un piccolo ristorante insieme a mia madre. E,un passo alla volta, ha sviluppato il sistema di imprese di cui sono alla guida, che oggi conta 80 aziende che spaziano in vari settori tra cui l’agroalimentare, la ristorazione e l’accoglienza. In famiglia non abbiamo mai dimenticato le nostre origini e così, alcuni anni fa, in uno dei tanti viaggi in Umbria, abbiamo deciso di investire nella nostra terra, convinti che il made in Italy sia una risorsa da tutelare e promuovere. A pochi passi dal paese in cui è nato mio padre, abbiamo restaurato un borgo danneggiato dal sisma del ‘97,oggi tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, e abbiamo realizzato un resort diffuso (Castello di Gallano), con un ristorante (Gallano Restaurant) che punta su materie prime di alta qualità. Abbiamo anche un’azienda vitivinicola (CantinaPerticaia), che ha nel Sagrantino Montefalco Docg uno dei suoi prodotti di punta. Abbiamo fondato anche una web radio (Radio Gallano) e in questo momento stiamo ristrutturando un altro borgo umbro (Le Cese, a Nocera Umbra).
Il Gruppo Gallano conta quindi un resort (presto due), una cantina vitivinicola e una web radio: quali realtà sono state maggiormente penalizzate nella prima fase dell’emergenza Coronavirus e come si stanno riorganizzando per la ripartenza?
Resort e ristorante sono state le realtà più colpite dalla crisi prodotta dall’isolamento sociale legato al Coronavirus, ma ci stiamo riorganizzando per ripartire al meglio. La riapertura è in programma il primo luglio prossimo. Ci stiamo adeguando alle nuove norme su sicurezza e tutela della salute e non sarà difficile anche perché le nostre strutture, immerse nel verde e vocate all’accoglienza diffusa, sono già naturalmente predisposte a un turismo accessibile ma non di massa. Il distanziamento di sicurezza sarà garantito oltre che nella formula alberghiera con unità abitative separate anche nel ristorante “diffuso”, sfruttando sia gli ampi spazi all’aperto e le terrazze panoramiche, sia servizi personalizzati per la prenotazione e l’asporto di piatti e bevande dagustare nel proprio appartamento. Inoltre gel idroalcolico igienizzante e dispositivi di protezione individuale, come guanti e mascherine, saranno resi disponibili nelle abitazioni e nelle aree comuni.
Per quanto riguarda la cantina, avendo già una fedele clientela straniera, avevamo già investito in uno shop online. In questo periodo, abbiamo potenziato questa modalità di vendita dei nostri vini, con consegne a casa e promozioni speciali (#restoacasabevoperticaia) per incentivare il buon bere e il rispetto delle regole. A breve riapriremo al pubblico con piccoli eventi.
La radio sta andando bene, è certamente la realtà che ha subito meno ripercussioni dirette a seguito dell’emergenza Coronavirus e siamo certi che diventerà uno strumento ancora più importante per promuovere la ripartenza e quello che in generale è il nostro fiore all’occhiello: la qualità made in Italy.
Ci spieghi meglio che ruolo ha la radio all’interno del gruppo?
Radio Gallano è l’emittente del gruppo, è la prima in Italia a trasmettere da un resort. Diffonde attraverso il web il meglio della musica italiana degli ultimi 50 anni, grandi successi internazionali e news ad ogni ora, promuovendo il territorio umbro e i suoi prodotti d’eccellenza. Grazie alla filodiffusione, scandisce la vita del borgo e del resort, allietando in modo delicato la permanenza degli ospiti, che possono anche partecipare attivamente alla vita della radio. È una realtà dinamica e in espansione, ascoltabile attraverso tutti i dispositivi digitali. Ora più che mai sta assolvendo al compito primario della radio, rasserenare e fare compagnia, ma è anche un importante strumento di comunicazione per il made in Italy e per tutte quelle attività del territorio che si stanno rimettendo in piedi dopo il lockdown. Anche per questo pensiamo di farla diventare la radio in store dei nostri punti vendita in Lussemburgo.
Da imprenditore impegnato soprattutto all’estero, come vede il futuro dell’Italia?
L’Italia è un paese fortunato: ha un patrimonio ambientale, storico e culturale unico e inimitabile, che rappresenta un tesoro per l’intera comunitàe che va salvaguardato e utilizzato meglio. Il suo futuro passa proprio da qui:da una migliore valorizzazione delle risorse naturali, ma anche dalla capacità di innovare e migliorare infrastrutture e servizi. L’Italia ha bisogno di accelerare il passo, investendo di più sull’immagine del paese all’estero ma anche sulla sua accessibilità, sia sul fronte infrastrutturale e telematico, sia su quello della semplificazione burocratica. Rendendo più snello il rapporto tra pubblica amministrazione, cittadini e impresesi favorisce anche la voglia diinvestire in Italia.
E cosa vorrebbe dire all’estero sull’ospitalità italiana?
L’Italia è un paese straordinario, capace di reinventarsi e di trarre grandi opportunità anche nei momenti di difficoltà. Il made in Italy e l’ospitalità italiana sono stati e continuano ad essere un punto di riferimento nel mondo. Come cittadino di origine italiana che viveall’estero, dico a tutti: andiamo in Italia, l’unico paese il cui fra natura, storia, arte, cultura, buon mangiare e buon bere èdavvero possibile trovare tutto ciò che serve per stare bene.