#ragionevolezzacontroilvirus
l’intervista a Elisabetta Pala della cantina Mora&Memo.
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti? Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Non ho portato avanti delle vere e proprie attività di formazione ma ho comunque mantenuto un contatto con i miei dipendenti tramite video call o telefonate per aggiornarnamenti e per condividere idee e strategie sul potenziamento dell’attività durante il periodo del lockdown.
Hai pensato di istituire un servizio di e-commerce aggiuntivo o di potenziarlo per l’azienda vinicola?
Proprio nel periodo del lock down abbiamo lanciato il nostro e-commerce così da spedire direttamente i nostri vini. Le vendite non sono state le stesse dei periodi precedenti, ma ci ha comunque aiutato a portare avanti un minimo di attività. Ora l’obiettivo è quello di potenziarlo così da raggiungere più persone e nuovi clienti in maniera più efficace.
La cantina è rimasta aperta ? Come vi siete organizzati per dare continuità all’attività?
La cantina era chiusa, abbiamo lavorato a turno solo nel caso di necessità di spedizione di ordini. Per il resto abbiamo sempre lavorato da casa. Il lavoro in vigna è invece andato avanti
Cosa hai fatto in questo periodo a casa?
Mi sono divisa tra famiglia e vigneti, dove comunque il lavora non si è mai fermato. Mi sono inoltre dedicata a seguire personalmente la comunicazione social: sui profili Facebook e Instagram di Mora&Memo abbiamo organizzato un calendario di incontri con giornalisti, sommelier, ristoratori e amici con cui chiacchierare di quello che stava succedendo, sorseggiando un buon bicchiere di vino.
Cosa vorresti dire all’estero sull’ospitalità italiana?
Che è sempre viva! Questo periodo ha solo rafforzato quello in cui crediamo, l’ospitalità è per noi un punto fondamentale. Non vediamo l’ora di poter accogliere tutti, ovviamente rispettando tutte le regole, per poter far conoscere il nostro territorio, magari davanti una tavola imbandita e con un buon bicchiere di vino. Ospitalità vuol dire regalare emozioni e far sentire chi ci visita come a casa.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto per voi?
Di guardare al futuro con positività! Il momento è stato difficile e ancora non è finito del tutto, ma per fortuna la Sardegna è stata tra le regioni meno colpite e il turismo sta ripartendo proprio in questi giorni. Abbiamo ricominciato a servire timidamente alberghi e ristoranti, speriamo di tornare presto a pieno ritmo.
Come pensi andrà il settore del turismo, della ristorazione e del vino e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto? Quale pensi dei tre sia quello che supererà con maggiore facilità la crisi e quale meno?
Sarà un anno difficile, ma uniti possiamo farcela! Sono tre settori strettamente legati, bisogna lavorare insieme per poter far funzionare tutti gli ingranaggi. Se vince uno, vinciamo tutti.. se perde uno, perdono anche gli altri. In questa fase è importante essere determinati e veloci, studiare il mercato e continuare a evolversi per sopravvivere a questa crisi. Ora come non mai dobbiamo unire le nostre forze, pensare a una strategia comune per ripartire insieme.
Da parte del governo servono degli aiuti concreti alle aziende, maggiori incentivi che aiutino a continuare con l’attività senza lasciare nessun dipendente a casa. Ci vuole un piano concreto di interventi a supporto delle aziende e dell’export, che per il nostro settore è fondamentale.