#ragionevolezzacontroilvirus
l’intervista a Gabriele Farolfi, responsabile marketing e commerciale di Conte Guicciardini
Conte Guicciardini, storica famiglia toscana con le sue tre tenute, Castello di Poppiano sui colli fiorentini, Belvedere Campoli nel cuore dell’area di produzione del Chianti Classico e Massi di Mandorlaia in Maremma, racconta come ha vissuto questi mesi delicati legati alla situazione di emergenza dovuta al Covid-19.
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti?
Per un settore così competitivo come quello vitivinicolo è oramai diventato fondamentale il concetto che “il cambiamento è l’unica costante”.
Per tanti anni abbiamo vissuto aggrappandoci a concetti di marketing e comunicazione conosciuti e sperimentati. Qualità del prodotto, storia, packaging, rapporto diretto con il cliente. Ad un tratto abbiamo dovuto confrontarci con il “marketing di emergenza”, un’esperienza straordinaria che un evento tragico come quello di Covid-19 ci ha regalato dovendo creare da zero nuovi paradigmi e strategie. Cosa fare? Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo pensato che una realtà antica come la nostra – Castello di Poppiano, la prima delle nostre tre tenute, affonda le sue radici nel lontano 1199 – avesse molto da comunicare in termini di affidabilità nel tempo, sicurezza, resilienza. Allora abbiamo per prima cosa scritto con il cuore ai nostri interlocutori, rassicurandoli che tutto stava procedendo come natura imponeva, nonostante la tempesta; che capivamo le difficoltà di tutti ma chiedevamo di capire anche le nostre difficoltà. Tutto il nostro personale è stato quindi formato “sul campo” orientando il proprio atteggiamento al marketing di emergenza: dal punto di vista amministrativo, commerciale, comunicativo tradizionale e social.
Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Con l’improvvisa difficoltà, dettata dal periodo, nell’interloquire con i nostri partner tradizionali (agenti, importatori, clientela del settore Horeca), abbiamo imparato a sviluppare e cercare di capire come arrivare direttamente ai privati, i nostri consumatori finali.
Hai pensato di istituire un servizio di e-commerce aggiuntivo o di potenziarlo per l’azienda vinicola?
Siamo stati pionieri nell’aver aperto un anno fa il nostro Wine Club. Non un e-commerce, non un market place, ma un vero e proprio circolo di Famiglia dove acquistando si entra ancora di più nel mondo Guicciardini. Un concetto molto caro alle aziende USA che hanno reso i Wine Club parte integrante della loro redditività investendo moltissimo sulla gestione degli stessi e sullo sviluppo di attività legate all’esperienza legata alla vendita on line.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto per voi?
Che l’Italia ha una storia giovane ma ha un DNA antico e resistente. La nostra Nazione è uscita sempre più forte da ogni tragedia e succederà anche questa volta. Sarà ancora più bello venire a visitare i nostri vigneti da tutto il mondo: i turisti troveranno gente che ha saputo rinnovarsi e migliorare la propria offerta.
Come pensi andrà il settore del turismo, della ristorazione e del vino e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto?
Per alcuni mesi sarà veramente dura per tutti. Poi, in base anche all’andamento della situazione sanitaria, probabilmente nel 2021 ci sarà un rimbalzo che tutti gli operatori dovranno essere bravi a cogliere.
Quale pensi dei tre sia quello che supererà con maggiore facilità la crisi e quale meno?
Personalmente credo che il turismo sarà il primo ad uscire dal tunnel. Il mondo della ristorazione avrà una bella scrematura, così come quello del vino. Chi avrà saputo cambiare, adattarsi, rinnovarsi ne trarrà grande beneficio.