Che tristezza, Gualtiero se ne è andato per sempre. La notizia mi ha raggiunto lontano da Milano e mi ha letteralmente tramortito. Le nostre chiacchierate, i percorsi comuni, Milano sì e Milano no, Bonvesin de la Riva, il testamento di Nureyev, la Corale Verdi, Alma. E ancora: i rientri dal Giappone, il raviolo aperto, il dripping di pesce, l’Albereta, l’intelligenza vitale, la lucidità di analisi, l’amore per l’arte, la musica, la sua famiglia, i suoi ragazzi, Daniel Canzian, Paolo Lopriore, Fabrizio Molteni, i suoi allievi, l’ottantesimo compleanno, quel giorno da Massimo Spigaroli, il Carretto di Gaggiano, Cracco, Oldani, Knam, Leemann, il ripudio delle stelle, l’acqua abbinamento ideale al cibo, gli incontri recenti alla Rampina, l’anatra al torchio, l’arrivo di Fumis, il dolore per Antonietta, i funerali a San Zenone Po. Momenti e ricordi che si affastellano…
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