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hans terzerLa Cantina di San Michele Appiano presenta Appius, il superbianco nato dall’intuizione del wine marker che, con la linea Sankt Valentin, ha creato un polo di eccellenza nel mondo vitivinicolo, italiano e internazionale. Appius 2010 nasce da una sfida ambiziosa, quella di produrre un vino unico, che sia frutto “del meglio delle nostre uve, delle nostre viti e dei nostri terroir”. Ogni anno diverso, ma sempre ineguagliabile.

Un sogno nel cassetto che diventa realtà. Una sfida, quella di Hans Terzer, l’enologo ritenuto un vero e proprio guru della produzione vitivinicola di qualità estrema, destinata a creare una sorta di benchmark nella produzione di vini di alto profilo. Amante da sempre del concetto di “non plus ultra”, applicato alla produzione vinicola, questa volta ha inanellato un altro successo, concretizzando compiutamente il suo sogno. Quasi trent’anni di lavoro, ma alla fine Hans ce l’ha fatta, ha raggiunto e centrato l’obiettivo. E che obiettivo! Il celebre winemaker di St. Michael – Eppan, grazie a un lavoro di ricerca e selezione che ha coinvolto, in un gioco di squadra davvero speciale, tutte le figure chiave della Cantina di Eppan sulla Weinstrasse, ha vigneti StMichaelrealizzato un progetto destinato a sorprendere e a stupire il mondo degli enoappassionati, ma anche e soprattutto i mercati piú esigenti della ristorazione di prestigio. È in una grigia giornata di novembre, in un Alto Adige fervido e inquieto per l’imminente apertura di Wine Festival, la creatura di Helmut Kocher, che Hans Terzer presenta, non senza una malcelata e comprensibile emozione, il nuovo vino della Cantina. È il superbianco Appius, un vino da sogno che Hans aveva in mente da tempo, la creatura destinata a creare un punto di riferimento nel panorama dei top wine di caratura internazionale. Appius ha un nome latino, che rimanda alla radice del toponimo Appiano, e che al tempo stesso sottolinea con fermezza la propria origine italiana, tanto per chiarire…. Celebre nel mondo per avere saputo creare, fra l’altro, la linea Sankt Valentin, Hans Terzer ha alle spalle quarant’anni di lavoro duro e meticoloso, finalizzato esclusivamente alla realizzazione di vini di grande qualità.

Come ci siamo arrivati, al vino dei suoi sogni? “Grazie al terroir ma anche all’uomo che ne ha saputo interpretare le potenzialitá…Appius può essere prodotto solo con uve di qualità eccellente, provenienti da vecchi vigneti, e ogni anno sarà una sorpresa…”. Una risposta chiara, come è nello stile del personaggio, che non ama fronzoli né giri di parole. Hans Terzer è qui dal 1977, quando l’Alto Adige era ancora poco conosciuto sul fronte vinicolo… O meglio, era noto soprattutto per produrre Vernatsch, la “Schiava” che occupava un ruolo da protagonista nel panorama dei vini rossi della provincia di Bolzano e che era, in un certo senso, il prodotto che rappresentava l’espressione vinicola più schietta del territorio del Sudtirolo.

appius“Eppure il nostro terroir aveva potenzialità immense. Ed era un errore non sperimentare strade diverse, in grado di esprimere livelli qualitativi sempre più elevati”. È così accadde . “Negli Anni Ottanta, come previsto, abbiamo iniziato a fare qualità, con Sankt Valentin e non solo….”. Non a caso, la serata di presentazione di Appius comincia proprio con una degustazione di Sauvignon, Chardonnay, Pinot bianco della linea Sankt Valentin. Millesimi importanti, che hanno riconfermato un valore indiscusso e creato dibattito fra i giornalisti presenti, stimolando punti di vista e opinioni da parte dei più preparati fra i Wine writer presenti. Sankt Valentin, che nel 1990 rappresentava un volume produttivo di 25.000 bottiglie, ora ha raggiunto quota 350.000, solo per dire qualche numero. I vini, abbinati a una cena memorabile di Herbert Hintner, il geniale chef di Zur Rose, hanno fatto da degna introduzione ad Appius.

Ma che cos’è Appius? E, soprattutto, perché Appius? “È semplicemente il vino da sogno di una singola annata, un vino che non si rifà ad un solo vitigno nè ad un solo vigneto – ci dice Terzer -. Appius è un grande vino di assemblaggio, nel quale vitigni diversi del comune di Appiano esprimono il meglio di se stessi in quella determinata annata”.

Insomma, The best of… “Esattamente. Appius, che viene oggi presentato nel millesimo 2010, è una interpretazione esclusiva dell’annata, il simbolo concreto delle massime potenzialità che si possono raggiungere… Il 2010 era l’anno giusto: condizioni climatiche ottime, vecchie viti che producono pochi grappoli, uve completamente mature. E poi il lavoro superlativo delle persone impegnate in vigna e in cantina. Ecco i presupposti ideali per un vino di primissima qualità”.

Sarà, ovviamente, il vino di eccellenza dell’azienda? “Sarà soprattutto l’espressione tangibile delle possibilità di un territorio unico. Verrà prodotto nelle annate migliori, ma anche in quelle difficili, quando si è obbligati a fare minori produzioni. La visione della qualità, insieme alle potenzialità dei terroir e al minuzioso lavoro dell’uomo, sono il vero leitmotiv di Appius”.

winetime StMichaelUn vino, dunque, che viene realizzato in ossequio ai caratteri specifici della vendemmia, senza scendere a compromessi sul fronte della qualità… “Ripeto, i nostri territori consentono di esprimere straordinari risultati, ma non dappertutto e non sempre. Appius è la dimostrazione che si possono fare vini ancora migliori, in risposta alla vocazione di un grande territorio. E in linea con la stilistica della nostra Cantina. Questo 2010 vede lo Chardonnay fare la parte del leone, con circa il 70%, mentre l’altro 30% è rappresentato da Sauvignon, Pinot bianco, Pinot grigio. Ma non necessariamente i vitigni saranno sempre gli stessi, addirittura – dice Terzer – in futuro si potrà anche pensare a un rosso, se ve ne saranno le condizioni. Appius è un vino che ogni anno può essere diverso. Volendo esprimere il massimo possibile, sarà conseguenza diretta di rigorose selezioni in vigna, di meticolosa attenzione ai dettagli, di tutto quanto consenta di produrre il meglio”.

Strepitose selezioni in vigna, dunque, per raggiungere il vertice… “La mano dell’uomo è fondamentale. Per la grande qualità ci vogliono il ceppo giusto, il clone più adatto, la conoscenza profonda del territorio, insomma. In Alto Adige abbiamo microzone incredibili, dove è necessario effettuare sperimentazioni mirate, selezioni attente, in grado di valorizzare potenzialità inespresse. Spesso mi capita di imbattermi in partite di Sauvignon eccezionali, ma di quantità minime. Quante volte mi dico e mi sono detto, in questi casi, che avrebbe senso utilizzare questi vini con intelligenza, rispettandone le caratteristiche uniche e realizzando, in combinazione con altre piccole partite di altri vitigni, un prodotto unico e irripetibile. una cuvée senza regole precise, che sarà una sorpresa ogni anno e nel quale la proporzione delle singole quantità di uve utilizzate varierà a seconda dell’annata”.

Appius 2010, al suo esoBarrique StMichaelrdio, ha letteralmente stupito per l’emozione che ha suscitato, per la sua armonia, ma anche per la profonditá gustativa, la sapidità, la persistenza e l’ampiezza. Un bianco capace di competere a pieno titolo con i grandi vini bianchi anche d’Oltralpe, comunque destinato a tracciare una linea di demarcazione netta con il passato. Aggiunge con orgoglio Terzer: “Ho voluto esprimere al meglio le sensazioni che una determinata annata può dare. Il 2010, per esempio, fu un’annata strepitosa per i bianchi. Decisi allora di scegliere le migliori piccole partite, di affinarle in Barrique e tonneau, poi tre anni in acciaio. Il risultato è sotto i nostri occhi. Un vino destinato a lunga vita, capace di rispettare profondamente ogni singolo vitigno e di rappresentare lo stile della cantina e mio personale”.

Appius 2010 è stato prodotto in quantità super selezionata, vale a dire 4.000 bottiglie, più 300 magnum, a sottolinearne il carattere prezioso e la unicità, caratteristiche che lo rendono particolarmente ambito dalla sommellerie più qualificata e dalla ristorazione importante. Un vino elegante, ricco di personalitá, equilibrato e armonico, “destinato a stupire”. Nessuna sbavatura o spigolosità in bocca, dove risulta cremoso e rotondo. Insomma, un campione i qualità eccelsa, espressione dello stile di Hans Terzer, enologo appassionato, per il quale le sfide costituiscono il sale della vita e per le quali vale la pena di battersi per affrontarle e vincerle. Appius andrà, secondo il nostro punto di vista, ad occupare uno spazio da protagonista nello scenario blasonato ed esclusivo dell’alta cultura vinicola, italiana ed internazionale. E, ne siamo certi, lascerà il segno. A.P.S.

© Artù
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