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Impegnata da sempre nella produzione vitivinicola biologica, Moncaro punta sulla sostenibilità ambientale con l’introduzione di 175 ettari di nuovi vigneti bio e con la produzione del 50% di energia da fonti rinnovabili. La maggiore realtà produttiva delle Marche in ambito vincolo potenzia così il suo valore “green” aumentando anche la produzione di vini senza solfiti aggiunti: “Moncaro ha sempre svolto un ruolo da pioniere nella coltivazione biologica – spiega il Presidente Doriano Marchetti – la pratica del basso impatto ambientale, infatti, era già praticata dai nostri soci nel 1980, cioè da prima che esistesse una regolamentazione normativa del regime di coltura biologica. A questa scelta strategica abbiamo unito un importante investimento nel fotovoltaico, che ci ha portato a coprire una quota importante del nostro fabbisogno energetico. L’attenzione alla sostenibilità ambientale è andata di pari passo con la ricerca scientifica, che ci ha permesso di triplicare la produzione dei vini senza solfiti aggiunti”.  A cui seguono le parole dell’enolgo di cantina Giuliano D’Ignazi: “Aderendo fin dall’inizio al progetto ideato da Riccardo Cotarella, enologo di fama internazionale sui vini senza solfiti aggiunti abbiamo ottenuto risultati estremamente positivi. Grazie alla ricerca è stata garantita la loCantina del Conero - Vigneto del Parco del Conerongevità e la qualità dei vini, tanto che, a seguito dell’adesione al progetto, stiamo estendendo la riduzione dei solfiti a tutta la gamma per garantire volontariamente una soglia inferiore al 50% del massimo consentito dalla legge”. Per toccare con mano la produzione della realtà di Montecarotto (An), che conta ad oggi 928 viticoltori associati e 1.400 ettari di vigneti di proprietà aziendale coltivati con tecniche a basso impatto ambientale, l’appuntamento sarà al Vinitaly, a Verona dal 10 al 13 aprile, dove Moncaro accoglierà gli appassionati e i professionisti nel proprio stand (Pad. 7 Stand E10) presentando in anteprima la sboccatura del Madreperla spumante Gran Cuveé Metodo Classico nelle due versioni: 60 mesi di permanenza sui lieviti e 84 mesi Pas Dosé. Oltre a questa importante degustazione, Moncaro porterà alla ribalta i vini bianchi del Piceno, la linea “Ofithe” che comprende le selezioni di Passerina e Pecorino prodotti nello stabilimento di Acquaviva Picena (Ap). L’eccellenza della produzione di Moncaro si fregia anche del recente riconoscimento ottenuto con la medaglia d’Oro a “Mundus Vini”, la più importante competizione tedesca del vino che ha premiato il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico 2015 “Le Vele”. Nella prima foto Giuliano D’Ignazi e Doriano Marchetti.

© Artù

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