Nel capoluogo umbro apre Città del Cioccolato, il più grande museo d’Europa dedicato al cacao. Nato da un’idea di Eugenio Guarducci nell’ex Mercato Coperto, lo spazio di 2.800 mq offre un’esperienza immersiva tra storia, laboratori e degustazioni
di Chiara Di Paola
Per tradizione considerata la città più “dolce” d’Italia nonché storica sede del festival internazionale Eurochocolate, Perugia ha finalmente un tempio dedicato al cacao, al cioccolato e a tutto ciò che gravita attorno a questo pregiato prodotto. Da venerdì 1 novembre 2025 ha infatti aperto le porte Città del Cioccolato, il più grande museo d’Europa interamente dedicato a un’eccellenza italiana (e non solo) unanimemente apprezzata dai golosi di tutto il mondo, ma ancora in gran parte da scoprire.

Il progetto innovativo, partecipato e inclusivo
Nato da un’idea di Eugenio Guarducci – per l’appunto il fondatore e presidente di Eurochocolate – Città del Cioccolato ha visto la luce in un luogo iconico della città e strettamente legato al suo passato storico e ai suoi protagonisti. Il museo tematico è infatti ospitato all’interno degli spazi dell’ex Mercato Coperto di proprietà del Comune di Perugia, edificato nel 1932 e appositamente riqualificato. Infatti, dopo la ristrutturazione avvenuta nel 2016 grazie al sostegno finanziario di Regione Umbria e Fondazione Perugia, nel 2023 l’immobile è stato oggetto di un bando aggiudicato l’anno successivo alla società Destinazione Cioccolato Srl SB, che ha così ottenuto una concessione trentennale per riqualificare gli spazi e allestire il museo, con un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro, finanziato in parte da Intesa Sanpaolo e sostenuto anche da 198 investitori coinvolti attraverso un’operazione di equity crowdfunding, realizzata tramite la piattaforma Mamacrowd.
Inoltre, grazie alle agevolazioni finanziarie previste dalla Misura “Italia Economia Sociale”, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con Invitalia, è stato anche possibile declinare il progetto in chiave di sostenibilità sociale, coinvolgendo nella sua realizzazione anche persone appartenenti a categorie fragili.

Un luogo immersivo di divertimento e conoscenza
Il risultato è uno spazio di 2.800 metri quadri, pensato per coinvolgere l’intera comunità locale e i turisti provenienti da tutta Italia e dal mondo, con un’esperienza immersiva adatta a visitatori di tutte le età, con l’obiettivo di ampliare la conoscenza dell’affascinante mondo che ruota attorno al cioccolato, in modo innovativo, dinamico e anche divertente. Le sale espositive ripercorrono la storia del cibo degli dei attraverso le epoche e le culture, con documenti scritti, proiezioni didattiche, ricostruzioni ambientali e vetrine con oggetti e utensili iconici legati alla sua lavorazione e al suo utilizzo. Ma non mancano anche momenti di stimolazione sensoriale, gioco e partecipazione attiva a laboratori – dalla pittura alla realizzazione di una propria tavoletta di cioccolato, fino alla possibilità di seminare la propria piantina di cacao da portare a casa – che permettono di immergersi davvero nell’atmosfera e sentirsi un po’ protagonisti degli oltre 5 mila anni di storia di questo prodotto.

Valorizzare l’eccellenza
Coerente con l’identità di una città che ormai rappresenta nell’immaginario collettivo la patria del cioccolato, il progetto Città del Cioccolato si prefigge di contribuire finalmente alla giusta valorizzazione di questa eccellenza locale, che ha segnato positivamente la storia di Perugia, riflettendosi anche in alcuni suoi luoghi iconici, oggi ripercorribili attraverso tour tematici dedicati. In più il nuovo museo si prospetta capace di incentivare ulteriormente il turismo culturale ed enogastronomico locale, portando ancora più visitatori, ricchezza e prestigio al capoluogo umbro.

Voce (e Baci) ai protagonisti della storia locale
La Città del Cioccolato è legata a doppio filo con la storia di alcuni protagonisti locali fin da prima di essere concepito. Il luogo stesso in cui sorge, situato nel centro storico e affacciato sul panorama di una valle che giunge fino ad Assisi, fu realizzato infatti da Giovanni Buitoni, che all’epoca della sua edificazione era Podestà di Perugia, nonché protagonista in prima persona dell’attività imprenditoriale legata al cioccolato da cui sarebbe derivata la fondazione del celebre marchio Perugina. A condividere con lui questa esperienza – o meglio a coinvolgerlo in un’attività già avviata nel settore della confetteria – Luisa Spagnoli (nata Luisa Sargentini), ai più ormai nota per le boutique di moda presenti in più di 40 paesi del mondo, ma in origine dedita – insieme al marito di allora Annibale Spagnoli – proprio al confezionamento di confetti, confetture, caramelle e poi cioccolato, nonché ideatrice del Bacio Perugina… in origine chiamato “cazzotto”, ma ribattezzato dopo un’efficace rivalutazione marketing-oriented!




Cioccolato e dintorni (o meglio “nei” dintorni)
Proprio in onore di questa donna imprenditrice, il progetto del museo ha coinvolto anche il vicino spazio che un tempo ospitava il primo laboratorio Perugina, recuperato anche grazie al supporto di Luisa Spagnoli Spa con un’opera di restauro conservativo che ha permesso di mantenere alcuni dettagli originali dei primi del Novecento, come il bancone in marmo sul quale Luisa Spagnoli temprava il cioccolato. In più, negli attigui ambienti un tempo utilizzati come magazzino e locali caldaie, prenderà vita anche il LAB – Luisa Annibale Base, un vero e proprio hub esperienziale che offrirà ai visitatori del Museo un calendario quotidiano di appuntamenti e attività a cui partecipare in compagnia di Chocolate Taster, Maȋtre Chocolatier, Pasticceri, Associazioni.

Dalla teoria al gusto
A completare il percorso di visita non poteva mancare il Choco Shop, il più grande e assortito shop di cioccolato al mondo, accessibile gratuitamente anche al pubblico esterno, che qui può trovare non solo le etichette più famose, provenienti da diversi paesi, ma anche piccole produzioni di nicchia e le referenze di Costruttori di Dolcezze by Eurochocolate, un laboratorio nato all’interno del Mercato Coperto, che oggi coinvolge 150 aziende. La terrazza panoramica sul rooftop del museo ospita invece The Chocolate Bar, dove il cioccolato è protagonista assoluto in tutte le sue forme e varianti (anche se non manca un’offerta salata).
Infine, per chi volesse proseguire l’esperienza “peccaminosa” anche fuori dal museo e protrarre la permanenza in città, non si può non segnalare l’Etruscan Chocohotel: il primo albergo al mondo dedicato al cioccolato, in cui ogni ambiente o servizio (dalle camere al Choco-menù del ristorante, fino al Choco massaggio proposto dal centro benessere) richiama e celebra questo ingrediente nelle sue infinite declinazioni. Ma l’oggetto di vanto della struttura è soprattutto la “Choco-Colazione – Isola dei Golosi”: un sontuoso buffet aperto anche al pubblico esterno, che è una vera e propria versione dolce della formula “all you can eat” ed è coerente con il manifesto “Felici e fondenti”.









