Nel silenzio delle colline del Monferrato, tra vigneti dorati dal foliage autunnale, si cela un universo di eccellenza dove l’arte della distillazione incontra la cultura dell’ospitalità. Distillerie Berta, realtà astigiana guidata da tre generazioni della omonima famiglia fondatrice, si erge come custode di una tradizione che da oltre 75 anni trasforma le vinacce in distillati pregiati
di Massimo L. Andreis
La storia delle Distillerie Berta è intimamente legata al Monferrato, terra di vigneti patrimonio UNESCO e di tradizioni enologiche millenarie. Fondata nel 1947 da Paolo Berta insieme alla moglie Lidia, l’azienda ha sede a Mombaruzzo, in provincia di Asti, dove il tempo sembra scorrere secondo ritmi antichi, scanditi dal ciclo delle stagioni e dalla paziente attesa che i distillati invecchino nelle botti di legno.
Oggi alla guida dell’azienda troviamo Ernico Berta, figlio del fondatore, affiancato dalla figlia Giulia, Responsabile Marketing e Comunicazione, e dalla nipote Annacarla, figlia del compianto Gianfranco, fratello di Enrico, scomparso nel 2015, che si occupa di Amministrazione e Produzione. Una continuità familiare che garantisce la trasmissione di saperi artigianali e quella visione imprenditoriale che ha trasformato una piccola distilleria nata nel secondo dopoguerra in un polo di eccellenza internazionale.

L’intuizione visionaria: la magia dell’invecchiamento
Nel 1947, mentre l’Italia si rialzava dalle macerie della guerra, Paolo Berta compì una scelta controcorrente che avrebbe segnato il destino della sua azienda. Invece di svendere la grappa prodotta durante la crisi postbellica, decise di metterla a riposare in tini di legno. Una scelta audace, quasi temeraria per quei tempi, ma profondamente lungimirante. Da quell’intuizione nacque una nuova grappa: ambrata, intensa, profumata, completamente diversa da quanto il mercato conoscesse fino ad allora.
“L’innovazione più rivoluzionaria della nostra storia è stata proprio quella di mio padre Paolo”, spiega Gianfranco. “Capire che la grappa poteva invecchiare nobilitandosi in botte, come il vino, ha aperto un orizzonte completamente nuovo per il nostro settore”.

Il rito della distillazione, la forza della pazienza
Nelle quattro cantine che si snodano sotto le colline di Mombaruzzo, l’arte della distillazione si compie con precisione quasi liturgica. Il processo inizia con una selezione maniacale delle vinacce, provenienti dai migliori produttori di vini del territorio. “Forniamo ai produttori-conferitori dei contenitori specifici che mantengono le vinacce fresche e umide, condizione imprescindibile per ottenere un distillato di eccellenza”, precisa Giulia Berta.
La distillazione avviene quindi attraverso un sistema che coniuga tradizione e tecnologia all’avanguardia: il vapore attraversa delicatamente le vinacce estraendone l’alcool, seguito da una filtrazione a freddo che elimina ogni impurità. “Nella seconda distillazione emerge finalmente il cuore della grappa, con i suoi sentori e profumi più preziosi”, riprende la giovane imprenditrice. “Un processo paziente, dove ogni fase è cruciale e nulla viene lasciato al caso”.

Le cattedrali sotterranee, dove la musica è alleata del tempo
Se la distillazione è scienza, l’invecchiamento è poesia. Le quattro cantine di Distillerie Berta sono veri e propri santuari dove il tempo diventa alleato. La Cantina dei Tini ospita maestosi tini in rovere di Slavonia, legno perfetto per l’affinamento in botti di grandi dimensioni. Nella Cantina delle Barrique riposano le Selezioni più pregiate, che proseguono il loro percorso evolutivo in barrique o tonneaux di rovere francese delle foreste di Troncais e Allier per periodi non inferiori agli otto anni. Qui, la musica classica diffusa nell’ambiente e le luci a Led creano un’atmosfera avvolgente, quasi mistica.
La Cantina Ricerca e Sviluppo è il laboratorio dove creatività e sperimentazione si fondono per dare vita ad assemblaggi audaci e nuovi percorsi di invecchiamento. Infine, la Cantina SoloPerGian, dedicata a Gianfranco Berta, custodisce l’omonima grappa d’eccellenza, frutto dell’unione sapiente di tre Selezioni affinate per dieci anni.







La filosofia dell’incontro e la valigia in mano: una strategia d’impresa
“La nostra grande forza risiede nel non esserci mai posti limiti nell’incontrare persone e nel viaggiare”, racconta Giulia Berta con l’entusiasmo di chi ha fatto dell’apertura al mondo una filosofia di vita e di lavoro. “Cerchiamo sempre opportunità per imparare qualcosa di nuovo e creare rapporti stimolanti, confrontandoci anche con chi vive in altre parti del mondo e adotta stili di vita completamente diversi dai nostri”.
È una visione che trasforma ogni cliente in un ambasciatore, ogni incontro in un’opportunità di crescita reciproca. “La qualità dello scambio relazionale va di pari passo con la qualità dello scambio di idee”, prosegue Giulia. “Le migliori intuizioni nascono dall’incontro tra persone molto diverse che condividono valori comuni come l’impegno quotidiano, la cura per gli altri, la qualità nel prodotto e nella relazione umana”.
A Mombaruzzo transitano persone da ogni angolo del pianeta, e la famiglia Berta vive con la proverbiale valigia in mano, consapevole che ogni nuovo incontro arricchisce profondamente sia il percorso personale che quello professionale – due dimensioni che, nel loro caso, si sono fuse indissolubilmente.

Le diverse linee di una identità forte
La produzione di Distillerie Berta spazia attraverso diverse linee, ciascuna con una propria identità ma tutte accomunate da una qualità intransigente. Legàmi è la nuova linea di Brandy, frutto di una tradizione tramandata e invecchiata per 38, 45 e 51 anni. Le Selezioni rappresentano il vertice della produzione: grappe invecchiate che offrono un’esperienza sensoriale ricca e stratificata, tra cui spicca la Selezione del Fondatore Paolo Berta, gioiello della casa custodito vent’anni in tonneaux.

Primaneve incarna invece la vitalità della giovinezza con distillati dal gusto morbido e delicato, affinati in legno per massimo un anno. La linea Oltre nasce dall’assemblaggio di grappe affinate in botti di Marsala o pregiate botti di single malt scotch whisky, distinguendosi per spirito innovativo e ricerca dell’eccellenza. Con Nizza, le Distillerie rendono omaggio ai produttori del Monferrato, mentre Villa Prato celebra il viaggio con eleganti sentori di agrumi, frutta fresca e spezie.
Innovazione sostenibile: la tradizione che guarda il futuro
L‘impegno verso l’ambiente permea ogni scelta progettuale. “Le cantine sotterranee, grazie all’isolamento naturale del terreno, mantengono una temperatura costante senza ricorrere a sistemi di condizionamento artificiale”, sottolinea Giulia. Un ingegnoso sistema di ventilazione naturale favorisce il ricircolo dell’aria, permettendo alla grappa di invecchiare in perfetta armonia con la natura.
Nell’ottobre 2025, Distillerie Berta ha lanciato “Elisi e Unica per l’Acqua”, iniziativa che porta acqua potabile in Guinea-Bissau grazie alla collaborazione con WAMI. Ogni bottiglia prodotta diventa “Water Equal”, compensando l’impronta idrica e contribuendo concretamente a progetti di sviluppo sostenibile.

Il Museo come esperienza immersiva (e) di accoglienza
Completamente rinnovato nel giugno 2025, Berta Museo rappresenta una nuova frontiera nella narrazione dell’arte della distillazione italiana. Il progetto, curato dallo studio torinese Mind the Gap, ha trasformato lo spazio espositivo in un percorso esperienziale interattivo che utilizza fotografia, multimedialità e allestimenti contemporanei.

“Oltre alla passione per la distillazione, l’accoglienza è sempre stata un nostro valore fondamentale“, tiene a dire Giulia Berta. “Il museo rappresenta quella componente esperienziale che mancava all’offerta per i nostri ospiti e per chi desidera visitarci anche solo per una giornata”.
Il percorso si articola in tre aree tematiche: la Storia, custode di documenti originali e oggetti significativi come la prima licenza per la produzione di distillati e ricette di liquori dattiloscritte; le Persone, dedicata alla famiglia, ai collaboratori e a tutti coloro che gravitano attorno all’universo Berta; la Grappa, concepita come un archivio in cui esplorare il processo produttivo ammirando alambicchi d’epoca, etichette storiche e bottiglie vintage.









Villa Prato: quando il lusso incontra (e racconta) la storia
Costruita tra il 1600 e il 1700, acquisita dalla famiglia Berta nel 2006 e aperta al pubblico nel 2016 dopo un restauro decennale, Villa Prato è un relais con 19 suite, 800 metri quadri di spa e ristorante gourmet situato nel cuore del Monferrato. Un’oasi di quiete dove riscoprire una dimensione di pace tra percorsi benessere, massaggi e l’esclusiva grappaterapia.
La spa rappresenta il fiore all’occhiello della struttura: si snoda sotto il suolo tra nicchie, volte e cunicoli che ospitano piscina calda e fredda, idromassaggio, bagno turco, sauna, percorso Kneipp e doccia emozionale. I trattamenti di grappaterapia utilizzano prodotti della linea Villa Prato contenenti estratti di vinaccia e olio di vinacciolo, sfruttando il potere antiossidante dei polifenoli per levigare e nutrire la pelle in profondità.





Tra le curiosità storiche che arricchiscono il fascino di Villa Prato, una fa una certa impressione (specie in tempo di amnesie collettive): “Parte della struttura venne utilizzata durante la guerra partigiana come rifugio per i combattenti della Resistenza“, racconta Giulia, riferendosi indirettamente alle gloriose pagine di lotta al nazifascismo scritte nel Monferrato, di cui Villa Prato porta con sé la memoria di momenti drammatici e azioni eroiche, per restituire all’Italia la libertà a lungo conculcata dal fascismo.
Ricordi che fanno ancora più impressione circondati oggi dalle meraviglie della stagione autunnale, durante la quale queste terre sprigionano tutta la loro magia, accendendosi dei colori del foliage. I vigneti si tingono di rosso, arancio e oro, creando scenari di rara bellezza che incorniciano Villa Prato nella sua splendida tranquillità.
Alta Cucina tra tradizione e contemporaneità
Il ristorante di Villa Prato rappresenta un ulteriore gioiello nell’offerta del relais, uno spazio dove la gastronomia piemontese incontra una visione contemporanea e creativa. Gli ambienti raffinati della villa storica fanno da cornice a un’esperienza culinaria che celebra il territorio del Monferrato attraverso una cucina gourmet attenta alla stagionalità e alle eccellenze locali.








La proposta culinaria esalta le tradizioni enogastronomiche della regione, reinterpretandole con sensibilità moderna: dai tajarin fatti a mano ai grandi classi della cucina piemontese, ogni piatto è concepito come un omaggio al territorio e ai suoi produttori. La cantina del ristorante custodisce oltre mille etichette accuratamente selezionate, con particolare attenzione ai vini del Monferrato e del Piemonte, capaci di dialogare armoniosamente con i piatti proposti.

Lo chef Andrea Cavallo costruisce menu degustazione che seguono il ritmo delle stagioni, valorizzando verdure, carni e formaggi a chilometro zero, creando abbinamenti audaci ma sempre rispettosi della materia prima. Non mancano, naturalmente, i distillati di casa Berta, protagonisti di abbinamenti inediti e di una carta dei digestivi che invita a prolungare l’esperienza gastronomica fino alle note finali. Le splendide terrazze panoramiche permettono di cenare all’aperto nei mesi più miti, con vista sui vigneti che si perdono all’orizzonte, mentre d’inverno il calore degli ambienti storici della villa crea un’atmosfera intima e accogliente.

Custodi di bellezza e memoria collettiva
L’impegno della famiglia Berta nella salvaguardia del patrimonio architettonico del territorio va oltre la semplice imprenditoria. Il restauro del Castello di Monteu Roero, acquisito nel 2012 e le cui origini risalgono al 1041, il recupero del Castelletto dell’Annunziata che domina Nizza Monferrato, la rinascita di Borgo Roccanivo oggi sede della scuola della Fondazione SoloPerGian: ogni progetto testimonia una visione che vede nell’impresa uno strumento di valorizzazione culturale e sociale.
In particolare, la Fondazione SoloPerGian, nata per supportare artigiani in difficoltà e aiutare i giovani ad apprendere un mestiere attraverso corsi, stage e borse di studio, incarna perfettamente questa filosofia. “Prendersi cura del territorio significa anche prendersi cura delle persone”, sottolinea Gianfranco Berta.



Il dolce patrimonio di Mombaruzzo, tra dovere e riconoscenza
E ancora, in questo solco si può leggere anche l‘acquisizione nel 2011 dello storico marchio Moriondo Carlo, che ha permesso di salvare dall’oblio il celebre amaretto morbido di Mombaruzzo. Questi dolci conquistarono fama internazionale già alla fine dell’Ottocento, vincendo medaglie d’oro alle principali Esposizioni Internazionali. La produzione, trasferita in distilleria, ha arricchito la ricetta tradizionale con nuovi sapori: nocciola, caffè, frutti canditi, cioccolato e grappa.

Un gesto che va oltre la diversificazione commerciale: è la salvaguardia di un patrimonio identitario, la tutela di maestranze e saperi antichi che altrimenti sarebbero andati perduti.
“Pensiamo che sia un dovere e una responsabilità di chi ha avuto tanto da questa terra restituire qualcosa”. Segni concreti di riconoscenza che accomunano vecchie e nuove generazioni alla guida della costellazione Berta.
Esperienza taylor made
Tornando al cuore della quale, va ricordato che Distillerie Berta offre diverse modalità di visita, dal Traditional Tour & Tasting che include il museo dell’Alambicco e tre cantine con degustazione finale, al Berta Lab, spazio creativo dove i visitatori possono personalizzare una bottiglia della linea Primaneve creando un’etichetta unica.
Nella taverna delle Distillerie ha sede la Corporazione degli Acquavitieri, iniziativa nata nel 2004 che riunisce oltre 400 Dame e Cavalieri in rievocazioni storiche che celebrano le antiche Corporazioni artigiane del Medioevo e Rinascimento italiano.



Trenta grappe e sette liquori: i numeri di un’eccellenza che esporta in 70 Paesi
Con 40 collaboratori, Distillerie Berta ha registrato nel 2023 un fatturato superiore ai 14 milioni di euro, con il 50% delle vendite destinate all’esportazione in oltre 70 Paesi. Una crescita costante che non ha mai tradito i valori fondanti: qualità, autenticità, rispetto per la tradizione e apertura all’innovazione.
L’azienda produce oltre trenta varietà di grappa e sette differenti liquori, distribuiti a livello internazionale. Ma dietro questi numeri c’è molto di più: c’è una famiglia che ha saputo trasformare l’arte della distillazione in una filosofia di vita, dove il prodotto è solo la punta dell’iceberg di un universo fatto di relazioni, cultura, territorio e accoglienza.
Nel silenzio delle colline del Monferrato, tra i profumi che si liberano dalle botti e il calore dell’ospitalità piemontese, Distillerie Berta continua a scrivere la sua storia. Una storia che sa di grappa invecchiata, di vinacce selezionate, di legno stagionato, ma soprattutto di passione, dedizione e quell’arte dell’incontro che trasforma ogni bottiglia in un ponte tra persone, culture e territori.


Highlights
Un’eredità familiare che attraversa tre generazioni: dal fondatore Paolo Berta all’attuale guida aziendale con Enrico, Giulia e Annacarla, la famiglia ha saputo mantenere intatta la passione artigianale coniugandola con visione imprenditoriale.
L’intuizione rivoluzionaria dell’invecchiamento in botte: la scelta controcorrente di Paolo Berta nel dopoguerra ha creato una nuova categoria di grappa ambrata e complessa, trasformando per sempre il settore della distillazione italiana.
Quattro cantine come cattedrali del tempo: dalla Cantina dei Tini alla SoloPerGian, ogni spazio è dedicato a una fase specifica dell’invecchiamento, dove musica classica e cromoterapia accompagnano il riposo dei distillati.
La filosofia dell’incontro come strategia: viaggiare, conoscere persone, confrontarsi con culture diverse non è solo apertura mentale ma il vero motore dell’innovazione e della crescita aziendale per la famiglia Berta.
Villa Prato, gioiello di ospitalità con anima storica: costruita tra Seicento e Settecento, utilizzata come rifugio partigiano durante la Resistenza, oggi è un relais con spa di 800 metri quadri immerso nel foliage del Monferrato.
La grappaterapia come rituale di benessere: trattamenti esclusivi che sfruttano il potere antiossidante di polifenoli e flavonoidi contenuti nelle vinacce, levigando e nutrendo la pelle con principi attivi completamente naturali.
Berta Museo, narrazione immersiva rinnovata: riaperto nel 2025 con un progetto museografico contemporaneo che utilizza fotografia e multimedialità per raccontare storia, persone e processo produttivo della distillazione italiana.
Sostenibilità come scelta strutturale: cantine sotterranee con isolamento naturale, ventilazione senza sistemi artificiali e il progetto Elisi e Unica per portare acqua potabile in Guinea-Bissau attraverso ogni bottiglia prodotta.
Custodi del patrimonio architettonico territoriale: dal Castello di Monteu Roero al Borgo Roccanivo, la famiglia Berta ha restaurato edifici storici trasformandoli in luoghi di cultura, ospitalità e trasmissione di saperi artigianali.
Eccellenza internazionale radicata nel territorio: oltre 30 varietà di grappa e 7 liquori esportati in 70 Paesi, con un fatturato di 14 milioni di euro che non ha mai tradito i valori di qualità, autenticità e rispetto della tradizione.




