A Villa Lario Resort sul Lago di Como si è celebrata l’eccellenza del riso Carnaroli Isos di Campo dell’Oste. Una serata esclusiva con tre chef stellati – Pasquale Laera, Silvia Baracchi e Luca Mozzanica – ha trasformato il prezioso cereale dell’Oltrepò Pavese in un viaggio gastronomico d’eccezione, presentando anche il nuovo packaging sostenibile
di MLA
L’alta cucina celebra il territorio. Nella cornice mozzafiato di Villa Lario Resort a Mandello del Lario, l’evento “La via del riso, tra stelle e gusto” ha trasformato una serata autunnale in un’esperienza sensoriale unica. Il boutique hotel cinque stelle affacciato sulla sponda più luminosa del Lago di Como, il “ramo che”, come scrisse il Manzoni, “volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti”, ha offerto (durante un meraviglioso tramonto, ndr) lo scenario perfetto per presentare Isos, il riso Carnaroli che punta a sedurre le cucine dell’alta ristorazione italiana.
Un pubblico selezionato di giornalisti e chef ha assistito alla presentazione di un prodotto che rappresenta molto più di un semplice cereale: è il risultato di una filosofia produttiva che unisce rispetto della tradizione e ricerca della perfezione. “Isos nasce dalla volontà di offrire ai grandi chef uno strumento di lavoro impeccabile”, ha spiegato Andrea Bianchi, patron di Campo dell’Oste. “Ogni chicco racconta la nostra terra e il nostro impegno per l’eccellenza“.

Verde, giallo e bianco: i colori della sostenibilità
Il packaging diventa manifesto di valori. La novità presentata a Villa Lario va oltre il contenuto: il nuovo involucro di Isos rappresenta una dichiarazione d’intenti. Totalmente riciclabile, con una grafica contemporanea che gioca sui contrasti cromatici tra il giallo del sole, il verde dei campi e il bianco purissimo del chicco Carnaroli, visibile attraverso un’elegante finestra trasparente.
Un design che comunica immediatamente qualità e attenzione ambientale, pensato per una clientela esigente che non cerca solo un prodotto premium, ma anche un partner etico nelle proprie scelte. La spiga al centro della confezione diventa icona di un’agricoltura consapevole, dove ogni dettaglio conta. Il pack pratico e funzionale risponde alle esigenze delle cucine professionali senza rinunciare all’estetica.

Dall’Oltrepò Pavese alle tavole gourmet
Quaranta ettari dedicati alla perfezione. Nel territorio della Bassa Pavese, dove il Po ha regalato nei secoli un terreno limoso ricchissimo, Campo dell’Oste coltiva esclusivamente Carnaroli in purezza. Una scelta coraggiosa, considerando che questa varietà richiede i tempi di maturazione più lunghi in assoluto. Ma è proprio questa pazienza a fare la differenza.
“Isos significa ‘uguale’ in greco, e rappresenta la nostra ossessione per l’uniformità”, ha dichiarato Andrea Bianchi durante la presentazione. La selezione maniacale parte dalle sementi certificate dall’Ente Risi, prosegue con la scelta delle migliori spighe e si conclude con la calibrazione dei chicchi, tutti rigorosamente della stessa dimensione. Il risultato? Una cottura omogenea che permette agli chef di lavorare con precisione assoluta, senza sorprese né compromessi.

Tre stelle, tre visioni, un protagonista
La materia prima diventa arte culinaria. Petra Loreggian, conduttrice radiofonica che ha guidato la serata con eleganza e verve, ha introdotto i tre chef protagonisti dell’apericena stellato: “Questa sera attraverseremo l’Italia attraverso il riso, dalle Langhe alla Toscana, fino al nostro meraviglioso lago.“
Pasquale Laera, chef del ristorante Borgo Sant’Anna a Monforte d’Alba (una stella Michelin), ha inaugurato il viaggio gastronomico con un’Insalata di riso alla Piemontese che ha reinterpretato la tradizione con freschezza contemporanea. Ogni boccone raccontava il territorio cuneese, la sua generosità e la capacità di trasformare ingredienti semplici in poesia commestibile.

Silvia Baracchi, chef del ristorante Il Falconiere a Cortona (una stella Michelin), ha portato in tavola la Toscana più autentica con un Risotto all’aglione della Valdichiana, impreziosito da jus di colombaccio, sambuco e tartufo dei poveri. Un piatto di grande personalità, dove il territorio si intreccia con la creatività in un equilibrio sorprendente tra sapori intensi e delicati.


Il dessert (che) sfida le convenzioni
Il riso si fa dolce e sorprende. Luca Mozzanica, resident chef del ristorante Amandus di Villa Lario Resort, ha concluso il percorso gastronomico con un coup de théâtre: Riso e latte ghiacciato con caramello balsamico croccante. Un dessert che ribalta le aspettative, trasformando un ingrediente tradizionalmente salato in protagonista di un finale elegante e raffinato.
La sua creazione ha dimostrato la versatilità straordinaria di Isos, capace di adattarsi a preparazioni apparentemente lontane dalla sua vocazione naturale. La texture perfetta del riso, mantenuta anche nella versione dolce, ha convinto anche i più scettici: un grande cereale non conosce confini di ricetta.


Quando scienza e gusto si incontrano
Le proprietà organolettiche fanno la differenza. Durante la serata ha preso la parola anche Marco Missaglia, medico che ha illustrato con chiarezza scientifica le qualità nutrizionali di Isos. Non solo un prodotto gourmet, ma un alleato per una cucina sana e consapevole, ricco di proprietà benefiche che lo rendono ideale per un’alimentazione equilibrata.
La presenza di Luciano Tona, chef stellato e oggi direttore dell’Alma – Scuola Internazionale di Cucina Italiana, ha aggiunto ulteriore prestigio alla serata. Tona ha seguito i primi passi di Andrea Bianchi nel percorso di selezione del riso, testimoniando l’attenzione maniacale dedicata a ogni fase produttiva. Il suo endorsement rappresenta un sigillo di qualità riconosciuto a livello internazionale.


Villa Lario Resort: dove l’ospitalità diventa esperienza
Nove suite e un sogno sul lago. L’elegante villa di inizio Novecento trasformata in boutique hotel rappresenta l‘ambientazione perfetta per un evento dedicato all’eccellenza. Circondata da diecimila metri quadrati di parco lussureggiante, con eliporto privato e attracco diretto sul lago, Villa Lario Resort incarna un modello di ospitalità che fa della cura dei dettagli la propria filosofia.
Le nove luxury suite coniugano design contemporaneo e comfort assoluto: dalle camere in villa con terrazzo panoramico alle suggestive suite in grotta, ogni ambiente racconta una storia di raffinatezza. Il ristorante Amandus, guidato da Luca Mozzanica, propone un’esperienza gastronomica che spazia dalla colazione gourmet alla cena fine dining, mantenendo sempre altissimi standard qualitativi.



Bollicine francesi per un brindisi (del) made in Italy
Lo Champagne Lanson accompagna la serata. Carlo Negri, titolare dell’enoteca In Vino Veritas, ha presentato le bollicine scelte per accompagnare i piatti stellati. Una selezione che ha dialogato perfettamente con le preparazioni a base di riso, dimostrando come l’abbinamento giusto possa elevare ulteriormente un’esperienza già memorabile.
“Abbiamo voluto celebrare un prodotto profondamente italiano con uno Champagne che rappresenta l’eccellenza francese”, ha sottolineato Petra Loreggian. “Perché la grande cucina non conosce confini geografici, ma solo confini di qualità”. Il risultato è stato un viaggio tra sapori e territori che ha lasciato il segno nel palato e nella memoria di tutti gli ospiti presenti.

Highlights
Il riso Isos rappresenta l’eccellenza del Carnaroli dell’Oltrepò Pavese, con chicchi uniformi selezionati maniacalmente per garantire cottura perfetta agli chef stellati.
Villa Lario Resort sul Lago di Como ha offerto la cornice ideale per presentare il nuovo packaging sostenibile di Isos, totalmente riciclabile con grafica moderna.
Tre chef stellati hanno interpretato Isos in un viaggio gastronomico da nord a sud: Pasquale Laera, Silvia Baracchi e Luca Mozzanica hanno creato piatti memorabili.
Campo dell’Oste coltiva quaranta ettari di solo Carnaroli in purezza nel territorio della Bassa Pavese, dove il terreno limoso regala ricchezza al cereale.
Il nuovo packaging di Isos gioca sui contrasti tra giallo, verde e bianco, con finestra trasparente che mostra immediatamente la qualità dei chicchi.
Pasquale Laera ha proposto un’Insalata di riso alla Piemontese che reinterpreta la tradizione piemontese con freschezza e raffinatezza contemporanea.
Silvia Baracchi ha firmato un Risotto all’aglione della Valdichiana con jus di colombaccio, sambuco e tartufo dei poveri: territorio e creatività in equilibrio.
Luca Mozzanica ha sorpreso con un dessert innovativo: Riso e latte ghiacciato con caramello balsamico croccante dimostra la versatilità di Isos.
Luciano Tona, direttore di Alma e chef stellato, ha testimoniato la qualità del percorso produttivo seguito da Andrea Bianchi per creare Isos.
Lo Champagne Lanson presentato da Carlo Negri ha accompagnato perfettamente i piatti stellati, dimostrando come l’eccellenza non conosca confini geografici.




