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Al Castello di Grinzane Cavour presentata la quinta edizione dell’asta benefica che coniuga eccellenza enologica e responsabilità sociale. Il 24 ottobre, tra collegamenti internazionali, tecnologia anticontraffazione e spedizioni gratuite, quindici barrique e otto lotti comunali per quasi 4.000 litri di Barolo e Barbaresco vanno all’incanto. L’etichetta d’artista firmata da Giulia Cenci trasforma ogni bottiglia in opera da collezione. Un pranzo al ristorante del maniero con chef Alessandro Mecca ha impreziosito il primo atto dell’iniziativa

di M.L.Andreis


Solidarietà versata in calice di cristallo. Nelle sale affrescate del Castello di Grinzane Cavour, patrimonio UNESCO incastonato tra i vigneti che disegnano le colline delle Langhe, il 24 ottobre 2025 si rinnova un rito che unisce grandi vini e impegno concreto verso il territorio. Barolo en Primeur giunge alla sua quinta edizione portando con sé un bilancio straordinario: oltre 3,4 milioni di euro raccolti in quattro anni, destinati a sostenere più di settanta progetti sociali e culturali. Solo nell’ultima edizione la soglia del milione di euro è stata superata, confermando come questo format abbia saputo radicare un modello di filantropia che parte dalle Langhe per parlare al mondo intero.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione CRC Donare ETS e il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Un’alleanza che ha dimostrato come l’eccellenza enologica possa diventare motore di trasformazione sociale, creando ponti tra produttori, collezionisti e comunità beneficiarie in provincia di Cuneo, in Italia e oltre i confini nazionali.

Quattordici anime di Nebbiolo sotto il martelletto

Il cuore batte nella Vigna Gustava. Ai piedi del castello, dove già il Conte Camillo Benso vinificava il suo Barolo, si estende la vigna storica che ogni anno dona il suo frutto più prezioso a questo progetto solidale. Quattordici barrique verranno battute all’asta sotto il martelletto di Cristiano De Lorenzo, direttore di Christie’s Italia, in collegamento simultaneo con Londra e New York. Una quindicesima barrique troverà invece il suo acquirente durante l‘Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba del 9 novembre, con collegamento live verso Hong Kong.

Ogni barrique racconta una storia di precisione enologica. L’enologo Donato Lanati ha parcellizzato la Vigna Gustava secondo esposizione, altitudine ed età delle viti, vinificando ogni porzione separatamente per esaltarne le caratteristiche uniche. Il risultato sono quindici personalità distinte, ciascuna capace di dare origine a 270 bottiglie di Barolo che, dopo i 38 mesi minimi di invecchiamento previsti dal disciplinare, potranno finalmente essere consumate o immesse sul mercato. A certificare l’eccellenza di questi vini interviene Antonio Galloni, CEO di Vinous e critico enologico di fama internazionale, che esprime annualmente il suo giudizio en primeur sulle barrique.

Gli otto tesori dei comuni simbolo

La denominazione si fa comunità solidale. Accanto alle barrique di Vigna Gustava, il catalogo d’asta presenta otto lotti comunali che rappresentano l’anima collettiva del territorio: oltre ottanta cantine del Consorzio hanno donato le loro migliori etichette, riunendole sotto il nome di undici comuni simbolo della denominazione. Complessivamente si tratta di 914 bottiglie per circa 925 litri, suddivisi tra formati standard, magnum, jeroboam e rehoboam.

Il ricavato seguirà percorsi differenti ma ugualmente virtuosi: quattro lotti sosterranno enti benefici scelti direttamente dagli acquirenti, mentre i restanti quattro andranno a favore della Scuola Enologica di Alba e altri progetti radicati nelle Langhe. Sommando barrique e lotti comunali, Barolo en Primeur 2025 metterà all’asta complessivamente 3.962,5 litri di Barolo e Barbaresco, un patrimonio enologico che testimonia la forza di un territorio capace di trasformare la propria eccellenza in generosità concreta.

Tecnologia al servizio dell’autenticità

L’innovazione protegge la tradizione più preziosa. In un contesto dove la falsificazione di vino e alcolici genera perdite per 302 milioni di euro annui in Italia e 2,3 miliardi a livello europeo, secondo i dati dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, Barolo en Primeur introduce un sistema di certificazione digitale all’avanguardia. Ogni bottiglia proveniente dalla Vigna Gustava sarà dotata di un tag NFC realizzato da Tesisquare attraverso il suo IoT Competence Center Elision, in collaborazione con la PMI innovativa Autentico.

Il dispositivo, invisibile sotto l’etichetta e leggibile da qualsiasi smartphone, contiene un codice univoco e crittografato impossibile da clonare. La scansione apre una scheda digitale con tutte le informazioni di tracciabilità – vendemmia, barrique di provenienza, lotto – e consente l’accesso a contenuti esclusivi: le note organolettiche di Donato Lanati, il giudizio en primeur di Antonio Galloni, persino una webcam live sulla Vigna Gustava e sul Castello. Il sistema raccoglie inoltre dati geolocalizzati sulle scansioni, monitorando in tempo reale la geografia mondiale delle bottiglie. La tecnologia sarà introdotta già con le bottiglie di Barolo en Primeur 2023, che entreranno ufficialmente in commercio dal 2026.

Spedizioni senza confini né costi

La logistica diventa dono aggiuntivo per l’acquirente. Fieramente, azienda di trasporto vino fondata nel 2015 da Alessio Piccardi, curerà quest’anno la consegna delle bottiglie abbinate ai lotti d’asta senza alcun costo di spedizione per chi se li aggiudicherà. Un servizio che elimina barriere geografiche e completa l’esperienza di acquisto con la garanzia di puntualità e cura globale, portando l’eccellenza delle Langhe ovunque nel mondo con la stessa attenzione dedicata alla sua produzione.

Degustazioni esclusive prima del martelletto

L’attesa si trasforma in esperienza sensoriale privilegiata. Nella settimana che precede l’asta, “Exclusive Tasting – Barolo en primeur” offrirà un percorso di degustazioni unico, prenotabile attraverso il sito della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Appassionati e collezionisti avranno l’opportunità di assaggiare in anteprima assoluta i vini dei lotti comunali protagonisti dell’asta solidale, un’occasione per avvicinarsi al progetto attraverso il linguaggio più eloquente: quello del gusto e dell’emozione che solo un grande Barolo o Barbaresco sa regalare.

Le parole dei protagonisti

Giuliano Viglione, Presidente di Fondazione CRC Donare ETS, sottolinea come i numeri raccontino l’impatto concreto di un format che sostiene il settore non profit. Chi partecipa all’asta contribuisce a generare valore sociale sul territorio e oltre i suoi confini, dimostrando che il vino può essere un motore di solidarietà duraturo capace di unire comunità distanti, imprese e collezionisti. Si tratta di un impegno che cresce anno dopo anno, radicando un modello di filantropia territoriale che dalle Langhe ha la forza di parlare al mondo.

Sergio Germano, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, evidenzia come queste denominazioni siano ambasciatori internazionali di qualità, storia e cultura, simboli di un territorio che ha conquistato il mondo grazie al lavoro di famiglie e cantine. In un contesto geopolitico complesso, segnato da incertezze economiche e dinamiche globali che influenzano anche il settore vinicolo, il meccanismo en primeur si conferma strumento anticiclico e strategico: stabilizza la domanda di fine wines di origine controllata e crea relazioni solide tra produttori, collezionisti e mercati, rafforzando la reputazione delle Langhe come luogo di eccellenza e affidabilità. Portare Barolo e Barbaresco su palcoscenici come Londra, New York e Hong Kong significa dare visibilità internazionale a un modello che rappresenta l’eccellenza italiana.

L’arte abbraccia la bottiglia

Ogni etichetta diventa manifesto d’autore contemporaneo. Per l’edizione 2025, Barolo en Primeur affida la propria immagine a Giulia Cenci, artista nata a Cortona nel 1988 e tra le voci più interessanti della scena contemporanea internazionale. Vincitrice del Baloise Art Prize ad Art Basel 2019 e del Premio Cairo 2021, finalista del Future Generation Art Prize e del MAXXI BVLGARI PRIZE, Cenci ha esposto in sedi prestigiose come Fondazione Palazzo Strozzi, High Line Art di New York, Massimo De Carlo di Parigi, MUDAM di Lussemburgo e alla 59ª Biennale di Venezia.

L’opera scelta per l’etichetta si intitola “self-devouring figure” (2025): un disegno a matita che rappresenta un autoritratto ibrido dove il volto dell’artista è parzialmente coperto da un fiore. L’immagine lascia volutamente in sospeso la percezione, non chiarendo se il fiore venga mangiato, se la figura se ne nutra o ne costituisca un’estensione organica. Questa ambiguità mette in discussione i confini tra identità, nutrimento e metamorfosi, creando un parallelo perfetto con i valori di dono e trasformazione al cuore di Barolo en Primeur.

Il pranzo del territorio nell’abbraccio del castello

La celebrazione si completa a tavola. Nel ristorante del Castello di Grinzane Cavour, chef Alessandro Mecca ha preparato per l’occasione un menu che dialoga con il territorio attraverso un approccio essenziale, tecnico e consapevole. Il pranzo ha proposto Uovo pochè con fonduta e bietoline, Vitello fondente al cucchiaio con patate e Panna cotta, piatti abbinati a Barolo DOCG 2021 e Barbaresco DOCG 2022.

Mecca, che dal 2023 porta avanti la sua cucina nelle sale storiche del castello, lavora con pochi ingredienti ben riconoscibili, lavorati con precisione in un’ottica anti-spreco e stagionale. La sua filosofia si basa su quelli che il cuoco definisce “piatti di denominazione semplice”, ma dietro ogni portata si intuisce un lavoro raffinato che unisce tecnica, memoria e attenzione alla filiera, grazie a un rapporto diretto con piccoli produttori, contadini e allevatori locali. La Sala Cavour, ambiente intimo da nove tavoli tondi, valorizza l’interazione tra i commensali mentre la vista sui vigneti del Barolo diventa parte integrante dell’esperienza gastronomica. In questo contesto unico, patrimonio dell’umanità dove storia e paesaggio si incontrano, anche il cibo diventa celebrazione del territorio e delle sue radici.


Highlights

Solidarietà da record: Barolo en Primeur ha raccolto oltre 3,4 milioni di euro in quattro edizioni, sostenendo più di settanta progetti sociali e culturali in provincia di Cuneo, Italia e nel mondo.

Quindici personalità in barrique: La Vigna Gustava, parcellizzata da Donato Lanati, genera quindici barrique uniche, ciascuna con 270 bottiglie destinate a diventare oggetti da collezione certificati da Antonio Galloni.

Asta transcontinentale: Il 24 ottobre l’asta si svolgerà simultaneamente con Londra e New York, mentre il 9 novembre una barrique sarà battuta in collegamento con Hong Kong durante l’Asta del Tartufo Bianco.

Ottanta cantine unite: Otto lotti comunali raccolgono 914 bottiglie donate da oltre ottanta cantine del Consorzio, rappresentando undici comuni simbolo delle denominazioni Barolo e Barbaresco.

Tag anticontraffazione: Ogni bottiglia avrà un tag NFC invisibile e impossibile da clonare, con accesso a tracciabilità completa, note organolettiche, giudizio critico e webcam live sulla Vigna Gustava.

Spedizioni gratuite globali: Fieramente curerà la consegna delle bottiglie senza costi per gli acquirenti, garantendo un servizio puntuale e professionale ovunque nel mondo si trovino i vincitori.

Arte contemporanea in etichetta: Giulia Cenci, vincitrice del Baloise Art Prize e del Premio Cairo, firma “self-devouring figure”, opera che esplora identità, nutrimento e metamorfosi in parallelo ai valori del progetto.

Degustazioni esclusive anticipate: Durante la settimana pre-asta, appassionati e collezionisti potranno assaggiare in anteprima i vini dei lotti comunali attraverso “Exclusive Tasting – Barolo en primeur”.

Meccanismo anticiclico strategico: L’en primeur si conferma strumento per stabilizzare la domanda di fine wines in contesti geopolitici complessi, rafforzando relazioni solide tra produttori e mercati internazionali.

Esperienza gastronomica territoriale: Chef Alessandro Mecca ha celebrato l’evento con un menu anti-spreco e stagionale nella Sala Cavour, abbinando piatti di denominazione semplice a Barolo e Barbaresco delle ultime annate.

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