Il brand italiano Marni inaugura il primo caffè firmato nel lussuoso mall Ginza Six di Tokyo, portando alta pasticceria e design in un concept innovativo. Le creazioni dello chef Asako Iwayanagi trasformano i dolci in architetture verticali chiamate Parfait Bijou, custodite in calici trasparenti. Un progetto che anticipa possibili aperture future, forse anche a Milano nella nuova sede vicino al Villaggio Olimpico
Il lusso si serve al tavolo. Quando un marchio di moda decide di aprire un caffè, non si tratta mai di una semplice diversificazione commerciale. È strategia, è storytelling, è l’allure del brand che si materializza in tazzine e forchettine. Marni, insegna del gruppo OTB di Renzo Rosso, ha scelto Tokyo per il suo debutto nella ristorazione, inaugurando agli inizi di settembre 2025 uno spazio esclusivo al terzo piano del Ginza Six.
La location non è casuale: Ginza rappresenta l’epicentro del lusso nella capitale giapponese, e il centro commerciale che lo ospita è diventato destinazione imprescindibile per chi cerca esperienze premium. Il Marni Cafe si inserisce così in una geografia già consolidata da altri protagonisti del fashion system italiano e internazionale, da Prada a Gucci, da Armani alle maison francesi, tutti convertiti all’evidenza che un locale può amplificare l’identità di marca più di qualsiasi campagna pubblicitaria.
Architetture dolciarie da contemplare
Chef Iwayanagi crea sculture commestibili. L’anima gastronomica del progetto porta la firma di Asako Iwayanagi, chef che ha fatto della contaminazione tra design, moda e arte la sua cifra distintiva. Le sue creazioni non si mangiano: si osservano, si fotografano, si scompongono strato dopo strato come installazioni temporanee destinate a dissolversi in bocca.
I Parfait Bijou rappresentano l‘apoteosi di questa filosofia. Costruiti all’interno di calici e bicchieri trasparenti, questi dolci rivelano la loro struttura interna: ingredienti sovrapposti con precisione millimetrica, colori calibrati con cura maniacale, texture che dialogano tra loro. Potrebbero stare in una vetrina di alta gioielleria o in un museo di arte contemporanea. Ricordano i terrarium sofisticati dei migliori fioristi, dove ogni elemento vegetale occupa il suo spazio definito.
La pasticceria di Iwayanagi risponde a un’esigenza estetica prima ancora che gustativa, perfettamente allineata con il DNA di Marni: colore, stratificazione, geometria, sorpresa. Ogni Parfait Bijou è un manifesto commestibile della poetica del brand.

Design coerente e stoviglie d’autore
Gli interni parlano la lingua Marni. Entrare nel caffè significa immergersi nell’universo visivo del marchio. Gli spazi sono minimali ma mai freddi, con un’attenzione ossessiva alla palette cromatica che attraversa ogni dettaglio: dalle sedie ai tavoli, dalle pareti alle suppellettili.
Anche le stoviglie raccontano una storia di collaborazione d’eccellenza: Marni ha lavorato con Serax, azienda belga specializzata in oggetti di design per la tavola, creando piatti, tazze e accessori che estendono l’identità del brand fino all’ultimo cucchiaino. Niente è lasciato al caso, nemmeno il packaging: le scatole multicolori che custodiscono cioccolatini e panini al burro diventano oggetti da collezione, perfetti per i regali.
Il colore domina ovunque, filo conduttore tra l’offerta dolce e quella salata, tra il brunch e il packaging. È un’esperienza totalizzante dove il gusto diventa l’ultima di una serie di sensazioni che iniziano con lo sguardo.
Tiramisù e tradizione italiana
Il menu non dimentica le radici. Tra creazioni avveniristiche e sperimentazioni cromatiche, c’è spazio anche per la tradizione. Il tiramisù è presente in carta, rassicurante come un abbraccio familiare in terra straniera. La proposta salata completa l’offerta con piatti meno stravaganti rispetto alle architetture dolciarie ma comunque curati nell’impiattamento e nella selezione degli ingredienti.
Il Marni Cafe di Tokyo non è solo un luogo dove consumare colazione o merenda: è uno statement, un manifesto tridimensionale dell’estetica Marni applicata alla gastronomia. Funziona come concept store totale, dove si acquista esperienza prima ancora che cibo.
Milano nel futuro prossimo?
Il Giappone è solo l’inizio. L’apertura di Tokyo segna il debutto mondiale di Marni nella ristorazione, ma difficilmente resterà un caso isolato. La domanda ora è: quale sarà la seconda città? Gli appassionati italiani sperano che i Parfait Bijou di chef Iwayanagi possano presto attraversare gli oceani e approdare a Milano.
L’ipotesi non è peregrina: Marni sta costruendo la sua nuova sede in una zona emergente della città, nei pressi di Porta Romana, di fronte al nuovo Villaggio Olimpico. Sarebbe la location perfetta per replicare il format tokyota, adattandolo al contesto milanese con la stessa cura maniacale profusa in Giappone. Milano, del resto, è già territorio di conquista per i caffè griffati: uno spazio Marni completererebbe il mosaico e riporterebbe a casa un’idea nata lontano ma profondamente italiana.
Highlights
Marni inaugura il primo caffè del brand a Tokyo nel lussuoso mall Ginza Six, segnando l’ingresso nella ristorazione con un concept che unisce moda e alta pasticceria in uno spazio curato nei minimi dettagli.
Lo chef Asako Iwayanagi firma le creazioni dolciarie chiamate Parfait Bijou: vere architetture commestibili costruite in calici trasparenti che rivelano strati, colori e texture in una stratificazione da museo.
Gli interni del Marni Cafe rispecchiano l’estetica del brand con palette cromatiche studiate e un design minimale. Le stoviglie nascono dalla collaborazione con Serax, completando l’esperienza sensoriale totale.
Il menu include alta pasticceria sperimentale ma non dimentica la tradizione italiana con la presenza rassicurante del tiramisù. La proposta salata e il brunch puntano su gusto e colore come fili conduttori.
Il packaging multicolore trasforma cioccolatini e panini in oggetti da regalo, rendendo il Marni Cafe un luogo ideale per acquisti esperienziali che vanno oltre il semplice consumo alimentare.
Tokyo è il primo passo di un possibile piano di espansione globale. Milano potrebbe ospitare il secondo caffè Marni nella nuova sede aziendale vicino a Porta Romana, di fronte al Villaggio Olimpico.
Il format Marni Cafe si inserisce nella tendenza dei brand di moda a presidiare il settore food & beverage, seguendo le orme di Prada, Gucci, Armani e delle grandi maison francesi nel creare luoghi di esperienza totale.
Chef Iwayanagi porta nel progetto la sua passione per design, moda e arte, traducendola in creazioni pasticcere dove l’estetica precede il gusto senza mai sacrificare la qualità delle materie prime selezionate.
Il colore domina ogni aspetto del Marni Cafe: dagli interni alle creazioni dolciarie, dal packaging alle stoviglie. È l’elemento unificante che trasforma il caffè in un manifesto tridimensionale dell’identità Marni.
L’apertura giapponese consolida Tokyo come mercato strategico per il lusso italiano e posiziona Marni tra i brand capaci di trasferire la propria allure dal tessuto alla tavola con coerenza progettuale assoluta.




