Una notte stellata ha fatto da cornice a un incontro straordinario: l’arte della pizza napoletana di Salvatore Salvo e la maestria dietro il bancone del bar di Mattia Pastori si sono fuse in un evento unico al Mulino della Frega. Un pairing audace che ha celebrato due eccellenze del made in Italy attraverso abbinamenti creativi e sorprendenti, trasformando ingredienti tradizionali in esperienze gustative inedite
di M.L.Andreis
In una notte dove le stelle sembravano danzare sopra la campagna pavese (anche le zanzare non scherzavano ma per quelle c’è Santo repellente…), il Mulino della Frega ha ospitato un evento che rimarrà nella memoria degli appassionati di enogastronomia. Come due virtuosi che si ritrovano per creare una sinfonia, Salvatore Salvo e Mattia Pastori hanno dato vita a “Pizza & Cocktail”, un percorso di gusto che ha trasformato la tradizione in innovazione pura.
L’incontro tra il maestro pizzaiolo napoletano e il mixologist di Nonsolococktails rappresenta molto più di una semplice collaborazione: è la sintesi perfetta tra due patrimoni culturali che trovano nel Made in Italy la loro massima espressione. Come un impasto che lievita lentamente acquisendo complessità, questa serata ha saputo far fermentare creatività e tradizione in un risultato sorprendente.

L’alchimia del pairing: quando la pizza va a nozze con i drink
Non è bastato accostare pizza e cocktail: serviva creare un vero e proprio dialogo tra sapori, texture e sensazioni. Come un bartender che bilancia acidità e dolcezza in un drink perfetto, i due maestri hanno orchestrato abbinamenti dove ogni elemento trovava la sua ragion d’essere.
Quando il forno incontra il bancone, nasce l’arte del pairing. E in questa danza sapiente tra lievito madre e distillati, ogni pizza diventa protagonista assoluta, accompagnata dal cocktail che ne esalta l’anima.
Affumicata, speziata, irresistibile. La Provola e Pepe sprigiona carattere grazie al pomodoro di Gragnano, alla provola affumicata e a un blend esclusivo di pepi che fa girare la testa—Timut, nero e oro di Sarawak. A sorreggerne la spinta aromatica ci pensa il Mulino Highbali, cocktail vellutato a base di sake e soda di riso allo zafferano, con un tocco agrumato di Savoia Orancio e limone. Un sorso esotico, che spegne il fuoco con eleganza.
La tradizione si fa audace. La Marinara Super è un’ode al Mediterraneo: pomodoro del Piennolo cotto, San Marzano grigliato, pesto di aglio orsino, buzzonaglia di tonno rosso, olive e basilico. Ogni morso racconta una storia salmastra e intensa, bilanciata alla perfezione dal The Gentlemen, un cocktail raffinato dove la vodka si tinge di rosa grazie al vino Costaripa Rosamara e al pompelmo, con un twist di sciroppo di zucchero.
Seduce con dolcezza e piccantezza. La Scapece ma non troppo è un gioco di contrasti: fior di latte, melanzana alla scapece, ‘nduja e briciole di biscotti alle mandorle. In un equilibrio imprevedibile tra sapido e dolce, trova il suo alleato nell’Americano Inaspettato: vermouth rosso, bitter e una carezza d’acqua al miele di castagno, sormontata da un’aria di liquore alla nocciola. Un sorso che profuma di bosco e avventura.
Iconica, verace, fritta. La Pizza Fritta si lascia desiderare: un ripieno cremoso di ricotta di bufala, provola affumicata e cicoli napoletani, il tutto spinto da un tocco deciso di pepe rosso scuro di Sarawak. A tenerle testa, il Mezcal Margarita, un blend seducente dove il fumo del mezcal incontra il bergamotto dell’Italicus e il limone femminello. Un finale scoppiettante, come un fuoco d’artificio al palato..




Mattia Pastori: dal bancone di casa all’Olimpo della mixology
Dietro ogni grande cocktail si nasconde una storia fatta di passione, studio e visione. Mattia Pastori ha trasformato l’eredità del bar di famiglia in un impero della mixology contemporanea, dove ogni drink diventa un racconto da condividere.
La sua formazione londinese ha aggiunto quella dimensione internazionale che mancava alla scena italiana, mentre i riconoscimenti alla Diageo World Class hanno confermato quello che già si intuiva: la capacità di trasformare la tecnica in emozione. Ogni cocktail firmato Pastori nasce da un’intuizione precisa, si sviluppa attraverso una ricerca maniacale degli ingredienti e si completa nell’esperienza di chi lo degusta.
Non solo esecuzione tecnica, ma creazione di un’esperienza autentica che mette al centro la relazione umana. Questo approccio narrativo rappresenta il cuore della filosofia di Pastori, dove il bartender diventa storyteller e ogni sorso racconta qualcosa di nuovo.




Nonsolococktails: l’ecosistema che rivoluziona il beverage
Nel 2019 nasce un progetto che cambierà per sempre il modo di concepire il settore beverage in Italia. Nonsolococktails non è solo un’agenzia, ma un vero ecosistema che integra consulenza strategica, formazione avanzata e esperienze su misura.
L’approccio è olistico: non basta creare un cocktail perfetto se manca il contesto, la storia, l’esperienza che lo accompagna. Ogni progetto nasce da un dialogo costante con cliente e pubblico, costruendo identità uniche che valorizzano al meglio il potenziale di ogni realtà.
Un cocktail non è mai solo un insieme di ingredienti, ma una storia che si racconta attraverso gesti precisi, scelte ponderate e una visione che va oltre il bicchiere. Questa filosofia ha trovato nel Mulino della Frega la sua casa ideale, dove spazio creativo e sede operativa si fondono in un laboratorio di ospitalità contemporanea.
Mulino della Frega serve storia e futuro
Edificio storico del 1764 attraversato dall’omonima roggia, il Mulino della Frega rappresenta la sintesi perfetta tra memoria e innovazione. Ristrutturato nel 2019, oggi si presenta come uno spazio elegante ideale per eventi su misura, dalla formazione professionale ai matrimoni, dalle masterclass agli shooting di brand.
La scelta di questa location ha anche un valore simbolico: chiudere un cerchio iniziato nei primi anni Duemila, quando Pastori pensava di entrare nel mondo delle discoteche proprio al Mulino. Il destino ha voluto che tornasse qui da protagonista, trasformandolo in centro dinamico dove si intrecciano esperienza, formazione e memoria.
Gli spazi interni ed esterni sono progettati in continuità: il giardino per eventi all’aperto accompagnati da musica dal vivo, la piscina illuminata da lanterne scenografiche per atmosfere raccolte, la terrazza panoramica e la sala privata per degustazioni esclusive. Un microcosmo dell’accoglienza contemporanea che fa del dettaglio la sua firma distintiva.





Salvatore Salvo: l’arte della pizza che si rinnova
Terza generazione di una delle grandi famiglie legate alla storia della pizza napoletana, Salvatore Salvo ha fatto della curiosità la sua arma vincente. Insieme al fratello Francesco, ha messo in discussione la tradizione per veicolarla nel futuro, chiedendosi il perché di ogni gesto e come attualizzare senza snaturare.
La loro pizza nasce da un ricordo: quella pizzetta al pomodoro che era tappa fissa fuori da scuola. Ma dietro la semplicità emotiva si nasconde una ricerca tecnica maniacale, dove ogni aspetto è ben ragionato e nulla è lasciato al caso. L’impasto lievita 24 ore a temperatura ambiente utilizzando due tipologie di farine che donano sapore e struttura.
Non basta un buon impasto: bisogna trovare ingredienti pensati e curati, dando loro un equilibrio perfetto. Come un direttore d’orchestra che sa quando far entrare ogni strumento, Salvatore coordina pomodori, oli extravergini e formaggi in sinfonie di gusto che rispettano la tradizione napoletana pur spingendosi verso territori inesplorati.



Pizzeria Salvo: due sedi per una nuova visione
La storia della famiglia Salvo si intreccia con quella della pizza napoletana attraverso tre generazioni e due cambi di sede che raccontano un’evoluzione costante. Dal 1968 quando Giuseppe Salvo rileva una pizzeria a Portici, al 2006 quando Francesco e Salvatore trasferiscono l’attività a San Giorgio Cremano in una piazza che da “mala periferia” si trasforma in punto di riferimento.
È proprio a San Giorgio che nasce tutto quello che oggi distingue Pizzeria Salvo: la richiesta di una pizza più grande a ruota di carro li costringe a ripensare completamente il loro approccio, scoprendo e cambiando il loro stesso modo di concepire la pizza. Nel 2019 arriva anche la sede in Riviera di Chiaia, una delle zone più vive di Napoli, che apre le porte al palcoscenico internazionale.
Due location che rappresentano due anime complementari: San Giorgio come laboratorio di sperimentazione dove nascono le innovazioni, Chiaia come vetrina internazionale dove la tradizione napoletana incontra il mondo. Un binomio perfetto che permette ai fratelli Salvo di mantenere radici profonde pur guardando lontano.



I fritti dei Salvo: quando la tradizione diventa arte
Erano bambini quando Francesco e Salvatore, usciti da scuola, avevano il compito di preparare i Crocchè, l’unica ricetta che oggi non è stata modificata. Una tradizione napoletana e di famiglia che i fratelli hanno saputo elevare attraverso tecnica e cultura, mantenendo quella sensibilità artistica che caratterizzava il loro padre.
Il riso per gli Arancini viene tostato nel burro e allungato con brodo per mantenere i chicchi integri, poi pecorino Romano DOP e ragù misto di maiale, marchigiana e piselli. La versione al baccalà con baccalà mantecato, zest di limone e impanatura ai cornflakes dimostra come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente.
La punta di diamante rimane la frittatina di pasta, timballo di bucatini di Gragnano in tre varianti: classica con prosciutto cotto e provola, cacio e pepe, e ragù genovese. D’estate arriva la versione “puparolo ‘mbuttunato” che simula il ripieno del peperone tipico campano con crema di peperoni, formaggi stagionati e spezie. Un rito familiare dove ognuno, in una catena di montaggio virtuosa, fa la sua parte.



Sei pomodori per raccontare una storia
La Pizza al Pomodoro dei fratelli Salvo segna il passaggio tra tradizionale e innovativo, elevando uno dei tre ingredienti principali attraverso sei varietà tipiche campane declinate in altrettante consistenze. Nata nel 2014 insieme allo chef Salvatore Bianco, rappresenta la volontà di inserire in una sola pizza le diverse tipologie di pomodoro del territorio.
Base di dolcissimo Corbarino schiacciato a mano, polpa di San Marzano in acqua e sale per la sapidità, crema di pomodoro di Gragnano affumicato per l’aroma, Datterino abbrustolito per l’amarognolo, Ciliegino confit per concentrare sapore e consistenza, Piennolo crudo marinato con olio, basilico e aglio. Sei interpretazioni dello stesso ingrediente che dialogano tra loro come strumenti di un’orchestra.
L’innovazione non tradisce mai la tradizione: anche nelle creazioni più audaci come l’Oshirase con filetto di manzo marinato alla soia, o l’Oceano con ricotta di bufala montata alle alghe e ricciola affumicata, l’equilibrio rimane il principio guida. Ogni ingrediente ha la sua ragion d’essere, ogni abbinamento nasce da una riflessione profonda su sapori, texture e sensazioni.
L’olio come firma: diciotto eccellenze da tutta Italia
Da una selezione regionale di diciotto oli extravergini da tutta Italia, i fratelli Salvo dedicano a ogni pizza un olio diverso in base a intensità, equilibrio e sapore. Non è un vezzo, ma una scienza: l’olio deve dare armonia, risaltare alcuni ingredienti senza sovrastarli, completare il quadro sensoriale senza stravolgerlo.
Questa dedizione è stata riconosciuta con il premio speciale come Ristorante dell’Anno nella guida nazionale “Flos Olei” 2022, confermando come l’attenzione ai dettagli faccia la differenza tra buono e straordinario. Salvatore cerca direttamente tra i produttori, scovando spesso piccole aziende da pochissimi litri, perché sa che dietro ogni goccia si nasconde una storia di passione e territorio.
Come un sommelier che abbina il vino giusto a ogni piatto, i Salvo hanno trasformato l’olio extravergine da semplice condimento a elemento caratterizzante, capace di completare e valorizzare ogni creazione. Un approccio che dimostra come la vera innovazione nasca spesso dal perfezionamento di gesti antichi.
Highlights
L’incontro magico tra due eccellenze del Made in Italy ha trasformato una serata estiva in un’esperienza sensoriale irripetibile, dove tradizione napoletana e mixology d’autore hanno dialogato sotto le stelle.
Mattia Pastori ha rivoluzionato il concetto di bartending trasformandolo in storytelling, dove ogni cocktail diventa un racconto e ogni sorso un’emozione da condividere con tecnica impeccabile.
Il Mulino della Frega rappresenta la sintesi perfetta tra storia e futuro: edificio del 1764 trasformato in laboratorio di ospitalità contemporanea per eventi formativi ed esperienziali unici.
Nonsolococktails non è solo mixology ma ecosistema integrato che unisce consulenza strategica, formazione avanzata e esperienze su misura per ridefinire il settore beverage italiano.
I fratelli Salvo hanno messo in discussione la tradizione della pizza napoletana per attualizzarla, chiedendosi il perché di ogni gesto e come innovare senza snaturare l’essenza originaria.
La Pizza al Pomodoro eleva un ingrediente principe attraverso sei varietà campane in altrettante consistenze, dimostrando come innovazione e tradizione possano convivere armoniosamente in un’unica creazione.
I fritti della famiglia Salvo trasformano ricette tramandate in arte culinaria, mantenendo la sensibilità artistica del padre attraverso tecnica moderna e ricerca maniacale degli ingredienti migliori.
L’olio extravergine diventa firma distintiva con diciotto eccellenze regionali abbinate a ogni pizza, trasformando un semplice condimento in elemento caratterizzante capace di completare ogni creazione.
Pizzeria Salvo evolve attraverso due sedi complementari: San Giorgio come laboratorio sperimentale dove nascono le innovazioni, Chiaia come vetrina internazionale per conquistare il mondo.
Il pairing tra Provola e Pepe e Mulino Highball dimostra come Oriente e tradizione campana possano sposarsi in armonie inaspettate, creando esperienze sensoriali che superano la somma delle parti.