La mixology italiana abbraccia la rivoluzione del low alcol con un doppio senso tutto contemporaneo: andare piano con l’alcol come si va piano in auto dopo il nuovo Codice della strada. La Gen Z guida questo cambiamento privilegiando esperienze gustative raffinate ma consapevoli. Durante l’evento “Milano incontra Manila” all’Hotel Indigo, Rinaldi 1957 ha presentato Santa Ana Pomelo Gin e una tavola rotonda ha svelato i numeri di un settore in evoluzione: il gin cresce del 6,4% mentre il 70% dei cocktail consumati sono long drink a bassa gradazione
di M.L.Andreis
La mixology cambia marcia: slow drinking per fast times. Come un cocktail perfettamente bilanciato, la nuova era della miscelazione italiana trova il suo equilibrio tra piacere e moderazione. Non è solo una questione di tendenza: è una vera rivoluzione culturale che rispecchia i tempi contemporanei, dove la Gen Z detta legge con la stessa nonchalance con cui swippa su TikTok.
Il parallelo è quasi paradossale: mentre il nuovo Codice della strada impone di rallentare al volante, i giovani consumatori hanno già rallentato al bancone del bar. Una sincronicità che non è casuale ma profondamente radicata nella nuova concezione del benessere e della consapevolezza.

All’Hotel Indigo tutti i numeri del cambiamento
Nel prestigioso palazzo ottocentesco di Corso Monforte che ospita l’Hotel Indigo Milano, Rinaldi 1957 ha orchestrato “Milano incontra Manila”, evento che ha fatto da palcoscenico al lancio di Santa Ana Pomelo Gin. Ma oltre la presentazione del distillato, l’occasione si è trasformata in un osservatorio privilegiato sui nuovi trend di consumo attraverso la tavola rotonda “Shake the Trend: Mixology e Low Alcol, Visioni a Confronto”.
I dati emersi dal confronto tra esperti del settore dipingono un quadro chiaro come un gin tonic ben ghiacciato:

Il gin si conferma il protagonista indiscusso della crescita nel comparto spirits, registrando performance brillanti sia nei consumi domestici che nel fuori casa. Parallelamente, emerge un fenomeno che ridefinisce i codici della miscelazione: il 70% dei cocktail consumati sono long drink, ricette che per natura privilegiano l’equilibrio e la moderazione alcolica.



La Gen Z e l’arte del bere consapevole
Come influencer che costruisce il proprio personal brand, la Generazione Z ha ridefinito i parametri del bere miscelato. Non si tratta di rinuncia ma di evoluzione: la ricerca dell’esperienza perfetta passa attraverso la qualità piuttosto che la quantità, l’intensità sensoriale piuttosto che la potenza alcolica.
I locali registrano una doppia tipologia di clientela: gli early adopters che richiedono direttamente proposte low alcol e gli esploratori cauti, ancora in fase di scoperta delle possibilità offerte da questa nuova frontiera della mixology. Il trend riflette un cambio di paradigma generazionale dove l’autenticità dell’esperienza prevale sulla trasgressione fine a se stessa.
Santa Ana Pomelo: la versione tropicale del low alcol
Il nuovo gin firmato Santa Ana rappresenta l’incarnazione perfetta di questa filosofia. Sedici botaniche pregiate orchestrate attorno al pomelo filippino creano una sinfonia di sapori che eleva il concetto di moderazione a forma d’arte. La distillazione sottovuoto nella regione francese della Charente, ispirata alle tecniche della profumeria, preserva ogni sfumatura aromatica senza alterazioni termiche.
Il risultato è un distillato dove il calamansi, lime filippino dal carattere pungente, dialoga con l’arancia dalandan e le note calde di zenzero e pepe. Un profilo gustativo che trasforma ogni sorso in un viaggio sensoriale attraverso i tropici, mantenendo quella morbidezza vellutata che rende perfetto l’utilizzo in miscelazione a bassa gradazione.

La creatività dietro al bancone: quando meno è più
I bartender Mattia Schiaretti e Luca Redolfini del Choice Cocktail Bar hanno dimostrato come la creatività possa fiorire anche con dosaggi ridotti. “Lost Around” nasce dall’incontro di 19ml di Santa Ana Pomelo con 0,5ml di liquore al chinotto e 15ml di vino di mela e pera acidificato: un drink che avvolge e convince senza sovrastare.
“50% SKL” porta invece in primo piano l’acidità agrumata con la stessa base di gin accompagnata da liquore alle mele e lime, completata da kiwi e sedano chiarificati con kefir. Ricette che dimostrano come l’equilibrio possa generare complessità superiore alla somma delle parti.
Wellspirit: la filosofia del nuovo drinking
L’industria risponde con una filosofia che Rinaldi 1957 ha battezzato WellSpirit: l’unione tra edonismo consapevole e benessere soft. Non si tratta di ridurre il piacere ma di amplificarlo attraverso ingredienti premium, naturali e privi di artifici. Una strategia che trasforma quella che potrebbe sembrare una contrazione del mercato in un’opportunità di crescita qualitativa.
La distillazione premium, l’utilizzo di botaniche selezionate e l’attenzione agli abbinamenti food and beverage diventano gli strumenti per conquistare una clientela sempre più sofisticata ed esigente. Il pairing tra cocktail e finger food sani rappresenta l’evoluzione naturale di questo approccio olistico al consumo.

La strada verso il futuro della mixology è segnata
Come un GPS che ricalcola il percorso, la mixology italiana sta ridefinendo le proprie rotte. Il futuro non sarà caratterizzato dalla rinuncia ma dalla ricerca dell’armonia tra piacere e salute, tra tradizione e innovazione. I bartender diventano alchimisti del benessere, capaci di creare esperienze memorabili con gradazioni moderate ma intensità sensoriali elevate.
La Gen Z, cresciuta con la consapevolezza ambientale e sociale, applica gli stessi principi al consumo di bevande: sostenibilità, autenticità e qualità diventano i nuovi parametri di scelta. Un approccio che non esclude il divertimento ma lo reinterpreta secondo codici più evoluti e consapevoli.
Il parallelo con il nuovo Codice della strada non è solo una metafora: rappresenta un cambio culturale profondo dove la responsabilità individuale si traduce in scelte di consumo più ponderate. Andare piano non significa andare male, ma andare meglio, con più stile e maggiore consapevolezza del proprio impatto.
Highlights
Il gin domina la crescita spirits – Mentre il settore degli alcolici segna il passo con una crescita dello 0,7%, il gin accelera al 6,4% confermandosi il motore trainante del comparto, con performance brillanti sia nei consumi domestici che nel fuori casa.
Long drink al 70% delle consumazioni – La rivoluzione low alcol si materializza nei numeri: sette cocktail su dieci consumati nel 2024 sono long drink, ricette che privilegiano l’equilibrio e la moderazione alcolica senza sacrificare l’esperienza gustativa.
Gen Z guida il cambiamento – I giovani consumatori ridefiniscono i parametri del bere miscelato privilegiando qualità su quantità, intensità sensoriale su potenza alcolica, trasformando la moderazione in una forma d’arte del consumo consapevole.
Santa Ana Pomelo: tropici in bottiglia – Sedici botaniche pregiate orchestrate attorno al pomelo filippino, distillate sottovuoto con tecniche ispirate alla profumeria per preservare ogni sfumatura aromatica senza alterazioni termiche.
Milano incontra Manila all’Hotel Indigo – Nel prestigioso palazzo ottocentesco di Corso Monforte, Rinaldi 1957 presenta la nuova frontiera della mixology attraverso un evento che unisce degustazione e approfondimento sui trend di consumo emergenti.
WellSpirit: edonismo consapevole – La filosofia che unisce piacere e benessere soft, utilizzando distillati premium e ingredienti naturali per trasformare la contrazione del mercato in opportunità di crescita qualitativa del settore.
Creatività a bassa gradazione – I bartender dimostrano come dosaggi ridotti possano generare cocktail complessi e appaganti, con ricette innovative che sfidano i paradigmi tradizionali della miscelazione classica.
Due tipologie di clientela emergente – Gli early adopters che richiedono direttamente proposte low alcol e gli esploratori cauti in fase di scoperta, rappresentano la duplice anima di un mercato in rapida trasformazione.
Food pairing protagonista – L’abbinamento tra cocktail a bassa gradazione e finger food sani diventa strategico per lo sviluppo del segmento, creando esperienze olistiche che amplificano il piacere del consumo moderato.
Parallelo con nuovo Codice della strada – La sincronicità tra moderazione alla guida e moderazione nel bere riflette un cambio culturale profondo dove responsabilità individuale si traduce in scelte di consumo più ponderate e consapevoli.