Tra CityLife e l’Arco della Pace, è approdata una nuova avventura gastronomica che trasforma la metropoli in un porto mediterraneo. Porticcioli Milano ridefinisce l’esperienza del dining con un concept unico: l’abbinamento tra cucina di mare e gin selection crea un viaggio culinario che porta i profumi salmastri nelle vie della città. Un progetto ambizioso nato dall’esperienza gardesana, con Riccardo Condorelli e Lorenzo Postolache al timone di una nave che fa rotta verso nuovi, sicuri approdi: a partire da Firenze e Bergamo
di M. L. Andreis
Navigatori esperti al timone. Il progetto Porticcioli Milano nasce dalla visione imprenditoriale di Riccardo Condorelli e Lorenzo Postolache, già capitani del successo del primo Al Porticcioli a Salò. Come marinai esperti che studiano le correnti, i due soci (insieme a un terzo finanziatore) hanno mappato il territorio milanese scegliendo via Losanna 11, un approdo strategico che intercetta flussi di professionisti e residenti di medio e alto profilo. “Siamo tre soci in questa avventura: io e Lorenzo siamo gli operativi, avendo entrambi esperienza nel mondo della ristorazione dove per molti anni abbiamo gestito il food and beverage in strutture alberghiere”, racconta Riccardo Condorelli, che ci accompagna in questa esplorazione dell’insegna, che dalla primigenia forma “Al” nel 2024 ha subito il rebrending, diventando “Il” Porticcioli, proprio in vista dello sviluppo retail del marchio. “È stato il Covid a spingerci a fare il salto dal lato manageriale a quello imprenditoriale”, aggiunge Riccardo.

In viaggio verso nuove mete
Dalle sponde gardesane alle vie meneghine. L’avventura del brand inizia nel 2022 con l’apertura del primo locale sul lago di Garda, negli spazi dell’Hotel Porticciolo vicino a Salò. Un “bastimento” da oltre 200 posti tra interno ed esterni, specializzato in cucina di mare, con molti crudi in carta, che adesso ha fatto rotta verso Milano. I buoni risultati ottenuti hanno alimentato l’ambizione di conquistare nuovi porti, con la città della Madonnina come – quasi inevitabile per chi voglia testare la scalabilità di una formula food retail – prima tappa di un’espansione che toccherà presto Firenze e Bergamo.

Un design che profuma di salsedine
Verde mare per atmosfere urbane. Il locale milanese sfoggia toni verdeggianti destinati a diventare il leit motiv dei futuri ristoranti urban del gruppo, mentre le eventuali location leisure adotteranno nuances blu ottanio e balena. Con 46 sedute interne e presto altre 40 nel dehor esterno, lo spazio meneghino si presenta essenziale ma caloroso, dove linee pulite e luci calibrate creano un’atmosfera che trasporta gli ospiti dalle vie cittadine a una baia protetta. Il design non è casuale: ogni elemento, dal piatto all’arredo, è pensato per evocare la brezza marina nel cuore della metropoli lombarda.

La bussola della strategia
Navigazione controcorrente nel regno della moda. “Non volevamo essere l’ennesimo locale ‘fighetto’ a Milano, che deve sgomitare inventare e reinventare continuamente formule e atout per diventare di moda”, chiarisce Condorelli. “Il nostro progetto ha un orizzonte più ampio: cvogliamo inserirci nella vita di questo quartiere, una zona medio alto spendente, come punto di riferimento affidabile, dove mangiare una buona cucina di mare a prezzi accessibili”. Una strategia che punta sulla solidità piuttosto che sull’effimero, come un faro che guida le navi verso un porto sicuro.

Il capitano ai fornelli
Il giovane chef Ciro Tecchio è il timoniere della cambusa e ovviamente ai fornelli: navigatore giovane ma già esperto, con oltre quindici anni di rotta tra ristoranti stellati e realtà internazionali, la sua filosofia culinaria è quella di un esploratore che ha mappato i sapori mediterranei: tecnica e creatività al servizio della materia prima, senza fronzoli ma con sostanza. Come un comandante che conosce ogni corrente del mare, Tecchio orchestra una brigata dove il lavoro di squadra diventa la chiave per raggiungere l’eccellenza. La sua cucina pulita, intensa e misurata trasforma ogni piatto in una cartolina dal Mediterraneo.

I tesori dal mare pronti in tavola
In un menu che vuole evocare viaggi e approdi di mare, la carta non poteva che navigare tra crudi, pesce, carne e proposte vegetali, alternando riconoscibilità e sorpresa come un marinaio che alterna rotte conosciute e scoperte inattese. Il Velo – battuta di gambero viola con guacamole, salsa agli agrumi, burrata e crostini alla paprica – è un inno alle contaminazioni che solo il mare sa creare. La Tartare di scottona con fiori di cappero, cetriolini, senape, lamelle di tartufo e maionese al finocchietto rappresenta invece l’entroterra che dialoga con la costa. Le Linguine al ragù di scorfano portano in tavola l’essenza del Mediterraneo, mentre la Paranza – frittura mista di calamari, gamberi e pescato – evoca i mercati ittici all’alba. Il Plateau Royal è la massima espressione di questa filosofia: una selezione sempre diversa, dettata dalle maree del mercato.

Le vele spiegate del gin pairing
Sessanta etichette per navigare tra i sapori. Ebbene sì, l’originalità della proposta food and beverage pensata da Il Porticciolo è l’introduzione del gin pairing, una bussola che orienta verso i territori – più o meno – inesplorati dell’abbinamento cibo-bevande. Ma sono le dimensioni (e la qualità) di questa accoppiata a rendere eccezionale l’iniziativa: Condorelli ha infatti selezionato una flotta di cento gin per poi metterne in carta una sessantina, creando percorsi di degustazione che sfidano le convenzioni. Non solo: “Una volta al mese organizziamo una Gin Experience Night durante la quale la nostra proposta mediterranea si sposa con drink a base gin ricercati, particolari, che ruotano in base al periodo e ai piatti cui devono abbinarsi”. Ogni accoppiamento nasce dal dialogo tra cucina e miscelazione, trasformando il cocktail da semplice aperitivo a compagno del viaggio gastronomico.

Un equipaggio di esperti navigatori
Pietro Pullizzi, il nocchiero del gin. Ad affiancare Condorelli nella gestione del gin pairing c’è Pietro Pullizzi, esperto navigatore nel mare delle botaniche. Come un cartografo che conosce ogni isola e ogni corrente, Pullizzi dissipa le prudenze e guida gli ospiti in percorsi di degustazione che rivelano come i cocktail al gin possano accompagnare l’esperienza culinaria meglio della tradizionale birra, specialmente durante la bella stagione. Il rinnovamento dell’80% dell’offerta food ogni tre o quattro mesi garantisce che ogni visita sia come un’esplorazione di nuove rotte. Completano la ciurma Chiara Caresano di Johnson & Johnson e Luca Micheli di Chora Media per le competenze trasversali.

A tutta forza verso nuovi orizzonti
Prossimi approdi già in vista. L’ambizione di Porticcioli non si ferma a Milano. Come una compagnia di navigazione che espande le proprie rotte, il gruppo ha già tracciato la mappa delle prossime aperture: Firenze e Bergamo, quest’ultima in una location di Città Alta che promette di diventare un nuovo punto di riferimento del panorama culinario orobico. L’esperienza milanese rappresenta quindi non un arrivo ma una tappa fondamentale verso la costruzione di una flotta di ristoranti che porteranno il Mediterraneo nei centri urbani più significativi del Nord Italia.

Il porto (è) sempre aperto
Eventi privati come rotte personalizzate. Porticcioli Milano si apre anche al mondo corporate e agli eventi privati, offrendo menu personalizzati e servizi su misura. Come un porto che accoglie imbarcazioni di ogni tipo, il locale si adatta alle esigenze più diverse: pranzi riservati, cene aziendali, celebrazioni private. Dal primo brindisi fino al dolce, ogni dettaglio è orchestrato per far sentire l’ospite nel posto giusto al momento giusto, trasformando ogni occasione in una navigazione memorabile tra i sapori del mare.





Highlights
Innovation nautica: Porticcioli Milano introduce il gin pairing come alternativa creativa agli abbinamenti tradizionali, trasformando ogni cocktail in un compagno di viaggio gastronomico attraverso botaniche selezionate da tutto il mondo.
Design marittimo urbano: Il locale sfoggia toni verdeggianti per le location urban, creando atmosfere che evocano baie protette nel cuore della metropoli milanese, con 46 coperti interni e 40 esterni in arrivo.
Strategia portuale: Invece di seguire le mode effimere milanesi, il concept punta a diventare punto di riferimento del quartiere, offrendo cucina di mare di qualità a prezzi accessibili nella zona tra CityLife e Arco della Pace.
Chef navigatore: Ciro Tecchio porta ai fornelli quindici anni di esperienza tra ristoranti stellati, con una cucina mediterranea pulita e intensa che trasforma ogni piatto in una cartolina dal mare.
Menu mutevole come le maree: La carta cambia l’80% dell’offerta ogni tre-quattro mesi, seguendo la disponibilità del mercato e le stagioni, dal Plateau Royal alle specialità come il Velo e la Paranza.
Origini gardesane: Il progetto nasce dal successo del primo Al Porticcioli a Salò, un locale da 200 posti specializzato in crudi che ha tracciato la rotta verso l’espansione urbana nel Nord Italia.
Flotta in espansione: Milano è solo la prima tappa di un piano di crescita che prevede aperture a Firenze e Bergamo, con l’obiettivo di portare il Mediterraneo nei principali centri urbani.
Gin experience mensili: Eventi dedicati al pairing tra gin ricercati e piatti mediterranei, con rotazioni studiate per valorizzare ingredienti stagionali e botaniche internazionali in abbinamenti sorprendenti.
Team multidisciplinare: Il progetto coinvolge Riccardo Condorelli e Lorenzo Postolache come operativi, affiancati da Chiara Caresano di Johnson & Johnson e Luca Micheli di Chora Media per competenze trasversali.
Porto per eventi: Il locale si apre a pranzi aziendali, cene private e celebrazioni su misura, con menu personalizzati e servizio studiato per trasformare ogni occasione in un’esperienza marina unica.