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Un nuovo capitolo gastronomico si apre al Piano Parco della Triennale milanese, dove la storia incontra l’innovazione culinaria. Alberto Alemagna e la sua T’a Milano riportano in vita gli spazi originari di Giovanni Muzio, trasformando 850 metri quadri in un tempio del gusto che dialoga con l’arte e il design. Un progetto che celebra la milanesità autentica, dove ogni piatto racconta una storia e ogni ambiente respira cultura contemporanea

M.L.Andreis

Quando l’arte e il sapore tornano a casa: il Piano Parco della Triennale torna al suo splendore originario grazie a un intervento di riqualificazione che ha trasformato 2.300 metri quadri interni e 7.300 di giardino in un ecosistema culturale unico. Con un importante portato culinario: in questo nuovo scenario, Cucina Triennale emerge come protagonista di questa rinascita, occupando gli spazi che Giovanni Muzio aveva destinato alla ristorazione nel suo progetto del 1933.

Un’architettura che parla al presente. Luca Cipelletti (nella foto di apertura a sin), direttore architettonico del Palazzo dell’Arte, ha orchestrato un dialogo perfetto tra passato e contemporaneità. Le tre sale pavimentate in legno industriale si affacciano sul parco attraverso nuovi serramenti tripartiti che rispettano il disegno originale. Il triportico restaurato in granito rosa di Baveno diventa una terrazza naturale, mentre la fontana di Giorgio De Chirico – i Bagni misteriosi – torna finalmente visibile senza ostacoli.

Uno spazio di incontro e di convivialità all’interno di Triennale Milano: così ha descritto Cucina Triennale Carla Morogallo (in foto apertura al centro), direttrice generale dell’istituzione milanese nel presentare la nuova location. “Un luogo in cui risuona la storia dell’istituzione, in cui sentirsi accolti e poter trascorrere parte della propria giornata, pensato per i visitatori di Triennale, per chi viene per un pranzo o una cena, per le famiglie, i gruppi di amici, o ancora i turisti. Il dialogo con il nostro giardino, che ospita opere d’arte e di design e numerose specie di alberi, le grandi vetrate, gli arredi che evocano gli anni Trenta, lo rendono uno spazio ideale per rilassarsi e godere un senso di piacevole ‘sospensione’ dalla frenesia quotidiana, ma al tempo stesso immergersi in una realtà in costante fermento culturale come è Triennale”.

Alemagna is back

Milano nel cuore, innovazione nelle mente. Alberto Alemagna (nella foto di apertura a dx), CEO di T’a Milano, porta con sé il peso e l’orgoglio di una dinastia imprenditoriale che ha segnato la storia gastronomica milanese. “Siamo tutti legati alla Triennale, che è una delle istituzioni più importanti di Milano: è bello e siamo orgogliosi che tocchi proprio a noi, che con la storia della città qualcosa centriamo, riportare questi spazi al loro utilizzo originario, vale a dire la ristorazione”, dichiara con emozione palpabile l’imprenditore. “Si tratta di un ritorno al passato proiettato nel presente e nel futuro della ristorazione, senza dimenticare le nostre origini e tradizioni.”

T’a Milano: quando l’eccellenza incontra l’innovazione. Fondata nel 2008 dai fratelli Tancredi e Alberto Alemagna, T’a Milano rappresenta l’evoluzione naturale della tradizione familiare iniziata nel 1921 dal bisnonno Gioacchino. La food company milanese ha rivoluzionato il panorama della cioccolateria d’eccellenza, del catering su misura e dei servizi per la ristorazione, creando un impero gastronomico che spazia dalle Mini Tavolette ai golosi Dragées, dalle Praline agli innovativi Ciocosushi.

Un menu meneghino che abbraccia il mondo

Milano al centro, il mondo nell’orizzonte. La proposta gastronomica di Cucina Triennale riflette una filosofia inclusiva e cosmopolita. “Abbiamo pensato a un menu caratterizzato da un’impronta milanese con spunti internazionali, cui fa da accompagnamento una cantina con grandi etichette tricolori ma che strizza l’occhio anche ai produttori internazionali: non solo francesi ma anche spagnoli, americani e australiani”, spiega Alberto Alemagna.

Tradizione che si rinnova. Nella proposta del ristorante, il risotto al salto alla milanese, servito con fonduta, gremolada di ossobuco o riduzione di Sauternes, dialoga con i mini lobster roll e i tajarin al ragù di carni bianche. La cotoletta di vitello convive con l’angus argentino e il pregiato Wagyu, mentre il vitello tonnato si reinventa con verdurine e capperi croccanti.

Nel cuore del design, il design è servito

Anche gli arredi qui raccontano storie. I tavoli, reingegnerizzati da UniFor partendo dalle immagini d’archivio del 1933, riprendono il disegno originale di Gigiotti Zanin attualizzato con un piano in Fenix ad alta resistenza. Le sedie di Marco Maturo di Studio Klass, interamente in legno, imbottite e impilabili, completano un quadro di eleganza funzionale.

Se lilluminazione che fa la differenza. ERCO ha sviluppato un sistema rivoluzionario per illuminare i soffitti romboidali di Hoffmann-Muzio: borchie speciali che irradiano solo le cassonettature, lasciando gli intradossi delle travi in ombra mentre illuminano i tavoli. Un sistema RGBW dimmerabile che per la prima volta riesce a valorizzare questi soffitti storici senza ricorrere a lampade a sospensione.

Sinergie stellate e pasticceria d’eccellenza

Complementarità che crea valore. “Operiamo in maniera autonoma ma sinergica con lo chef stellato Tommaso Arrigoni di Innocenti Evasioni che lavora due piani sopra di noi, nel ristorante Terrazza Triennale“, rivela Alberto Alemagna. “È un piacere collaborare con lui e poter scambiare expertise maturate ciascuno nel proprio campo, rendendo complementari le nostre offerte food and beverage con l’obiettivo comune di proporre alla variegata clientela della Triennale un’esperienza completa”.

Pasticceria come fiore all’occhiello. “Ovviamente il fiore all’occhiello rimane la proposta della pasticceria, cioccolateria e gelateria che per noi di T’a sono atout basilari”, sottolinea il CEO. Dal tiramisù composto al tavolo ai cannoncini farciti al momento, dalla torta caprese alle praline T’a Milano, l’eccellenza dolciaria completa un’offerta che spazia dalla colazione alla cena.

Voce: dove musica e mixology si incontrano

Suono che diventa sapore. All’interno dei nuovi spazi restituiti alla ristorazione, un posto particolare lo ha Voce Triennale, il nuovo spazio dedicato alla musica progettato come una cattedrale contemporanea con sound system al posto dell’altare, che nasconde una sorpresa inaspettata: un cocktail bar che emerge dalla parete come una “detrazione, una bucatura uguale e contraria” al palco principale. T’a Milano gestisce questo angolo di convivialità notturna affidandolo al bar tender Daniel dell’Olio, mentre Campari accompagna come Experience Partner le serate dedicate alla musica.

Mixology che accompagna le note. La drink list spazia dai grandi classici ai signature cocktail, con un’offerta dedicata di Sour Cocktails, Gin Tonic e Mocktails che dialogano perfettamente con l’acustica eccezionale dello spazio. Sedici chilometri di cavi invisibili alimentano non solo il sistema audio ma anche l’atmosfera di questo ambiente unico, dove pannelli fonoisolanti e fonoassorbenti creano un’architettura del suono che fa risuonare forte e chiara la musica all’interno senza disturbare l’esterno. Birre artigianali, spirits selezionati, bolle italiane e francesi completano un’offerta che trasforma ogni concerto in un’esperienza multisensoriale totale.

Quando il futuro comincia dal presente

Esperienza totale, emozione autentica. Cucina Triennale si presenta come un ecosistema culturale e gastronomico completo: 850 metri quadri interni, 215 di dehors, 186 coperti totali per un’esperienza che unisce convivialità, cultura e accoglienza. Dalle 10.30 alle 23.00, lo spazio si trasforma continuamente: colazione a ritmi lenti, pranzo all’aperto, merenda in famiglia, cena prima di uno spettacolo.

Arte che dialoga con il gusto. Le opere di Alberto Garutti esposte alle pareti – serie Orizzonti e Campionario – creano un dialogo visivo che amplifica l’esperienza sensoriale. Negli spazi connettivi, i divani Le Mura e le poltrone Additional System di Tacchini con tessuti Dedar completano un ambiente dove ogni dettaglio è pensato per il comfort e la bellezza.

Un progetto di sostenibilità integrata

Verde che fa la differenza. Le sedi produttive di T’a Milano sono alimentate esclusivamente con energia verde nazionale, grazie a impianti fotovoltaici e alla collaborazione con Alperia per l’energia idroelettrica. All’interno delle strutture vengono impiegate solo luci led a basso consumo, mentre per i packaging si utilizza cartone riciclato o certificato.

Innovazione tecnologica al servizio del gusto. I laboratori 4.0 di T’a Milano rappresentano il futuro della ristorazione premium: ingegneri, cuochi ed esperti di tecnologie alimentari lavorano per offrire ingredienti già trasformati ai ristoranti partner, ottimizzando spazi, riducendo sprechi e democratizzando l’accesso a preparazioni complesse.


Highlights

Giovanni Muzio rivive nel Piano Parco della Triennale attraverso un progetto di riqualificazione che ha trasformato 2.300 mq interni e 7.300 di giardino in un ecosistema culturale contemporaneo.

Alberto Alemagna riporta la famiglia nella ristorazione milanese d’eccellenza, unendo tradizione secolare e innovazione tecnologica in un format gastronomico rivoluzionario.

T’a Milano rappresenta l’evoluzione della dinastia Alemagna: food company che dal 2008 rivoluziona cioccolateria, catering e servizi per la ristorazione con approccio omnichannel globale.

Cucina Triennale occupa 850 mq con 186 coperti totali, proponendo menu che spazia dalla tradizione milanese alle specialità internazionali in un ambiente aperto dalle 10.30 alle 23.00.

Il progetto architettonico di Luca Cipelletti dialoga con il design originale di Muzio attraverso arredi contemporanei, illuminazione ERCO innovativa e materiali che rispettano l’identità storica.

La coabitazione negli spazi della Triennale sinergica con lo chef stellato Tommaso Arrigoni crea un ecosistema gastronomico completo che valorizza le competenze complementari dei due format ristorativi.

Sostenibilità integrata caratterizza l’approccio T’a Milano: energia verde, packaging riciclato, laboratori 4.0 e tecnologie alimentari avanzate per ridurre sprechi e ottimizzare processi.

Le opere di Alberto Garutti alle pareti e gli arredi Tacchini con tessuti Dedar creano un dialogo artistico che amplifica l’esperienza sensoriale degli ospiti.

Il cocktail bar in Voce, gestito da T’a Milano con Campari come Experience Partner, completa l’offerta serale durante concerti e eventi musicali nello spazio dedicato al suono.

Menu inclusivo che celebra la milanesità autentica: dal risotto al salto con varianti creative alle carni pregiate internazionali, fino alla pasticceria d’eccellenza che rappresenta il DNA aziendale.

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