Dalle mani di un giovane apprendista (e i suoi soci) è nato un piccolo impero gastronomico: Jay Lin ha costruito un paniere di format che ridefinisce l’esperienza asiatica in Italia. Quattro insegne distintive – Kanji, Ramen Shifu, Fusho e la Gyozeria – che hanno saputo trasformare la tradizione orientale in un ecosistema moderno e accessibile con un gruppo di partner italiani e cinesi. Una filosofia che unisce rispetto per l’autenticità e innovazione tecnologica (IA in primis), creando ponti culturali attraverso il cibo e offrendo “opportunità di lavoro a circa 160 persone” in un network che si espande costantemente
di Massimo L. Andreis
Dalle strade di Wenzhou ai vicoli di Milano: si potrebbe sintetizzare così il viaggio di Jay Lin, che ha portato con sé l’eredità culinaria dell’ex Celeste Impero e dell’Asia più in generale facendola incontrare con l’innovazione italiana. Un viaggio personale, professionale e gastronomico allo stesso tempo, che inizia nel 2003, quando Lin arriva in Italia come giovane immigrato. Ventidue anni dopo, grazie anche al supporto dei soci italiani e cinesi, l’imprenditore è a capo di un piccolo impero che conta sedici locali operativi con 4 brand differenti: Kanji, Ramen Shifu, Fusho e La Gyozeria. Un bel traguardo per chi aveva cominciato con l’apprendistato dietro al bancone sushi del padre, una gavetta diventata la pietra angolare di una visione che trasforma la fatica in fascino passione impegno imprenditoriale.
Come la Grande Muraglia che si snoda attraverso paesaggi diversi mantenendo la sua essenza, Lin ha saputo adattare la cucina asiatica ai gusti italiani senza tradirne l’autenticità. La sua crescita professionale rispecchia l’evoluzione di un settore che ha visto la gastronomia orientale passare da nicchia esotica a fenomeno di massa. Vediamo come.

Kanji: la prima pietra della Muraglia
Alla base di tutto, una visione lungimirante. Il primo mattone dell’ecosistema gastronomico di Lin nasce con Kanji, ristorante fusion che ha saputo intercettare il pubblico italiano quando la cucina giapponese rappresentava ancora una novità. Il successo di questo format all you can eat dimostra come l’imprenditore abbia compreso l’importanza di rendere accessibile l’eccellenza culinaria.
Il primo mattone nella costruzione di un edificio che attualmente conta appunto un totale di 16 locali, tra diretti e in franchising, “e ne abbiamo altri 8 in fase di apertura”, rivela Lin, testimoniando una crescita organica che privilegia la solidità alla velocità. La longevità di Kanji risiede nella capacità di rinnovarsi costantemente attraverso menu stagionali, mantenendo viva l’attenzione della clientela senza snaturare l’identità del brand.

Ramen Shifu: quando la tradizione fa tendenza
Come un antico esploratore della Via della Seta, Lin ha saputo individuare e importare tendenze gastronomiche emergenti. Ramen Shifu, la più grande catena europea di ramen, rappresenta perfettamente questa capacità visionaria: otto punti vendita già operativi e quattro in fase di apertura testimoniano il successo di un concept che unisce qualità e accessibilità.
Lin ha sviluppato “una procedura di comunicazione altamente efficiente e professionale” per gestire la supply chain, riducendo i costi e rafforzando le collaborazioni. Il risultato è un’esperienza immersiva che trasporta il cliente nelle vivaci strade di Tokyo, mantenendo prezzi da street food con servizio da ristorante. La quarta sede milanese a Lambrate accoglie i visitatori in una piazza giapponese ricreata con tettoie, lanterne e insegne luminose.

Fusho e La Gyozeria: l’IA al servizio del gusto urbano
Due format che incarnano la modernità senza dimenticare le radici: Fusho nasce per rispondere ai ritmi metropolitani con sushi burrito e poké bowl, mentre La Gyozeria celebra lo street food asiatico in un ambiente underground decorato con graffiti ispirati alle calligrafie orientali. “Per l’interior design di La Gyozeria, i nostri architetti hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per generare i motivi grafici dei wallpaper”, spiega l’imprenditore, evidenziando come tradizione e tecnologia si fondano nella sua visione. Non solo: “L’IA ci supporta in modo determinante nella creazione di strumenti di analisi dati attraverso piattaforme no-code o low-code. Inoltre, l’abbiamo utilizzata anche per digitalizzare e strutturare il nostro archivio di formazione, rendendo il know-how interno più accessibile ed efficiente”.

L’investimento in tecnologie innovative non si limita al design: Lin ha puntato su “una società di software POS per la ristorazione” che copre l’intera gestione, dalla cucina intelligente all’analisi dei dati attraverso intelligenza artificiale. Questo approccio digitalizzato permette di ridurre gli sprechi e ottimizzare i processi, mantenendo alta la qualità del servizio.

L’ingrediente del successo: crescita in formato qb
Crescita sostenibile come chiave del dominio duraturo. “Stiamo lavorando al lancio di un nuovo brand di cucina cinese, che sarà, insieme a Ramen Shifu, il focus principale dei prossimi tre anni”, anticipa Lin, rivelando una strategia di espansione ponderata. La sua filosofia considera la ristorazione come una maratona di crescita solida, uno sviluppo in formato “quanto basta” insomma, dove ogni locale deve rimanere “eternamente fresco”.
Il sistema gestionale standardizzato facilita l’integrazione di giovani talenti: “La nostra struttura operativa standardizzata consente anche ai giovani senza esperienza di integrarsi rapidamente”, spiega Lin. Questo approccio non solo riduce la pressione lavorativa rispetto alla ristorazione tradizionale, ma offre “percorsi di crescita e imprenditorialità” ai giovani del territorio. “Attraverso la gestione digitalizzata riusciamo a ridurre gli sprechi, non solo per contenere i costi, ma anche per rispetto delle risorse preziose”.

I mantra: sostenibilità e responsabilità sociale
Il rispetto per l’ambiente come valore imprenditoriale. E’ questo uno dei mantra di Lin, per il quale l’attenzione verso la sostenibilità non è una moda dell’ultima ora ma si manifesta attraverso scelte concrete: “Già da tempo abbiamo introdotto packaging in carta al posto della plastica” e convertito le cucine “da fornelli a gas a piani a induzione”. Questi investimenti riflettono una visione che considera il rispetto ambientale non come costo ma come investimento nel futuro.
La diversificazione dei fornitori rappresenta un altro pillar della strategia di Lin. “I nostri fornitori si dividono in due grandi categorie: importatori asiatici, che ci forniscono ingredienti insostituibili per la nostra cucina, e fornitori locali”, spiega il nostro interlocutore, citando partnership consolidate con Union Trade S.p.A., Foodex Italia e ADC S.R.L. per il pesce fresco. La collaborazione esclusiva con ADC da “oltre 12 anni” dimostra l’importanza delle relazioni durature nella sua filosofia imprenditoriale. “Abbiamo infine rapporti consolidati anche con grandi distributori come Metro“.

Il futuro tra format innovativi e caccia ai talenti
Il futuro? Lin vede e punta su “format compatti ma immersivi per un mercato in evoluzione”. E prevede: “In uno scenario che potrebbe essere caratterizzato dalla contrazione pensiamo a format più compatti ma innovativi, con una gestione ottimizzata e design immersivi”. L’obiettivo rimane offrire “esperienze di qualità a prezzi accessibili”, mantenendo la coerenza con i valori fondanti del suo approccio imprenditoriale. Risultato: lo scontrino medio varia in base ai format: circa 35 euro per l’all you can eat (Kanji), 12 euro per Fusho, e 22 euro per Ramen Shifu e La Gyozeria.
La Gyozeria rimane un progetto sperimentale su cui calibrare i ritmi di sviluppo in base alla risposta del mercato. Per quanto riguarda Kanji, un marchio con 15 anni di storia e soggetto a un rebranding e a continui aggiornamenti di menu, “continueremo a curarlo con attenzione. Tuttavia, a causa della complessità nella gestione del pesce crudo, al momento non è prevista una sua espansione”, spiega Lin.
L‘investimento nel plant-based e nelle linee “NoLo” (senza alcol e a basso contenuto alcolico) previste per il secondo semestre 2025 testimonia l’attenzione verso le tendenze emergenti. “Collaboriamo con le banche tramite linee di credito che ci supportano attivamente nei nostri progetti: non siamo alla ricerca di investitori esterni, ma siamo costantemente alla ricerca di talenti”, chiarisce Lin, ribadendo la preferenza per una crescita organica basata sul capitale umano piuttosto che su finanziamenti esterni.

Eredità come strumento di business che dà lavoro
Come la Grande Muraglia che unisce territori diversi in un’unica visione architettonica, Jay Lin ha costruito ponti culturali attraverso la gastronomia, conquistando la fiducia del pubblico italiano con un perfetto equilibrio tra cura artigianale e innovazione tecnologica. La sua volontà di intercettare tendenze senza compromettere l’autenticità rappresenta un caso di studio nel panorama della ristorazione etnica italiana.
Un ecosistema gastronomico che dimostra come la diversificazione strategica possa creare resilienza di mercato, adattandosi alle evoluzioni del settore senza perdere coerenza identitaria. Dal giovane apprendista di vent’anni fa all’imprenditore multibrand di oggi, Lin incarna il successo di chi sa trasformare la propria eredità culturale in opportunità innovative per il territorio di adozione.

Highlights
L’evoluzione imprenditoriale di Jay Lin da apprendista di sushi a CEO multibrand rappresenta un caso emblematico di come passione personale e visione strategica possano trasformarsi in opportunità di business durature.
Kanji, primo brand dell’ecosistema Lin, celebra 15 anni di successo basato sulla capacità di rinnovarsi costantemente attraverso menu stagionali mantenendo una forte identità aziendale.
Ramen Shifu porta in Italia la più grande catena europea di ramen, dimostrando l’abilità di Lin nel cogliere tendenze internazionali e adattarle al mercato locale con format accessibili.
La Gyozeria rappresenta l’ultima frontiera creativa di Lin, unendo street food asiatico autentico e design innovativo realizzato attraverso l’integrazione di intelligenza artificiale e artigianato.
Il format Fusho testimonia la capacità innovativa dell’imprenditore nel reinterpretare tradizioni culinarie con sushi burrito e poké bowl per rispondere alle esigenze urbane contemporanee.
La filosofia gestionale di Lin considera la ristorazione come investimento a lungo termine piuttosto che opportunità di guadagno immediato, puntando sulla crescita sostenibile di ogni locale.
Il sistema operativo standardizzato creato da Lin garantisce coerenza qualitativa tra tutti i brand attraverso formazione unificata, controllo rigoroso e approvvigionamento centralizzato ottimizzato.
La visione futura di Lin integra digitalizzazione avanzata per l’ottimizzazione dei processi ed esperienza immersiva per creare connessione emotiva duratura con la clientela.
In due decenni di attività Lin ha costruito un ponte culturale attraverso la gastronomia, conquistando fiducia e rispetto del pubblico italiano attraverso autenticità e innovazione.
La strategia di diversificazione dell’offerta mantenendo coerenza identitaria ha permesso a Lin di creare un ecosistema resiliente, capace di adattarsi dinamicamente alle evoluzioni del mercato.