In zona De Angeli, nel cuore della città della Madonnina, tra design raffinato e giardini segreti, nasce l’headquarter internazionale di Comte de Montaigne: un tributo alla joie de vivre francese che incontra l’eleganza milanese. Stéphane Revol, visionario CEO della Maison, sceglie Milano come palcoscenico di un’avventura vitivinicola che affonda le radici nel XIII secolo ma guarda al futuro. Un luogo dove degustare – bollicine di – eccellenza, respirare bellezza e celebrare connessioni autentiche, avvolti da 600 metri quadri di natura pensile e opere d’arte
di M.L.Andreis
Fragranze di storia e modernità si intrecciano nel nuovo gioiello milanese che porta la firma di Stéphane Revol. Come una coppa di champagne che libera le sue bollicine nell’aria, Maison Montaigne si eleva nel panorama cittadino con l’eleganza discreta di chi conosce il valore dell’attesa. È nato un luogo, a Milano, dove la bellezza si respira, si contempla, si degusta. Un santuario dello champagne che racconta una storia secolare attraverso un linguaggio contemporaneo, dove ogni dettaglio è curato con la stessa pazienza che caratterizza i 55 mesi di invecchiamento delle preziose Cuvée de Prestige.
“Milano è la mia città del cuore, amo la sua energia e il suo dinamismo. È joie de vivre, come lo champagne”, racconta Revol con passione. Una dichiarazione d’amore che si materializza in uno spazio unico, incastonato nel tessuto urbano come una perla rara. La scelta non è casuale ma rivoluzionaria: “Tutte le altre grandi Maison di Champagne hanno il loro headquarter a Parigi. Io invece ho fatto una scelta unica, iconica e ‘avanguardista’ scegliendo l’Italia e Milano” per far scoprire e degustare le Cuvée de Prestige agli amici e clienti della Maison.

Un giardino delle delizie, nel cuore della metropoli
Petali di design e gocce di luce disegnano l’architettura di questo paradiso urbano ideato dall’architetto Claudio La Viola. Come uno champagne ben strutturato che mantiene equilibrio tra potenza e finezza, gli spazi di Maison Montaigne orchestrano un dialogo armonico tra interno ed esterno. I 600 metri quadri di giardino pensile non sono un semplice ornamento, ma il centro di una filosofia che celebra la natura e i suoi ritmi.
“Maison Montaigne”, spiegano Revol e La Viola, “è una casa, un luogo vivo. Abbiamo voluto creare un dialogo armonico tra interni e natura, tra semplicità e poesia. Non ostentazione, ma grazia”. Un manifesto di stile che si traduce in ambienti luminosi, aperti eppure intimi, dove il confine tra architettura e natura sfuma come i contorni di un sogno ad occhi aperti.

Un brindisi ad eleganza e complementarietà
Innovazione e tradizione si innalzano nella visione artistica che permea ogni angolo della Maison. A firmare l’identità visiva è Giò Martorana, fotografo e direttore artistico che con Revol condivide la stessa passione per l’autenticità e la bellezza senza compromessi. Come il perlage fine e persistente che caratterizza uno champagne d’eccellenza, il suo tocco artistico aggiunge profondità e carattere all’intera esperienza.
La serata inaugurale ha trasformato la Maison in un palcoscenico di emozioni, dove arte e champagne si sono fusi in un’unica esperienza sensoriale. Massimiliano Finazzer Flory ha dato voce ai sogni e alle visioni che hanno dato vita al progetto. Un incontro di eleganze diverse ma complementari, proprio come le uve che compongono un grande champagne.

Le radici profonde di una visione alta
Secoli di storia fermentano silenziosamente dietro ogni bottiglia di Comte de Montaigne. Le radici della Maison affondano nel lontano XIII secolo, quando Thibaut IV, il Conte di Champagne, compì un gesto rivoluzionario: riportò dalle Crociate in Terra Santa una barbatella di Chardonnay, la prima di tutta la Francia. Come quella piccola vite che ha cambiato per sempre il panorama enologico francese, oggi Maison Montaigne si propone di trasformare il modo di vivere lo champagne a Milano.
“Maison Montaigne non è solo un luogo fisico: è un’idea, un’emozione, un invito a rallentare per riscoprire ciò che conta davvero. Qui celebriamo la bellezza autentica, quella che nasce dall’incontro tra storia e futuro, tra natura e arte. Milano, con la sua energia e la sua eleganza, è il palcoscenico perfetto per raccontare ai nostri partner e amici il nostro Champagne come esperienza di vita, non solo come eccellenza enologica”, spiega Stéphane Revol.

Milano, ancora una volta “da bere”
In una Milano sempre più cosmopolita e internazionale, ancora una volta “da bere”, non sono stavolta le erbe di un amaro – come negli anni 80 ma le bollicine dorate di una champagne le protagoniste di un momento altrettanto brillante. Ma la città – oggi come ieri – della moda del design e degli affari celebra la sua inedita vocazione all’alta gastronomia (lascito anche del post Expo) con la raffinatezza di chi ha imparato ad apprezzare la qualità e la storia. Maison Montaigne si inserisce perfettamente in questa ri-nascita, portando la joie de vivre francese in una città che ha sempre avuto un debole per lo stile e la convivialità.
In un’epoca di connessioni digitali e relazioni virtuali, questo spazio rappresenta un invito a riscoprire il piacere dell’attesa, la bellezza dell’incontro, il valore del tempo lento. Come lo champagne Comte de Montaigne, che riposa pazientemente per 55 mesi – ben oltre i 19 della media del settore – anche Maison Montaigne propone un’esperienza che sfida la frenesia contemporanea.
“Passione, emozione, calore, vicinanza, joie de vivre” sono le caratteristiche che Stéphane Revol identifica nel DNA della sua Maison. Un vero antidoto alla superficialità, un invito a riscoprire l’autenticità delle relazioni umane e la genuinità dei momenti condivisi. In un mondo iperconnesso e tecnologico, Maison Montaigne ricorda l’importanza dei messaggi che sanno attendere, come un buon champagne che matura nel tempo.

Bollicine e affinità elettive
Architetture di sapore e visioni di futuro convivono nell’headquarter milanese di Comte de Montaigne. La recente collezione Célébration, omaggio ai momenti speciali da condividere con le persone amate, trova in questo spazio la sua naturale cornice. Il francobollo, scelto come elemento grafico della collezione, diventa metafora perfetta di questo luogo: testimone di un’epoca in cui l’attesa di un messaggio poteva generare emozioni di incredibile intensità.
Oggi, Milano accoglie questa storia con la stessa eleganza con cui un calice accoglie il perlage di uno champagne d’eccellenza. E lo fa con la consapevolezza di essere stata scelta non per caso, ma per affinità elettiva. Parola di Revol. E se lo dice un francese…

Highlights
- Maison Montaigne reinventa l’esperienza dello champagne in un giardino pensile di 600 metri quadri nel cuore di Milano, dove natura e design creano un dialogo armonico di rara eleganza.
- Stéphane Revol sfida le convenzioni scegliendo Milano anziché Parigi come headquarter internazionale di Comte de Montaigne, un gesto rivoluzionario quanto quello del fondatore con lo Chardonnay.
- La tradizione secolare dello champagne Comte de Montaigne, che risale al XIII secolo, si fonde con la visione contemporanea di spazi pensati per celebrare bellezza e connessioni autentiche.
- In un’epoca iperconnessa, Maison Montaigne propone la filosofia del tempo lento, la stessa che caratterizza i 55 mesi di invecchiamento delle sue Cuvée, tre volte superiore alla media del settore.
- L’architetto Claudio La Viola e il direttore artistico Giò Martorana hanno creato un ambiente dove la grazia prevale sull’ostentazione, in perfetta sintonia con la filosofia della Maison.
- Milano riscopre la sua vocazione di città “da bere”, evolvendosi dalle erbe amare degli anni ’80 alle raffinate bollicine francesi, simbolo di una nuova joie de vivre metropolitana.
- La collezione Célébration trova in Maison Montaigne il suo palcoscenico naturale, celebrando l’autenticità delle relazioni in un mondo che ha smarrito il valore dell’attesa.
- Cuore, autenticità e bon vivre: i valori fondanti di Comte de Montaigne si materializzano in uno spazio che è insieme rifugio culturale e laboratorio di esperienze sensoriali.
- La serata inaugurale ha trasformato la Maison in un racconto in movimento grazie alla presenza dell’attore e regista Massimiliano Finazzer Flory, tra poesia, memoria e futuro.
- Maison Montaigne si propone come invito a rallentare, riscoprendo il valore del tempo e delle esperienze condivise, in una Milano sempre più internazionale ma ancora profondamente italiana.




