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Un’isola che respira autenticità oltre l’overtourism, dove il tempo rallenta e la natura vulcanica plasma esperienze uniche. L’iniziativa “Ischia is More”, nata dall’unione di dieci imprenditori locali, ridefinisce l’immagine dell’isola come destinazione di lusso sostenibile e slow travel. Tra vigneti eroici e acque termali, tra montagna e mare, Ischia si propone come oasi di benessere olistico dove riscoprire il valore del tempo, dell’autenticità e di un’ospitalità che trasforma il turista in amico

di Massimo L. Andreis

Un’isola che sussurra al cuore del viaggiatore, dove l’acqua danza con la terra vulcanica. Troppa poesia? Forse, ma nell’abbraccio ancestrale degli elementi, Ischia rivela la sua anima più autentica. Presentata ufficialmente a Milano presso l’elegante Palazzo Kiton, la piattaforma “Ischia is More” emerge come una gemma dalla visione condivisa di imprenditori isolani che hanno scelto di tessere insieme una nuova narrazione e offerta turistica del territorio. Nata nel 2020, in pieno periodo pandemico, questa iniziativa rappresenta oggi una risposta illuminata alle sfide del turismo contemporaneo, un manifesto contro l’omologazione delle esperienze di viaggio.

Come un’onda che accarezza la riva, il progetto avvolge l’isola in tutte le sue sfaccettature – dal patrimonio termale alle delizie enogastronomiche, dalle bellezze naturalistiche all’accoglienza calorosa degli isolani. Una “Ischia Experience” a 360 gradi insomma che, come spiegano i fondatori, non rincorre i numeri ma celebra la qualità dell’esperienza, trasformando ogni visitatore in un amico temporaneo dell’isola.

Da sin. Pietro Scaglione, Francesco De Siano e il sindaco Enzo Ferrandino

Un arcipelago di esperienze, in una sola isola

Il tempo rallenta, lo sguardo si dilata. Attraverso sentieri nascosti e paesaggi mutevoli, Ischia rivela il suo segreto più prezioso: la biodiversità territoriale. “Un’isola contadina, una terra di conigli, di pomodori, di orti”, come la descrive Francesco De Siano, co-owner e Sales Director del San Montano Resort & Spa, in cui convivono armoniosamente montagna, terra e mare. In appena 43 chilometri quadrati si concentrano ecosistemi sorprendentemente diversi, offrendo al visitatore un mosaico di esperienze che spaziano dalle vette del monte Epomeo alle calde acque termali, dalle spiagge dorate ai terrazzamenti vitati, alla base di una evoluzione che sta trasformando l’isola anche in una vera e propria wine destination, aggiungendo un ulteriore tassello alla sua identità multiforme.

Il Castello Aragonese si staglia all’orizzonte come un guardiano del tempo, mentre i Giardini La Mortella, creati con amore da Susana Walton per il marito compositore Sir William Walton, custodiscono rarità botaniche in un paradiso terrestre che ha incantato persino Re Carlo III d’Inghilterra. Non è solo natura, ma un equilibrio perfetto tra wilderness e raffinatezza, tra semplicità contadina e proposte gastronomiche d’eccellenza, tra autenticità rurale e comfort contemporaneo.

Oltre il benessere termale, il benvivere

Le onde sussurrano storie e segreti antichi nelle acque vulcaniche che circondano l’isola, dove il concetto stesso di benessere si trasforma e si espande. “Non semplicemente isola del benessere termale, ma del benvivere”, recita il manifesto di “Ischia is More”. Un’intuizione che ridefinisce l’identità storica di Ischia, troppo spesso appiattita sul solo aspetto curativo delle sue acque termali.

Pietro Scaglione, presidente dell’iniziativa, sottolinea come il benessere ischitano vada inteso in un’accezione olistica: “Fanghi e terme sì, ma anche una passeggiata al tramonto, un caffè in piazze non soffocate da overtourism, ritmi rallentati propri dello slow travel, non di una crociera mordi e fuggi”. Un’isola che diventa metafora vivente di equilibrio, un microcosmo in cui riscoprire il valore del tempo, della lentezza consapevole e della sostenibilità praticata – non predicata.

Sostenibilità come stile di vita, non slogan

Come il mare sussurra verità semplici, nelle abitudini quotidiane degli ischitani si nasconde la vera essenza della sostenibilità. Come spiega con disarmante sincerità Pietro Scaglione: “Più di tante parole e proposizioni, la sostenibilità è racchiusa in azioni, abitudini, riti ischitani: come quello, semplice ma esemplare, di non comprare i pomodori perché tutti gli abitanti della nostra isola se li coltivano nell’orto”.

Ecco la filosofia che sottende l’intera iniziativa: un lusso sostenibile, radicato non negli sfarzi ostentati ma nell’autenticità dell’esperienza, nella connessione profonda con il territorio e i suoi ritmi. Un nuovo paradigma turistico che vede i visitatori vivere l’isola proprio come isolani, immergendosi in tradizioni millenarie e riscoprendo il valore dell’essenziale.

Una meta per le vacanze, che vive tutto l’anno

Le tradizioni hanno radici profonde sull’Isola Verde. Come la viticoltura eroica che sfida i pendii scoscesi dell’isola, Ischia si aggrappa tenacemente alla propria identità, resistendo alle correnti omologanti del turismo di massa. Francesco De Siano torna a evidenziare la straordinaria convivenza di paesaggi ed esperienze: “Concentrati in sei municipalità ci sono paesaggi, ambienti, attrazioni che vanno dalla montagna alle spiagge sul mare passando per la campagna, potendo offrire al contempo spiagge selvagge e location glamour, street food e alta cucina, musica tradizionale e club, relax totale e shopping sfrenato”.

Di più: a differenza di molte località turistiche che si svuotano nei mesi invernali, Ischia mantiene intatta la sua vitalità durante tutto l’anno. Come sottolinea il sindaco Enzo Ferrandino: “Ischia è una destinazione autentica anche perché ci vivono 60 mila persone tutto l’anno e quindi è prima di tutto un’isola vissuta dai suoi abitanti, che non si spegne fuori stagione. Anzi, è viva e aspetta tutti coloro che vogliono venire a scoprirla”.

Una comunità che ha scelto consapevolmente di non inseguire i record di presenze del passato: “Oggi gestiamo un flusso annuale di circa 3,5-4 milioni di presenze, lontani dai record storici di oltre 6 milioni dei primi anni Duemila”, precisa il primo cittadino, privilegiando invece la qualità dell’esperienza e la vivibilità del territorio. “È una scelta di vivibilità: non vogliamo trasformarci in una destinazione da overtourism”.

Turismo internazionale, 12 mesi su 12

Laddove il futuro germoglia da radici antiche, grazie anche a un clima divenuto ancora più mite, la stagione turistica ischitana si estende oggi da Pasqua a novembre, con un crescente interesse anche per i mesi invernali, soprattutto da parte di visitatori internazionali. Tre fattori hanno contribuito significativamente a questa trasformazione dei flussi turistici, come evidenziano Scaglione e De Siano: “Il successo internazionale della serie televisiva italo-statunitense ‘L’amica geniale’, lo show-cooking del regista Stanley Tucci dedicato al coniglio all’ischitana sulla rete tv CNN, nonché il titolo di ‘isola più bella del mondo’ attribuitoci dal Travel&Leisure nel 2022”.

“Ischia è stata scoperta solo di recente da alcuni mercati importanti quali l’USA, l’Australia e il Regno Unito”, spiega Francesco De Siano, delineando nuove prospettive per il futuro dell’isola. “Ora un prossimo obiettivo potrebbe essere quello di lavorare per destagionalizzare ulteriormente l’offerta turistica”. E non c’è dubbio che Ischia abbia “tutte le carte in regola per andare in questa direzione”, aggiunge Pietro Scaglione, confermando la visione di un’isola da vivere in ogni stagione.

Come un prato in fiore, un’alleanza per raccontare

Come fiori che sbocciano a primavera e accendono di colori un prato, “Ischia is More” non è solo un marchio turistico, ma un’alleanza strategica tra operatori attivi nei settori dell’ospitalità, della ristorazione, del retail e dei servizi. Un’intesa che supera la frammentazione e unisce le forze per raccontare un’unica, avvincente narrazione dell’isola. Un progetto che ha trovato la sua vetrina ideale nella recente presentazione milanese, svoltasi in un’atmosfera raffinata e conviviale.

L’evento, impreziosito da una colazione “stellata” curata dallo chef Nino Di Costanzo insieme al pastry chef Carmine Di Nardi, ha permesso di far assaporare letteralmente l’essenza dell’isola attraverso interpretazioni contemporanee di sapori tradizionali. Un’esperienza sensoriale che ha conquistato i numerosi giornalisti e rappresentanti di testate nazionali presenti, confermando una volta di più, se ancora ve ne fosse necessità, che la vera promozione territoriale passa anche attraverso il palato.

Il faro di un’ospitalità consapevole

Come il mare abbraccia ogni lato dell’Isola Verde, Ischia abbraccia ogni viaggiatore. “Ischia is More” rappresenta una visione del turismo che va oltre la semplice vacanza, proponendo un’immersione totale nell’identità dell’isola. Un invito a scoprire la profondità di un territorio ricco di storia, tradizioni e bellezze naturali, e a viverlo tutto l’anno. Un progetto che ambisce a posizionare Ischia come prima “slow travel destination” d’Italia, senza rinunciare all’accessibilità economica e all’eccellenza dei servizi.

Come un faro nella notte del turismo standardizzato, questa iniziativa illumina la via verso un nuovo modo di viaggiare, più consapevole, sostenibile e autentico. Un modello che potrebbe ispirare altre destinazioni a riscoprire la propria unicità, resistendo alla tentazione dell’omologazione e dell’overtourism. Perché Ischia, come suggerisce il nome stesso del progetto, è davvero “more” – molto più di ciò che appare, molto più di ciò che si è raccontato finora.

Highlights

  • L’unione fa l’isola: Dieci imprenditori ischitani hanno dato vita al progetto “Ischia is More”, un’iniziativa che ridefinisce l’immagine dell’isola privilegiando qualità sull’overtourism e trasformando i turisti in amici temporanei.
  • Un microcosmo di biodiversità: In soli 43 km quadrati convivono montagna, campagna e mare, offrendo esperienze che spaziano dalla viticoltura eroica alle terme vulcaniche, dai sentieri naturalistici alle location glamour.
  • Benessere olistico, non solo termale: L’isola propone una visione espansa del benessere che include fanghi termali ma anche passeggiate al tramonto, caffè in piazze non affollate e ritmi rallentati propri dello slow travel.
  • Sostenibilità vissuta, non proclamata: La vera sostenibilità si nasconde nelle abitudini quotidiane degli ischitani, come coltivare i propri pomodori nell’orto invece di acquistarli, incarnando un modello di autosufficienza e rispetto ambientale.
  • Un’isola abitata, non un palcoscenico turistico: Con 60.000 residenti permanenti, Ischia mantiene la sua autenticità tutto l’anno, offrendo ai visitatori l’opportunità di vivere esperienze genuine in ogni stagione.
  • Fama internazionale in crescita: L’isola è stata recentemente scoperta da mercati importanti come USA, Australia e Regno Unito, grazie alla serie “L’amica geniale”, allo show di Stanley Tucci e al riconoscimento di “isola più bella del mondo”.
  • Un nuovo paradigma turistico: Ischia punta a diventare la prima “slow travel destination” d’Italia, promuovendo un lusso sostenibile radicato nell’autenticità dell’esperienza e nella connessione profonda con il territorio.
  • La scelta consapevole della qualità: L’isola ha deliberatamente ridotto i flussi turistici dai 6 milioni degli anni Duemila agli attuali 3,5-4 milioni, privilegiando l’esperienza di qualità e la vivibilità del territorio.
  • Un’alleanza strategica per la narrazione del territorio: “Ischia is More” unisce operatori di diversi settori per raccontare un’unica, avvincente storia dell’isola, superando la frammentazione e creando sinergie vincenti.
  • L’orizzonte della destagionalizzazione: Grazie al clima sempre più mite e alla varietà di esperienze offerte, Ischia ha tutte le carte in regola per diventare una meta turistica da vivere pienamente in ogni stagione dell’anno.
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