Un incontro d’eccellenze porta alla nascita della pasta a marchio Eataly, una delle oltre 100 referenze private label del colosso del made in Italy, e dello spaghetto alla chitarra limited edition firmato dallo chef stellato Carlo Cracco, il cui prezzo solleva qualche sopracciglio. E impazza la polemica: vale davvero quasi 14 euro al chilo? L’ennesima tempesta mediatica che, tra ironia e toni sopra le righe, sembra seguire il vecchio adagio “purché se ne parli”, in un mondo dove, oggi come ieri, le polemiche fanno (quasi) più rumore dei sapori
di Massimo L. Andreis
Brillante come i riflettori che ne evidenziano ogni iniziativa, Carlo Cracco ha stretto un sodalizio con Eataly che eleva ulteriormente il profilo della pasta italiana nel panorama gastronomico internazionale. La partnership, celebrata con un doppio lancio presso Eataly Smeraldo di Milano, segna un ulteriore passo avanti nella strategia del brand fondato da Oscar Farinetti.
Con ordine, partiamo dalla pasta firmata Eataly. Nata a Natale 2023, capofila di una linea che vanta oltre cento referenze, ora diventa ufficialmente la pasta dei ristoranti del cuoco stellato: dal rinomato locale in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, a Cracco Portofino fino a Terra by Carlo Cracco, l’ultima collaborazione inaugurata all’interno di Eataly Londra nel novembre scorso.

Formati e filosofia di un numero Uno
Affascinante nella sua apparente semplicità, la pasta Eataly si presenta con un ventaglio di formati selezionati personalmente dallo chef vicentino: spaghetti e super spaghettoni, rigatoni, paccheri, tortiglioni, penne rigate e vesuvio. Realizzati dal Premiato Pastificio Afeltra di Gragnano, questi prodotti incarnano l’eccellenza della tradizione italiana con il miglior grano duro 100% nazionale, la lenta essiccazione e le trafile in bronzo che conferiscono alla pasta una consistenza e un sapore inconfondibili.
“Sono contento di iniziare questa nuova collaborazione con la pasta Eataly nei miei ristoranti”, commenta Carlo Cracco. “Da cuoco, la ricerca di ingredienti di alta qualità è alla base del processo creativo che dà vita ai piatti e sono felice di iniziare questo nuovo percorso con Eataly”. La filosofia culinaria dello chef trova perfetta espressione nella ricetta esclusiva che ha ideato: lo Spaghetto Eataly 100% grano italiano con datterino abbrustolito e germogli di basilico, un piatto che esalta le caratteristiche di una pasta che rappresenta l’equilibrio perfetto tra territorio, ingredienti e lavorazione.

Lo “spaghetto giallo-rosso” conquista i ristoranti
Irresistibile nella sua cromia inusuale, lo “Spaghetto giallo di Cracco” (che in realtà è “giallo-rosso”, ndr) approderà da aprile in tutti i ristoranti di Eataly, partendo da Eataly Smeraldo Food&Pizza Theatre per poi raggiungere ogni punto vendita in Italia, a Monaco e Parigi. Una creazione che si distingue per la vellutata di datterino giallo, l’estratto di pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP, la scorza di limone e il basilico fresco, pensata come variante di gusto alternativa all’amatissimo Spaghetto Eataly al pomodoro, già cavallo di battaglia nei menu dei ristoranti della catena.
“I prodotti a marchio Eataly rappresentano un’esperienza di consumo di altissimo livello,” afferma con orgoglio Andrea Cipolloni, Group CEO di Eataly. “Sono davvero orgoglioso che la qualità della nostra pasta sia stata scelta da uno chef talentuoso e di successo come Carlo Cracco. A questo proposito mi fa piacere comunicare che insieme al Premiato Pastificio Afeltra di Gragnano, oggi parte del nostro Gruppo, stiamo sviluppando un progetto che darà alla nostra filiera del grano e della pasta un’identità distintiva, capace di valorizzare non solo l’eccellenza della nostra pasta ma anche la ricchezza dei sistemi agroecologici e culturali da cui ha origine”.
Intensa come il profumo del grano appena macinato, la storia del Pastificio Afeltra affonda le radici nel 1848. Da oltre 170 anni l’azienda di Gragnano celebra la più autentica tradizione italiana, rappresentando un’eccellenza della nostra cultura gastronomica dove il legame con il territorio si traduce in qualità, autenticità e rispetto per le materie prime. Situato ai piedi dei Monti Lattari e della Valle dei Mulini, il pastificio beneficia di un microclima perfetto, sorgenti d’acqua pura e un sapere artigianale tramandato nei secoli. La trafilatura al bronzo conferisce alla pasta quella consistenza porosa ideale per trattenere i condimenti, mentre l’essiccazione lenta a bassa temperatura preserva il sapore ricco e genuino del grano.

L’edizione è limitata, la polemica… virale
Accanto alla pasta a marchio Eataly, intrigante per design e contenuto, lo spaghetto alla chitarra Eataly in limited edition by Carlo Cracco rappresenta il culmine della collaborazione tra il brand e lo chef. Distribuito in tutti i punti vendita Eataly in Europa e Nord America, questo formato si propone come ideale per accogliere sughi ricchi come quello della ricetta suggellata dalla firma personale dello chef sulla confezione. Un invito a tutti gli appassionati a cimentarsi nella realizzazione di un piatto semplice ma non scontato, in equilibrio tra tradizione e creatività.
Il lancio dello spaghetto firmato Cracco ha sollevato una tempesta mediatica, non tanto per le sue qualità organolettiche quanto per il suo prezzo: 6,90 euro per una confezione da 500 grammi, equivalenti a 13,80 euro al chilogrammo. Una cifra che, se confrontata con altri prodotti di eccellenza in vendita negli stessi negozi, appare decisamente ambiziosa. Come dire: quando il prezzo fa rumore quanto il gusto…
Non per nulla, affamati di polemiche più che di pasta, i social network si sono immediatamente infiammati con critiche, battute e commenti al vetriolo sul prezzo – più che “stellato” – secondo alcuni stellare dello spaghetto. Una reazione che sembra ripercorrere le controversie scatenate già in passato dalla costosa/famosa pizza di Cracco o più di recente dalle chiacchiere di Iginio Massari. Circostanze che, viste con disincanto, sembrano rientrare perfettamente nel vecchio adagio del marketing “nel bene o nel male purché se ne parli”, strategia che pare destinata a perpetuarsi anche nell’era dominata dai social media. (Non sorprende quindi che alla presentazione stampa delle due paste fossero presenti più content creator che giornalisti, segno dei tempi e dell’evoluzione della comunicazione negli anni ’20 del XXI secolo, sic…).

Ipse dixit: l’abc di una pasta perfetta (parola di Cracco)
“È stato un piacere creare uno spaghetto alla chitarra,” rivela lo chef durante la presentazione. “È un formato un po’ diverso rispetto al classico: più rugoso”, aggiunge con la precisione che lo contraddistingue. “Ho pensato a una ricetta accessibile: quindi sì allo spaghetto, che tra le paste è forse la più iconica. Ma, soprattutto, volevo creare una proposta semplice ma diversa allo stesso tempo: ecco allora, sopra alla passata di pomodoro giallo, una passata finale di pomodoro rosso crudo”.
Alla domanda su quale sia il segreto per una pasta eccezionale, posta da Maddalena Fossati Dondero de La Cucina Italiana, Cracco risponde con il suo caratteristico stile lapidario: “Ingredienti buoni: pasta, olio, pomodoro. E un po’ di buon senso, cioè: basta cucinarla bene!”, ha “tuonato” lo chef, non tanto rivestendo per un attimo i panni del giudice severo e tranchant di Masterchef, ma per riprendere la direttrice della nota rivista, con la quale ha “scherzato” sul fatto che, per sua ammissione, non sa cucinare…

Strategia e visione dietro il “progetto pasta”
“I prodotti Eataly sono lo strumento con cui rendere concreti i valori del brand”, ha spiegato durante la preparazione della pasta da parte di Cracco Stefania Iacobelli, Head of Eataly branded products. “Ci è parso dunque naturale che, all’interno della linea di prodotti private label ci fosse la pasta. Che è uno dei prodotti simbolo del made in Italy a tavola, una vera icona. Oggi sono 16 le referenze di pasta della linea di prodotti Eataly, su circa un centinaio. Un numero, quest’ultimo, destinato a raddoppiare nei prossimi tempi”.
La scelta di Cracco come testimonial d’eccezione si inserisce in questa strategia di valorizzazione del prodotto: “Per presentare questa edizione limitata di pasta Eataly abbiamo pensato a un cuoco che rappresenta una eccellenza della cucina italiana“, spiega Iacobelli. Una sinergia che promette di portare la qualità italiana sulle tavole di tutto il mondo, al di là (o anche sulle ali…) di qualche polemica sul prezzo.
HIGHLIGHTS
La pasta Eataly, realizzata dal Premiato Pastificio Afeltra di Gragnano, diventa protagonista nei ristoranti di Carlo Cracco, sancendo un sodalizio d’eccellenza tra due icone del made in Italy.
“Ingredienti buoni e un po’ di buon senso”: la filosofia culinaria di Carlo Cracco si riassume in poche parole che celebrano la semplicità come massima espressione dell’eccellenza.
Da aprile tutti i ristoranti Eataly serviranno lo “Spaghetto giallo-rosso di Cracco”, una ricetta esclusiva con vellutata di datterino giallo e pomodoro San Marzano DOP.
La collaborazione tra Eataly e Carlo Cracco rappresenta un passo strategico verso la valorizzazione della filiera del grano italiano, con un progetto che promette di trasformare il concetto di pasta.
Presentato nell’occasione anche lo spaghetto alla chitarra limited edition firmato Carlo Cracco, che ha scatenato le polemiche per il suo prezzo di 13,80 euro al kg, quasi il triplo rispetto ad altre paste premium dello stesso produttore di Gragnano.
Un formato “più rugoso” per trattenere meglio i condimenti e una ricetta che unisce tradizione e creatività: così Cracco definisce il suo contributo alla pasta italiana contemporanea.
Non è la prima volta che Carlo Cracco finisce al centro di polemiche sui prezzi: dopo la pizza e prima delle chiacchiere di Massari, lo chef sembra cavalcare l’onda del “nel bene o nel male, purché se ne parli”.
La pasta Eataly celebra 170 anni di tradizione del Pastificio Afeltra, dove microclima perfetto e sorgenti d’acqua pura si uniscono a un sapere artigianale tramandato nei secoli.