Da Alba a Torino, dall’intuizione di Luigi Leone alla “Leonessa” fino ai nuovi proprietari Luca Barilla e Michela Petronio che guidano il rilancio: la storica azienda piemontese, che ha conquistato anche i palati dei Savoia, dopo quasi 170 anni di storia si rinnova con un ambizioso piano che include un nuovo stabilimento a Collegno e l’espansione nel mondo dei gelati. Un viaggio attraverso il tempo di un’azienda che ha saputo mantenere il suo carattere familiare e la qualità artigianale, adattandosi ai cambiamenti del mercato senza perdere la sua identità
di M.L.Andreis
La dolcezza ha un nome che resiste al tempo. A un anno di distanza dal lancio del gelato a marchio Pastiglie Leone sul mercato, ecco due nuovi gusti per conquistare i palati anche dei grandi con uno degli alimenti più amati dai piccoli. Il Global Marketing Digital & Communication Director Mario De Luca spiega che l’obiettivo è soddisfare le esigenze di tutti i membri di una famiglia in senso lato, sottolineando l’importanza del carattere parimenti famigliare dell’azienda piemontese.

Una storia di… famiglie
Un’avventura iniziata quasi 170 anni fa, quando nel 1857 Luigi Leone aprì una confetteria ad Alba, in provincia di Cuneo. Qui iniziò a produrre caramelle e cioccolato per la trattoria di famiglia, creando in primis la mitica pastiglia zuccherina digestiva. Il successo fu immediato e Leone divenne presto fornitore ufficiale di un’altra, ben più nota famiglia, anzi, Casa: quella dei freschi sovrani d’Italia, i Savoia.
La storia di Leone è una storia di famiglia e di famiglie che si è perpetuata attraverso i secoli della sua esistenza. Il primo passaggio di proprietà avvenne nel 1934 con i Monero, quando Giselda Balla Monero, soprannominata “la Leonessa”, prese le redini del business trasformandolo in una realtà industriale moderna. Nel 2018 è stata poi la volta di Luca Barilla e Michela Petronio che hanno acquisito l’azienda con l’obiettivo di rilanciarla, mantenendone intatti i valori e la tradizione.

Innovazione e ambizione scritte nel DNA
L’innovazione scorre nelle vene dolci dell’azienda. Una caratteristica presente nel DNA di Leone fin dalle origini, come dimostra l’invenzione della pastiglia digestiva e, nel 2014, il lancio della prima pastiglia allo Spritz, sottolinea Mario De Luca. Questa capacità di guardare al futuro mantenendo le radici ben salde nella tradizione è ciò che ha permesso all’azienda di sopravvivere a due guerre mondiali e numerose crisi economiche.
I nuovi orizzonti del gusto si aprono verso il gelato l’anno scorso. Ecco allora i primi quattro gusti lanciati: Violetta, Cioccolato (con cioccolato grezzo Leone), Stracciatella e Spritz. Quest’ultimo è un sorbetto, proprio come i nuovi gusti lanciati ora: Mojito e Bellini. Ma le novità non finiscono qui: dalla settimana prossima arriveranno anche gli orsetti gommosi e la pastiglia al Negroni, ampliando ulteriormente la gamma di prodotti dell’azienda.
L’ambizione costruisce il futuro. Michela Petronio, presidente della società che ha rilevata nel 2018 assieme al marito Luca Barilla, vicepresidente dell’omonimo gruppo parmense, afferma che fin dall’acquisizione hanno creduto in un marchio storico che aveva bisogno di un rilancio, una scelta non così scontata per una famiglia di imprenditori. Il progetto di rinnovamento sta procedendo a ritmo serrato: dallo scorso anno è stato avviato il rebranding, a breve l’azienda sarà in televisione con una campagna pubblicitaria e il prossimo anno verrà inaugurato il nuovo stabilimento a Collegno, in provincia di Torino, che significherà anche più posti di lavoro e diventerà una destinazione in grado di attrarre visitatori.

Quando la Storia bussa alla porta (…del senatore)
Le radici della qualità affondano nel passato. I primissimi gusti delle pastiglie furono menta, cannella e garofano, fernet, rabarbaro, genziana, tutti pensati per le loro proprietà digestive, come era uso all’epoca consumare a fine pasto. Il trasferimento a Torino in corso Vittorio Emanuele II segnò l’ingresso nell’orbita di Casa Savoia, di cui Leone divenne fornitore ufficiale.
Il successo si costruisce con testimonial d’eccezione. Le pastiglie e le caramelle impastate e formate a mano conquistarono personalità illustri come il Conte di Cavour: si narra che apprezzasse soprattutto le caramelle gommose alla violetta, in suo onore ribattezzate “Senateurs”. Un attestato di nobiltà che in pochi decenni fece breccia nei consumi di torinesi e piemontesi, tanto che un detto popolare, ancora in uso fino a pochissimo tempo fa, recitava “alé marca Leön” (è marca Leone, in dialetto) per attestare la qualità di un qualsivoglia prodotto alimentare.

Una Leonessa a guida del Leone
Il coraggio femminile cambia la storia. Molto del prestigio che accompagna le pastiglie caratterizzate dai colori pastello è merito di Giselda Balla Monero, la “Leonessa”, che nel 1934 rilevò l’attività e trasferì la produzione in un moderno stabilimento con facciata Liberty in corso Regina Margherita 242, dove l’attività rimase in funzione fino al 2006. Rara capitana d’industria in un’epoca in cui le donne imprenditrici erano un’eccezione, Giselda portò una visione moderna nella gestione dell’azienda investendo in pubblicità, nel packaging (le scatolette metalliche richiudibili diventate col tempo oggetti da collezione) e introducendo le vendite a concorso per premiare i clienti più fedeli.
La resilienza è il segreto della longevità. Grazie alla sua visione innovativa, Giselda Monero riuscì a superare anche la crisi che investì il settore a seguito delle politiche autarchiche del regime fascista. Rimase al comando dell’azienda fino agli anni Ottanta quando il testimone passò al figlio Guido, che potenziò l’attività acquisendo altri storici marchi dolciari torinesi come De Coster, Dalmasso, Beata & Perrone, Morè, Razzano Minoli.
Il futuro guarda al passato con rispetto. Il resto è storia attuale con l’acquisizione del marchio da parte della coppia Michela Petronio e Luca Barilla, ma il passato continuerà a vivere anche nella nuova “Fabbrica della felicità” con le molte macchine storiche, alcune ancora utilizzate in produzione, che saranno visibili nel museo aziendale del nuovo stabilimento di Collegno.
I nuovi gusti
Abbiamo assaggiato gusti “vecchi” e nuovi sulla Terrazza del nuovissimo Casa Brera di Milano, dove la vista sulla città della Madonnina in uno splendido pre-serata decisamente primaverile ha nobilitato la degustazione (e reso necessario fare il… ehm, qualche bis!). Ecco le impressioni.
Il Sorbetto Mojito è un’inesauribile fonte di freschezza, dove la menta danzereccia incontra il rum e il lime frizzante, creando un momento di puro relax estivo. E che dire del Sorbetto Bellini? Un abbraccio raffinato e delicato: la vellutata pesca si sposa con la vivacità del vino frizzante, regalando esperienze indimenticabili durante le calde giornate estive.
Grazie alla prestigiosa collaborazione con “Cascina Biraga”, ogni sorbetto unisce il latte di filiera corta e controllata agli autentici sapori di Leone. Gli ingredienti di alta qualità e gluten free creano un’esperienza artigianale che coinvolge tutti i sensi.
La linea di gelati Leone 1857, disponibile in tre formati (monoporzione, bi-pack e pinta), è disponibile in tutta Italia grazie alla distribuzione di New Food, leader nel settore dei surgelati, tra gli altri presso tutti i Gelmarket Supermercato, nei principali Eataly d’Italia e in molti altri punti vendita selezionati.

HIGHLIGHTS
La storia di Pastiglie Leone inizia nel 1857 ad Alba con Luigi Leone che produceva caramelle e cioccolato, diventando ben presto fornitore ufficiale di Casa Savoia.
“La Leonessa” Giselda Balla Monero, rara donna imprenditrice degli anni ’30, trasformò l’azienda investendo in pubblicità e packaging innovativo, creando le iconiche scatolette metalliche da collezione.
I primi gusti delle pastiglie Leone – menta, cannella, garofano, fernet, rabarbaro e genziana – erano pensati per le loro proprietà digestive, da consumare a fine pasto.
Il Conte di Cavour era un grande estimatore delle caramelle gommose alla violetta Leone, tanto che furono ribattezzate “Senateurs” in suo onore.
“Alé marca Leön” (è marca Leone) era un modo di dire in dialetto piemontese per attestare la qualità superiore di qualsiasi prodotto alimentare.
Nel 2018 la famiglia Monero ha ceduto l’azienda a Michela Petronio e Luca Barilla, che hanno avviato un ambizioso progetto di rilancio mantenendo l’identità storica del brand.
Il nuovo stabilimento a Collegno, oltre ad aumentare la capacità produttiva e creare nuovi posti di lavoro, diventerà un’attrazione turistica con un museo aziendale.
L’innovazione è nel DNA di Leone: dalla pastiglia digestiva originale alla pastiglia allo Spritz del 2014, fino ai recenti gelati e alle nuove pastiglie al Negroni.
I gelati Leone, lanciati un anno fa, ora contano sei gusti: Violetta, Cioccolato, Stracciatella, Spritz, più i nuovi sorbetti al Mojito e Bellini.
Nella nuova “Fabbrica della felicità” di Collegno saranno esposte le storiche macchine di produzione, alcune delle quali ancora utilizzate, a testimonianza della continuità tra tradizione e innovazione.