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Dopo oltre un decennio alla guida della cucina stellata di “Del Cambio”, Matteo Baronetto si prepara a un nuovo capitolo, avvolto nel mistero. Se da un lato la transizione sembra garantire continuità, il destino dello chef resta un enigma. Con il supporto dell’imprenditore Michele Denegri, il suo nuovo progetto promette di ridefinire l’eccellenza gastronomica torinese

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Un addio che non è una fine. Dopo 11 anni, Matteo Baronetto lascia il timone di “Del Cambio”, ma non la sua anima. Chef raffinato e innovatore, ha tracciato una rotta di eccellenza che ha portato lo storico ristorante torinese a nuovi vertici. A raccogliere il testimone sarà Diego Giglio, suo fidato sous chef, che promette continuità senza rinunciare a una propria impronta.

Un’eredità custodita con rispetto. Giglio, da sempre spalla di Baronetto, assicura una transizione fluida: “La mia cucina sarà in linea con l’identità costruita in questi anni, nel solco della tradizione e con il mio tocco personale.” Un passaggio che non stravolge, ma evolve, mantenendo saldo il legame con la storia di “Del Cambio”.

Nuove sfide all’orizzonte. Se il futuro del ristorante è chiaro, quello di Baronetto è ancora avvolto nel mistero. La sua unica certezza è il sodalizio con Michele Denegri, imprenditore visionario che ne finanzierà la prossima avventura. Nessuna indiscrezione sulla nuova destinazione, ma la promessa di un progetto ambizioso.

Torino attende la prossima mossa. Tra le voci che si rincorrono, una spicca su tutte: il “Caval d’Brons” potrebbe rivedere la luce sotto la guida di Baronetto e Denegri, proprio come accadde con “Del Cambio”. Un’ipotesi smentita, ma che accende la curiosità della città, desiderosa di scoprire dove lo chef porterà la sua arte culinaria.

Un percorso senza rivoluzioni. Baronetto e Giglio non sono semplici colleghi: sono complici di un viaggio lungo 24 anni. E proprio questo sodalizio garantisce che l’identità di “Del Cambio” resterà intatta. “Potrebbe esserci più piemontesità, ma nessuna rottura col passato”, dicono le fonti vicine.

L’arte di guardare avanti. Nel suo congedo, Baronetto lascia spazio a una promessa: “Ora posso dedicarmi a uno studio più profondo della cucina e dell’innovazione gastronomica.” Un’affermazione che apre scenari intriganti e lascia immaginare nuove stelle all’orizzonte.


Highlights:

  • Matteo Baronetto lascia “Del Cambio” dopo 11 anni di guida stellata.
  • Diego Giglio, suo storico sous chef, raccoglie il testimone nel segno della continuità.
  • Il futuro di Baronetto resta un mistero, ma sarà supportato da Michele Denegri.
  • Si ipotizza un coinvolgimento nello storico “Caval d’Brons”, ma la voce è smentita.
  • La transizione sarà graduale, garantendo stabilità alla cucina di “Del Cambio”.
  • Nessuna rivoluzione: lo stile e l’identità del ristorante resteranno fedeli alla tradizione.
  • Baronetto conferma la volontà di esplorare nuovi orizzonti gastronomici.
  • Il suo nuovo progetto potrebbe ridefinire la scena gourmet torinese.
  • L’attesa cresce per scoprire la prossima destinazione dello chef.
  • Un addio che è solo un nuovo inizio per uno degli chef più brillanti della sua generazione.
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