Inaugurata il 29 ottobre presso il ristorante milanese Eggs, l’esposizione resterà allestita fino a fine anno e permetterà agli ospiti del ristornate di ammirare 14 opere delle Botteghe d’arte del Mapp, il Museo di arte contemporanea dell’ex istituto psichiatrico Paolo Pini, un luogo di sofferenza oggi trasformato in spazio di creatività e condivisione
di Chiara Di Paola
“Mondo n’Uovo”: ha preso il via una mostra negli spazi del ristorante milanese Eggs di via Solgerino che celebra attraverso 14 opere d’arte la rinascita in tutte le sue forme – soprattutto simboliche -, a partire da un oggetto concreto: l’uovo.
La mostra
In esposizione, a partire dal 29 ottobre 2024, ci sono 14 opere d’arte realizzate con gusci di uova vere, opportunamente svuotate e trasformate in elementi decorativi e al tempo stesso in forme espressive da 48 artisti attivi presso Botteghe d’Arte del Mapp, il Museo di arte contemporanea dell’ex istituto psichiatrico Paolo Pini, che hanno partecipato a uno stage organizzato appunto dal Mapp con Riccardo Gusmaroli, noto artista veronese contemporaneo e in passato fotografo di architettura e di still life, che già aveva collaborato con il Museo nel 2008 con “Chiuso per ferie mentali” e nel 2012 con “Oltre”.
La sofferenza
Dalla sofferenza all’espressione della creatività Il Mapp è stato inaugurato il 25 maggio del 1995, quando era ancora aperto il manicomio, che sarà poi chiuso nel 1999. Fu ideato da Teresa Melorio e Enza Baccei (fondatrici dell’Associazione Arca Onlus), con la collaborazione del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale Niguarda, la direzione artistica di Marco Meneguzzo e l’adesione di alcuni artisti (tra gli altri Enrico Baj) e alcune note gallerie e istituzioni d’arte milanesi (Studio d’Arte Cannaviello, Fondazione Mazzotta, Gallerie Seno e Giò Marconi e Toselli).
L’obiettivo
Scopo del progetto era trasformare l’ospedale psichiatrico Paolo Pini da luogo emblema dell’incomunicabilità in luogo di incontro, dove il “fare arte” fosse un’occasione di scambio di idee e linguaggi con artisti professionisti e dove la condivisione di esperienze culturali e artistiche tra i cosiddetti “sani” e “malati” contribuisse concretamente alla cura.
Il tempo
Nel tempo si è formata una vera e propria collezione di livello internazionale che accoglie i lavori di oltre 140 artisti e si arricchisce ogni anno di nuove opere. Il Museo oggi è costituito da una collezione permanente che comprende murales, installazioni e sculture dislocate nel parco del Paolo Pini, all’esterno e all’interno dei padiglioni, e da una raccolta di opere realizzate “a quattro mani” da artisti e i frequentatori delle Botteghe d’Arte.
Questa mostra “prosegue un percorso iniziato 30 anni fa alle Botteghe d’Arte del Mapp, dove l’arte è considerata un processo in cui tutte le possibili forme creative si contaminano e generano un mondo nuovo, un nuovo modo di fare cultura”, spiega la dottoressa Teresa Melorio: “Una sosta che consente di sconfinare oltre l’ovvio e di nutrirsi dell’ignoto. Questa è arte che cura”.
Il luogo
La scelta del luogo in cui ospitare la mostra non è causale: Eggs infatti è il ristorante milanese di recente apertura (in via Solferino 35) che ha fatto delle uova in tutte le loro molteplici varianti e provenienze (uova di gallina innanzi tutto, ma non mancano neppure uova di oca, di anatra, di quaglia e di pesce, come bottarga e caviale), l’ingrediente principe della sua proposta culinaria e del suo concept ristorativo. La chef è Barbara Agosti, da sempre particolarmente sensibile ai temi dell’inclusività sociale, nonché impegnata nel sostegno di attività a carattere culturale. Già alla guida dell’omonimo ristorante romano aperto nel 2017, nonché partecipante dell’edizione 2019 di Masterchef, oggi ripropone al pubblico meneghino il suo menu interamente dedicato alle uova.
Il food
Al centro della proposta c’è la “Carta delle carbonare”, in cui il signature dish della chef è declinato in una dozzina di variazioni (che cambiano stagionalmente): dalla classica a quella con zucca mantovana, con petto d’anatra al posto del guanciale, con cipolla rossa caramellata, con tartufo nero e persino nelle varianti di pesce, vegana e vegetariana. Ci sono anche la Carbonara ’54, che prende il nome dall’anno in cui è stata pubblicata la prima ricetta del piatto su La Cucina Italiana e versioni realizzate con uova d’oca e uova d’anatra. Da assaggiare anche lo Strapazzo, una rivoluzionaria “carbonara da passeggio” su stecco, nelle sue versioni classica, al tartufo e con la ‘nduja e il Gioco dell’Ova, una degustazione ludica e coreografica di sei gusci d’uovo serviti nella tipica confezione di cartone e riempiti di assaggi dagli accostamenti originali. Non mancano secondi di carne e pesce (dal Lollipop di pollo, alla Faraona nel bosco, passando per il Baccalà all’amatriciana) e i dolci coerenti con il leit motiv del ristorante (il tiramisù artigianale Zum, lo Zabaione, la Carbodolce, l’Ovosodo e il Maritozum).
Le materie prime
Tutti i piatti sono realizzati con materie prime italiane selezionate da piccoli produttori specializzati: le uova provengono quotidianamente da allevamenti bio e sostenibili (tra cui Fattore Umbro, Liberovo e Peppovo); la pasta è Gragnano Eggs, Igp certificata, con trafilatura in bronzo e a lenta essiccazione, creata espressamente per Eggs dal pastificio di Gragnano Kylia lab. Il formaggio è Pecorino romano Dop Selezione Cibaria, certificato lattosio free e a basso contenuto di sale. La carne bovina piemontese è fornita dall’azienda La Granda.
Grande attenzione è riservata anche ai vini, che compongono una carta ricca, originale e periodicamente aggiornata dal giornalista, sommelier e socio fondatore di Eggs Alessandro Trocino. In cantina ci sono oltre cento referenze, dalle etichette francesi più rinomate a prodotti di nicchia, naturali e realizzati da produttori indipendenti e artigianali di tutte le Regioni italiane.
Ci sono le bollicine classiche ma anche Orange wine, i vini macerati, con un’ampia proposta al calice, per poter scegliere di assaggiare più referenze in abbinamento ai singoli piatti ordinali dal menu o serviti in degustazione. C’è anche una proposta di birre artigianali, , kombucha, sidro e opzioni analcoliche.