di Massimo L. Andreis
“Rifarei tutto, forse soltanto un po’ prima”: così Vincenzo Santoro aprendo a Como la sesta Pasticceria Martesana, brand di cui è deus ex machina (e anima) dal 1966. La passione del Maestro pugliese per l’arte dolciaria sbarca sul Lario con il recente taglio nastro del primo negozio fuori dalla città di Milano. “In realtà ogni passo arriva nel momento giusto”, riflette Santoro commentando questo nuovo capitolo della storia della sua “creatura”, che rappresenta un traguardo significativo per una maison che da quasi 60 anni delizia i palati dei milanesi.
Un sogno che diventa realtà
La scelta di Como non è casuale. “Como è una città di indubbio valore per l’affluenza turistica e per il buon potere di spesa dei local”, spiega Luca Tartaglia, General Manager di Martesana, che dal 2021 è controllata da Eagle Capital ventures e Mega Holding. Ogni anno, oltre 300.000 turisti, ispirati dalla cultura, dall’arte e dal desiderio di vivere la dolce vita italiana, transitano per le vie della città lacustre, contribuendo a un tasso di occupazione delle attività ricettive del 90%. “Questo ha un duplice valore per il nostro brand: permettere ai consumatori locali di vivere un’esperienza di alta pasticceria e far conoscere Martesana oltre i confini italiani”, aggiunge Tartaglia.
Per celebrare questa opening, Martesana ha realizzato una campagna fotografica in collaborazione con Stoked Studios. “Usciamo di fatto da una comfort zone dopo circa 60 anni, ma con la consapevolezza di entrare in un contesto ricercato, elegante e raffinato”, afferma Marco Marsico, Head of Sales & Marketing di Martesana. Lo shooting, ambientato sul lago, vede protagonista il Maestro Vincenzo Santoro che tiene in mano una veneziana appena sfornata. “La scelta di schierare il Maestro in prima linea va a suggellare la nostra proposizione di valore di Bottega Storica a Milano dal 1966″, sottolinea il manager.
Un design che fonde tradizione e innovazione
Il nuovo locale, situato nella centralissima Piazza Volta, è un omaggio all’eleganza e alla storia della città lariana. L’interior design, curato in collaborazione con la designer Maria Teresa Reccia, l’architetto Marcello Silvestre e la direzione creativa di Luigi Durante, porta la piazza all’interno del punto vendita, creando una relazione osmotica tra dentro e fuori. “La pavimentazione richiama quella tipica delle piazze italiane, caratterizzata dai sanpietrini”, specifica Marsico. Materiali come legno, terracotta, finiture in oro e cemento conferiscono allo spazio una matericità che accomuna il design con l’arte pasticciera.
Il gelato Martesana conquista i palati
L’estate 2024 ha visto il lancio dei gelati e sorbetti firmati Martesana, una grande novità che ha conquistato subito i clienti. “Abbiamo sempre avuto il desiderio di trasformare i nostri dolci in gelato, nel rispetto della tradizione e del saper fare italiano”, spiega Vincenzo Santoro. Grazie a un accurato lavoro di ricerca e sviluppo, in collaborazione con il Maestro Maurizio Poloni, 3 Coni Gambero Rosso, sono nati gusti unici che rappresentano la storia della maison. “Il Gelato al Panettone è già il più richiesto dai nostri clienti”, aggiunge Santoro con orgoglio.
Il nuovo punto vendita di Como ha registrato un successo immediato, diventando il secondo per importanza dopo quello storico di via Cagliero a Milano. “Como permette al marchio di accreditarsi presso un turista luxury, americano e mediorientale in primis”, spiega Marco Marsico. Grazie anche al traino del gelato, a cui è riferibile il 40% delle vendite estive della location comasca, Martesana sta conquistando nuovi mercati.
Ricordi dolci, ricordi amari
“Stare in Puglia? A fare cosa!”, ricorda Santoro, riflettendo sulla sua infanzia povera (“Non mi vergogno a dirlo”) in un piccolo paese della Puglia. A soli 11 anni, insieme a uno dei 5 fratelli, Franco, decide di trasferirsi a Milano in cerca di opportunità migliori. “Già in quarta elementare, per racimolare qualche soldino, andavo a fare qualche lavoretto dai ricchi del paese: per comprarmi un panino”, racconta commosso. L’incontro con il mondo della pasticceria avviene quasi per caso, quando, affascinato dalle vetrine della pasticceria Migliorino, in zona Porta Venezia, dove lavora come lavapiatti nella trattoria di cucina toscana di una zia, viene notato “appiccicato alla vetrina” dal “sciur Cesare”, che, con modi spicci gli offre un lavoro: “Uè Pinela, te vegnit chì a laurà?”. I Santoro iniziano come garzoni, ma la voglia di mettere le mani in pasta diventa irresistibile quando Vincenzo si innamora del panettone, che si faceva artigianalmente. Passano 8 anni e il sogno di mettersi in proprio si fa sempre più grande. A 18 anni, dopo una stagione passata al Fort Village in Sardegna (“Ci davano vitto e alloggio, ma c’erano tante altre cose piacevoli da fare nel tempo libero… con tutte quelle turiste”, si illumina il Maestro al ricordo di quell’estate, “e poi potevamo mettere via tutti i soldi guadagnati”. E’ con quelli che i fratelli, tornati a Milano, firmando “chili di cambiali”, aprono una pasticceria in via Pellegrino Rossi. Ma la Patria non si è dimenticata del Nostro, che parte per la “Naja” in una caserma dalle parti di Roma, dove finisce fortunatamente nelle cucine.
Terminata la leva, si separa dal fratello che si è frattanto sposato e rileva un locale in zona Greco (anche stavolta a suon di cambiali): la Pasticceria Santoro. E’ da questo “avamposto” che il pastry chef pugliese “cura” in via Cagliero la già esistente pasticceria Martesana. Quando il proprietario si decide e vendere per spostarsi più in centro, Vincenzo non si lascia scappare l’occasione. Il resto è storia….
L’espansione continua: e-commerce e B2B
Dopo l’apertura del punto vendita in zona Sarpi nel 2016, arrivano in negozi in Sant’Agostino, al Mercato Centrale e quindi l’anno scorso in zona Porta Romana, una location particolarmente cara al Maestro, che è spesso presente in un locale al centro di quella “vecchia Milano” che ci tiene a conquistare, anche passando ore a occuparsi di incartare dolci dietro le quinte, se necessario: “La mano invisibile”, lo chiamano scherzosamente lì, come rivela Marsico. Che precisa: “Dopo questo sviluppo retail importante, adesso punteremo molto su e-commerce e B2B, attraverso la rivendita dei prodotti Martesana a enoteche, drogherie, luxury store”. Il potenziamento dei canali online ha già portato oltre 30.000 clienti iscritti alla newsletter provenienti da tutta Italia. La collaborazione con brand di lusso, come Moschino per la Collezione 0, rappresenta un ulteriore passo verso l’internazionalizzazione del marchio.
La nuova pasticceria di Como suggella un anno di successi che ha visto il fatturato di Martesana crescere a doppia cifra. “Abbiamo chiuso il 2022 a circa 5 milioni e mezzo di euro e il 2023 con una cifra vicino ai 6.800.000 euro, registrando una crescita di circa il 20%”, dichiara Luca Tartaglia. “Nel 2024 ci aspettiamo di superare 7 milioni di euro di fatturato. Ciò su cui puntiamo è arrivare a una crescita sostenibile”.
Un legame profondo con Milano (e con il mestiere)
Nonostante l’espansione, il legame con Milano rimane forte. “La nostra proposizione di valore è quella di essere un’Alta Pasticceria di Quartiere”, sottolinea Marsico. Con cinque punti vendita nella città meneghina e ora uno a Como, Martesana rappresenta oggi un punto di riferimento per chi cerca qualità, tradizione e innovazione nel campo della pasticceria.
Ogni nuovo locale Martesana è pensato per offrire un’esperienza unica, dove design e gusto si fondono in un connubio perfetto. “La tradizione viene ulteriormente messa in risalto anche attraverso l’uso dei colori”, racconta Marsico, riferendosi all‘azzurro carta da zucchero che richiama il primo negozio. “Lo spazio del nuovo punto vendita di Como è stato modulato attorno a diversi ambienti con anime e funzionalità differenti”.
Insomma: il percorso di Vincenzo Santoro è la testimonianza di come passione e dedizione possano portare a grandi risultati. Da quel bambino che lavorava per comprarsi un panino, al Maestro pasticciere riconosciuto a livello internazionale, la sua storia è un esempio di determinazione e amore per il proprio mestiere.