Nuova guida, nuove prospettive. Il ristorante Vite, a meno di un anno dalla conquista della stella Michelin sotto la gestione targata Simone Selva, volta pagina e si prepara a sorprendere ancora. Al centro del rinnovamento è l’arrivo di Leoluca Brambilla (in foto apertura a sin), lo chef che promette di portare innovazione senza tradire la tradizione. Secondo Davide Vanin (in foto apertura a dx), il visionario che sta dietro il Treviso Arts District di Villorba, un ristorante stellato deve essere un luogo dove si mangia divinamente, ma soprattutto dove ci si sente a proprio agio. E se possibile, coinvolgere anche i clienti nella creazione del piatto. Un’idea coraggiosa che al Vite sembra voler diventare realtà.
Tradizione e innovazione per un percorso stellato
Leoluca Brambilla ha una visione chiara: la sua cucina è radicata nella tradizione, con un tocco di innovazione che guarda al futuro senza dimenticare il passato. La memoria gustativa, ereditata dai nostri avi, è ciò che fa davvero la differenza nei sapori. La tradizione è la base, ma l’innovazione è il passo necessario per andare avanti.
La carriera di Brambilla è stata segnata da esperienze nelle cucine più prestigiose. Dopo la scuola alberghiera di Cremona e le prime stagioni in Riviera Romagnola, è approdato a El Molin di Cavalese con Alessandro Gilmozzi. Successivamente, grazie ai suoi genitori, ha potuto frequentare Alma, il più prestigioso corso superiore di cucina in Italia. Questo lo ha portato a stage da Caino, due stelle Michelin, dove ha lavorato con la cacciagione maremmana. A Locanda Margon ha perfezionato la sua arte accanto a Edoardo Fumagalli e a Ca’ Matilde ha appreso l’importanza del vegetale, applicando tecniche di cottura innovative alle verdure.
Il nuovo menu e l’attenzione al cliente
Al Vite, Brambilla si prepara a deliziare i palati con piatti che fondono creatività e territorialità. Tra gli antipasti, spicca la “Consistenze di Verdure, Grano Fermentato e Casatella”, un omaggio alla trevigianità con il suo gelato di Casatella e il grano fermentato. Non manca il tocco di mare con i tortellini ripieni al granchio blu, accompagnati da un consommé speziato che richiama i profumi della laguna. E per gli amanti della carne, l’Agnello d’Alpago e il Piccione “torresano” di Torreglia saranno protagonisti assoluti, esaltando il sapore autentico della materia prima.
Brambilla garantisce che al Vite l’esperienza sarà impeccabile, non solo dal punto di vista gastronomico. L’obiettivo è far sentire ogni cliente a proprio agio, dalla scelta della sala al piatto, fino al vino da sorseggiare. La cura per i dettagli sarà il fil rouge che accompagnerà ogni portata.
Il ristorante Vite si prepara a riaprire le porte il 17 settembre, con un menu che promette di stupire e deliziare. Leoluca Brambilla porta con sé passione, esperienza e un tocco di audacia, pronto a scrivere un nuovo capitolo nella storia stellata del locale.