Sono circa un migliaio le referenze dell’articolato assortimento carne di Cattel SpA, leader nella distribuzione di prodotti food e no-food nel canale Ho.re.ca. nel nordest d’Italia. Che, tramite le tre private label Valdora, Valdora Selezione e Braslavia, ha intrapreso un progetto di innovazione ad ampio spettro che le consente di offrire numerosi prodotti a marchio di propria produzione (circa il 40%) e di porre particolare attenzione a qualità e servizio.
Un’evoluzione che si inserisce nel progetto curato dal Category Manager Carne, Simone Fantato (nella foto sopra), che dedica un’attenzione particolare al “dietro le quinte” attuando verifiche lungo tutto il ciclo produttivo – dalla provenienza al prodotto finito servito in tavola – e effettuando controlli settimanali alla produzione, sia dei prodotti freschi che congelati.
Il servizio offerto dall’azienda veneta parte dall’attenta selezione dei fornitori, prosegue con la vigilanza sui processi produttivi e si sviluppa in un’ampia offerta di prodotti fortemente legata alla stagionalità, con possibilità di personalizzare ricette per soddisfare appieno qualunque esigenza del cliente. I plus dei prodotti con private label di Cattel sono anche dati dalle certificazioni come, ad esempio, la certificazione CO.AL.VI sul Fassone Piemontese di Valdora Selezione. Cattel propone diversi tagli di questa prelibatezza territoriale (uno dei fiori all’occhiello della gastronomia nazionale), pensati appositamente per la ristorazione. “Con la certificazione CO.AL.VI – sottolinea Fantato – siamo in grado di dimostrare la veridicità di quanto proponiamo. Unici in Italia, possiamo affermare che il nostro prodotto è vera carne di Fassone piemontese certificata e non generica carne di bovino adulto, una garanzia in più per il cliente”.
Un altro importante progetto pensato per garantire al cliente la qualità assoluta dell’intero processo di filiera (dalla produzione alla lavorazione fino alla distribuzione) è quello relativo al suino iberico, che Cattel distribuisce in esclusiva a marchio Los Linares. “Niente hanno a che vedere con il suino iberico Los Linares i maiali iberici allevati in spazi ridotti, privati di un ecosistema autoctono idoneo in quanto trattenuti in spazi industriali, ma che vengono venduti dall’industria di trasformazione alla stregua del capo pregiato solo perché analogamente nati in Spagna”, afferma il Category Manager. “Si tratta di un importante progetto da noi fortemente voluto per garantire al cliente la qualità assoluta dell’intero processo di filiera, dalla produzione alla lavorazione fino alla distribuzione”.
Un altro modo di Cattel di servire chef e ristoratori è il progetto “Lombate frollate” con cui l’azienda fornisce un’ampia varietà di lombate già frollate e pronte per essere cucinate a prezzo di mercato, evitando loro di investire nell’acquisto di un maturatore e di attendere i lunghi tempi necessari alla lavorazione/maturazione della carne. “Il nostro obiettivo – conclude Fantato – è implementare un numero sempre maggiore di prodotti di nostra produzione incentivando il consumatore a rivolgersi a questa parte di mercato, in grado di garantire prezzi abbastanza costanti a fronte di una qualità elevata, cosa possibile proprio grazie al fatto che non ci limitiamo più a essere distributori ma – grazie ai nostri marchi – siamo diventanti in parte anche produttori”.
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