Crescere con il sostegno reciproco, difendere l’autenticità dell’offerta gastronomica e formare gli imprenditori del settore: ecco tre dei fondamenti alla base delle iniziativa con la quale, nella cornice della “City of Food”, i ristoratori bolognesi si sono uniti con uno spirito di collaborazione senza precedenti. Come? Attraverso la creazione del Consorzio di Tutela Ristoranti di Bologna, che abbraccia l’intera provincia e la Città Metropolitana, che esprime il desiderio di unità come chiave del successo.
Già riuniti nel Comitato di Tutela Ristoranti di Bologna durante i duri giorni della pandemia, gli imprenditori del settore si sono ora organizzati in modo più strutturato e attivo. Sotto la guida del presidente Paolo Pezzoli della rinomata Corte dei Molini di Castel Maggiore, il consorzio si basa su criteri rigorosi, inclusa l’esclusione di piatti preconfezionati o precotti, per garantire la qualità e l’autenticità delle esperienze culinarie offerte ai clienti dai suoi membri.

Questa iniziativa, nata da una necessità immediata di difendere le proprie attività, si è rapidamente trasformata in un forum di condivisione di conoscenze ed esperienze. Ogni ristoratore porta con sé una ricca storia e competenze che vengono messe al servizio degli altri membri, creando così un ambiente di sostegno reciproco e crescita collettiva.
Il consorzio offre una vasta gamma di servizi, tra cui consulenza legale e fiscale, fornitori selezionati con attenzione per garantire prezzi competitivi e sconti speciali, nonché supporto nella ricerca e selezione di personale qualificato attraverso un database condiviso e corsi di formazione dedicati.
In un momento in cui l’industria della ristorazione è in continua evoluzione e sfida, l’unione di questi ristoratori bolognesi punta a fare la differenza. Guardando al futuro, essi aspirano anche a istituire una scuola per la formazione degli imprenditori del settore, dimostrando così il loro impegno a sostenere e arricchire la vibrante scena culinaria della città felsinea.




