Enoturismo 4.0 – Osservatorio Enoturismo: Evoluzione del digitale è oggi il più completo manuale sul turismo del vino italiano.
Scritto a quattro mani da Dario Stefàno e Donatella Cinelli Colombini con il contributo di Le Donne del Vino, Movimento Turismo del Vino, Città del Vino e Nomisma Wine Monitor, il volume edito, da Agra Editrice, è un focus sul settore enoturistico con particolare attenzione all’impatto delle tecnologie digitali e al ruolo crescente delle donne nel settore.
Settore che in Italia vede ancora piccole cantine con accoglienza familiare, dove la wine hospitality è affidata alle donne ma è difficile trovare personale formato.
Oltre a evidenziare il ruolo importante delle donne nel settore dell’enoturismo italiano, gli autori sottolineano la necessità di diversificare l’offerta nelle cantine, aprire nei weekend e utilizzare più tecnologia.
Frutto della collaborazione tra esperti del settore e istituzioni, Enoturismo 4.0 rappresenta un’analisi completa delle destinazioni del vino italiano. Grazie ai dati forniti da Nomisma Wine Monitor, sono state indagate 145 comuni e 265 imprese, offrendo così una panoramica esaustiva del settore.
Una delle chiavi emerse dall’analisi è la necessità di diversificare l’offerta delle cantine, aprendo le porte anche nei weekend e investendo in tecnologia. Le piccole cantine a conduzione familiare dominano il panorama, ma la sfida è quella di modernizzarsi per attrarre una clientela sempre più digitale e esigente.
I numeri
In generale le aziende di produzione sono piccole, il 48% non supera i 500.000 euro di fatturato annuo. Mediamente hanno 15 dipendenti di cui 3 coinvolti con la wine hospitality. Questo servizio è affidato, nel 73% dei casi a una donna mentre la direzione aziendale, nonostante il massiccio impegno dell’associazione Donne del vino nel rispondere ai questionari, rimane prevalentemente maschile (55%).
Le cantine turistiche italiane accelerano nella creazione di esperienze ma con 3 problemi: lontananza di flussi (32%), scarsità di contatti e poco personale (74%). Sono ancora molto rari gli hub enoturistici che invece cominciano ad essere determinanti per il successo enoturistico. Si tratta di super attrazioni come i musei esperienziali o le cantine caratterizzate da straordinari elementi storici e monumentali.
E ancora, a fronte di una qualificazione strutturale dell’offerta enoturistica, nei punti vendita e nelle sale da degustazione, permangono alcuni annosi problemi quali la ripetitività delle proposte che nel 96% dei casi declinano la visita guidata ai locali di produzione con piccola degustazione finale. Così come permane il problema dell’accessibilità nei festivi e nei weekend cioè quando crescono i visitatori delle cantine. Il sabato e la domenica la metà delle cantine sono chiuse e questa percentuale sale solo se consideriamo l’apertura su richiesta. Per questo l’11% delle prenotazioni cade nel vuoto.
Tuttavia aumentano i prezzi delle attività proposte dalle cantine comprese le esperienze premium oltre i 100 euro a persona. Esse generano un reddito ancora marginale rispetto alla vendita diretta del vino che è pari al 6 -14% dell’intero business enologico ed è il vero introito enoturistico.
Chi dice donna, dice vino
Crescono le donne nel comparto produttivo del vino italiano: le donne che lavorano nelle cantine italiane sono più vicine alla parità di salari e carriera rispetto a quelle degli altri comparti economici perché presidiano i settori nuovi del vino: commerciale (51%), marketing e comunicazione (80%) infine enoturismo (76%). Viceversa in vigna e in cantina sono minoritarie (14%). Insomma: gli uomini producono il vino e le donne lo vendono.
Dati che comunque dicono molto sul nuovo protagonismo femminile nel comparto enologico e a cui corrisponde un peso sempre maggiore delle donne nelle decisioni di acquisto e di visita nelle cantine. Peraltro, a livello mondiale la maggior parte del vino viene comprato dalle donne, che cominciano a diventare importanti anche come acquirenti e consumatori di vini costosi. Bevono vino in modo più saltuario e collegato alla socialità rispetto agli uomini oltre a un comportamento d’acquisto più risparmioso e pragmatico. La donna pensa all’uso che verrà fatto del vino soprattutto in relazione all’abbinamento con il cibo. Per questo, in futuro, avremo scaffali di vendita organizzati in modo diverso, con bottiglie dal packaging più curato e colori come roso, viola e pastello.
Ma è nel turismo del vino che le donne sono protagoniste assolute e questo spiega la presenza del capitolo a loro dedicato nel volume Enoturismo 4.0. Anche fra i turisti del vino e soprattutto fra chi prenota online la visita in cantina (66%) le donne sono la maggioranza. Un cambiamento di costume che sta avvenendo in tutto il mondo e non solo in Italia.
Nel complesso, la crescita del ruolo femminile è un elemento tonico per il vino italiano e in generale per tutta l’agricoltura dove il 28% delle imprese ha un titolare donna. Aziende che si mostrano, oltre che più remunerative (il 21% di superficie rurale da loro gestita produce il 28% del PIL agricolo) di quelle del cosiddetto sesso forte, anche espressione di un nuovo modello di impresa cioè più rispettosa dell’ambiente, internazionalizzata, orientata sulla qualità e sulla diversificazione produttiva.
Il futuro del vino
Il manuale definisce anche categorie specifiche in cui raggruppare le cantine, dalla storica alla più innovativa. Un’analisi dettagliata che permette di comprendere meglio le dinamiche del settore e individuare le strategie vincenti per il futuro.
Donatella Cinelli Colombini, una delle autrici del manuale, sottolinea l’importanza del wine club e dell’uso coordinato dei social network per ampliare la visibilità e coinvolgere i clienti. È un nuovo approccio che punta a rendere l’esperienza enoturistica sempre più coinvolgente e interattiva.
Forte è l’impegno a valorizzare il settore dell’enoturismo e renderlo sempre più centrale nell’offerta turistica italiana. L’enoturismo italiano si prepara a nuove sfide e opportunità, guidato dalla passione per il vino e dalla volontà di offrire esperienze uniche ai turisti di tutto il mondo. Enoturismo 4.0. rappresenta una guida preziosa per le cantine e le istituzioni impegnate a promuovere il patrimonio enogastronomico del nostro Paese, aprendo nuove strade verso un futuro sempre più digitale e sostenibile.