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Dopo 34 anni di successi nel segno dell’innovazione culinaria, Pietro Leemann, pioniere della cucina vegetariana gourmet, lascia il timone del Joia ai suoi due sous-chef, Sauro Ricci e Raffaele Minghini. Una decisione sofferta ma naturale, come si legge nella sua lettera al Gambero Rosso, intrisa di affetto e di fiducia per le nuove leve.

Un’eredità importante quella di Leemann, che ha davvero rivoluzionato il concetto di cucina vegetariana, elevandola a un’arte raffinata e di alta qualità, senza mai scendere a compromessi con la salute e l’ambiente. Il Joia, sotto la sua guida, è diventato un tempio del gusto etico, un punto di riferimento per gourmand e chef di tutto il mondo.

Ma è tempo di nuova linfa al Joia, che conRicci e Minghini, entrambi al fianco di Leemann da oltre un decennio, non solo ne hanno sposato la filosofia culinaria, ma l’hanno arricchita con la loro creatività e il loro entusiasmo. La loro nomina a titolari rappresenta una scelta di continuità, nel rispetto dei principi che hanno reso il Joia un ristorante unico.

Peraltro, il 62enne Leemann mica appenderà la toque al chiodo: lo chef nato in Svizzera si dedicherà a nuovi progetti, sicuro che il Joia continuerà a crescere e a stupire. La sua “famiglia” è in buone mani: due quarantenni con idee chiare e una solida passione per la cucina vegetariana di alto livello.

Le parole con cui Leemann prende il commiato dalla sua creatura sono un inno alla fiducia nelle nuove generazioni e un incoraggiamento a non aver paura di cambiare. Il Joia è pronto per una nuova stagione, ricca di sfide e di successi.

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