Un “salotto” milanese elegante ma informale: a un anno dalla sua apertura, 10_11 (“Ten Eleven“) Bar, Giardino, Ristorante si conferma meta d’eccellenza per chi – nel cuore di Milano – è in cerca di un’esperienza di casual dining, ovvero di un format ristorativo elegante e raffinato, ma dinamico, informale e tutt’altro che ingessato, adatto a una clientela trasversale, internazionale e più o meno giovane, in cerca di un tradizione ma anche di novità.
Qui ogni giorno rivivono alcuni rituali tipicamente italiani connessi al cibo: dall’importanza della colazione al lusso dopocena, passando per il piacere di un pasto “familiare da condividere” e, ovviamente, per il gusto dell’aperitivo, inteso come occasione per intrattenersi in modo rilassato (e rilassante) per concludere la giornata lavorativa, godendosi un po’ di socialità.
Non mangiare dove dormi? E invece sì!
10_11 Bar, Giardino, Ristorante fa parte dell’Hotel Portrait Milano (5 stelle lusso), una delle variegate location che – da Milano, a Firenze, a Roma – fanno capo al Gruppo Lungarno Collection, nonché della collezione The Leading Hotels of the World. Situato in Piazza del Quadrilatero, la grande corte, che mette in comunicazione il civico 11 di Corso Venezia al numero 10 di Via S. Andrea (da qui il nome 10_11, “Ten Eleven”), un luogo segreto nel cuore del “Quadrilatero della Moda”, con 500 anni di storia. Il Portrait, ospitato ai piani superiori dell’edificio che un tempo era un Seminario Arcivescovile (tra i più antichi seminari in Europa e nel mondo) è considerato uno dei migliori e più autentici hotel del capoluogo lombardo per l’attenzione riservata agli ospiti e la massima cura dei dettagli; la stessa che dalle 73 suite e camere arredate dall’architetto Michele Bönan nel più classico design italiano, si riflette anche nell’offerta food del 10_11 Bar, Giardino, Ristorante. Infatti, pur vivendo di vita propria rispetto alla struttura ricettiva, il locale condivide con essa lo spirito della migliore accoglienza made in Italy, declinata però secondo l’attuale concetto di ospitalità casual-luxury che ben si applica anche alla ristorazione.
Alla tavola di famiglia, come nelle grandi dimore milanesi (e non solo)
Aperto a tutte le ore tanto per gli ospiti che soggiornano presso l’hotel, quanto per i clienti esterni, 10_11 Bar, Giardino, Ristorante basa la sua offerta food&beverage su piatti tipici e preparazioni iconiche della tradizione del Bel Paese, con ingredienti ricercati dai sapori decisi e riconoscibili, ma senza trascurare una proposta più internazionale capace di soddisfare tutti i palati a qualsiasi ora del giorno. Il cucina l’executive chef Luigi Cinotti (succeduto al predecessore Alberto Quadrio) coordina un’offerta che, nel corso della giornata, copre tutti i momenti della ristorazione, in un continuum di pretesti per vivere la convivialità.
La proposta breakfast è pensata per estendere la lentezza delle colazioni del weekend a tutti i giorni della settimana e permette di scegliere tra il classico risveglio “all’italiana” (23 euro) a base di croissant, pain au chocolat, fetta di torta, bevanda calda e spremuta; la colazione a buffet (45 euro) con libero accesso a una ricca selezione di prodotto dolci o salati pronti al consumo; e la Colazione Portrait (55 euro) che combina le due opzioni precedenti e in più prevede un piatto caldo a scelta tra una vasta selezione di uova), specialità salate (avocado toast; salmone selvaggio affumicato con pane ai cereali tostato; selezione di salumi italiani, tacchino al forno affettato e ricotta cremosa), specialità dolci (waffle, pancake e porridge all’acqua o al latte), ma anche french toast, yogurt, cereali e frutta.
Il menu del pranzo e della cena si fa portavoce di una cucina italiana legata alle tradizioni regionali, ma con un’apertura internazionale e che soprattutto non rinuncia a una particolare attenzione per la cultura gastronomica milanese e per la cucina “di casa”, come dimostrano i piatti votati alla “scarpetta” o alla “condivisione”.
In carta si trovano così antipasti che hanno superato la prova del tempo, come il Vitello tonnato e i Mondeghili (le tradizionali “polpette di Milano”); mentre tra i primi “locali” spiccano il Riso al salto con ragù di ossobuco in gremolada, lo Spaghetto al pomodoro e le Mezze maniche con ragù della domenica, pecorino e “la sua scarpetta”, accostati a piatti più ricercati come i Tagliolini ai ricci di mare ma anche al signature dish firmato da chef Quadrio Pasta in bianco del 10_11: un fusillone cotto in brodo di croste di Parmigiano Reggiano stagionato 36 mesi, mantecato direttamente al tavolo.
Si prosegue nel solco dell’italianità (da Nord a Sud) con secondi come Pollo alla cacciatora, Branzino, scarola ripassata, uvetta e pinoli e il più retrò Filetto di manzo in crosta. Ma non mancano spunti autoctoni neppure nella proposta più internazionale di insalate e panini (in cui, accanto a una Caesar salad -con pollo o gamberi- e a un Club Sandwich o Lobster roll si trovano un’Insalata di astice con formaggio erborinato; un piatto di Prosciutto crudo Simonini e mozzarella di bufala Caseificio Mail; un Burger con salsa bbq, Toma bergamasca e pancetta Capitelli e un Toast con prosciutto cotto Capitelli e Pan di cacio).
Cosmopoliti anche i dolci, pensati dall’executive pastry chef Cesare Murzilli per piacere proprio a tutti: una selezione di dessert dai gusti noti (primo fra tutti quello del Tiramisù, qui trasformato in un signature e proposto nella versione ereditata dal Caffè dell’oro di Firenze), che ricordano le feste in famiglia (si vedano la Meringata, con salsa ai lamponi e crema leggera al mascarpone e panna; la Torta di mele, crumble, salsa alla vaniglia e gelato alla crema; il Gelato soft con amarene o affogato al caffè o con crumble; e il signature dessert) con qualche accenno di originalità (Babà, caramello esotico e chantilly e Gelato con crumble, caramello salato e perle croccanti).
Milano “da bere”: omaggio alla “Capitale italiana dell’aperitivo”
L’esperienza di 10_11 Milano non si vive necessariamente al tavolo del ristorante, ma anche al bar, che non solo domina il locale con il suo lunghissimo bancone (in totale 18 metri lineari, con doppio affaccio, sull’area lounge e sulla sala del ristorante), ma rappresenta il cuore di un progetto pensato per riportare agli antichi fasti il concetto di “bar all’italiana”, con la possibilità di stare seduti a tu per tu con il barman, nonché di rivivere in versione originale il rito tutto nostrano (in particolare milanese) dell’aperitivo e cogliere il senso della sua evoluzione, in un viaggio fra i grandi classici della tradizione italiana, rivisitati in modo originale all’insegna dell’unicità.
Al centro di tutto c’è il bar manager Andrea Maugeri, che coordina una squadra dei 5 barman ed è il portavoce di un’idea di mixology che si ispira all’avanguardia culturale dell’inizio del secolo scorso, ma la attualizza attraverso molti mesi di lavoro e di studio per riportare in auge antiche ricette, declinandole però secondo una filosofia più attuale, in cui tuttavia alcuni processi di preparazioni vengono semplificati e aumenta l’attenzione alla sostenibilità. Il risultato è una ricca lista dei cocktail ispirati ai grandi classici della miscelazione del passato, ma “a chilometro zero”, realizzati cioè con liquori, distillati e altre materie prime prodotte da piccole aziende il più possibile vicino a Milano.
Nella carta dei drink (volutamente “no brand”, con pochi anglicismi ma molto latino) non mancano quindi l’Ambrogino a base di rabarbaro, bitter e vaniglia; lo Scottum, un bitter del 1850 composto da un complesso miscuglio amaro con un nota decisa di anice (oggi rivisitato in versione “Agitato”, un cocktail preparato con un mix di tre bitter segreti, un’aggiunta di anice e velluto all’arancia), i cocktail Ancestrali d’ispirazione ippocratica (a base di i liquori ottenuti dall’infusione in vino di erbe medicamentose), e una selezione di drink a base di caffè (come l’Espresso Martini con rhum, caffè e burro di arachidi; il Ficus Coffee, un Irish Coffee con l’aggiunta di un liquore al fico d’India e il Coffeum Americano dove il noto drink a base di bitter e vermouth incontra il caffè e la vaniglia.
Il tutto da abbinare a un food pairing adeguato, presentato al tavolo o direttamente al banco e pensato per deliziare l’ospite con proposte dalla semplicità raffinata (come pane e salame, verdure liofilizzate e patatine fatte in casa) in linea con tutta la proposta gastronomica di 10_11.
Spazi eclettici e occasioni per condividere
10_11 si caratterizza per un’eleganza sobria e senza tempo, che crea una connessione tra ambienti eclettici i quali, seppur distinti per la specifica destinazione d’uso in zona bar-lounge e ristorante vero e proprio, si susseguono senza soluzione di continuità e comunicano rispettivamente con il porticato affacciato sulla piazza e sul giardino interno. Alla base di questa organizzazione fluida degli spazi c’è un importante cambio di concezione dell’ospitalità, che scende dal piedistallo della prenotazione e ammette l’idea di una fascinazione estemporanea da parte di una clientela “di passaggio”, ma al tempo stesso punta a superare definitivamente il concetto del “bar fly” milanese secondo il quale, per per vivere un’esperienza gastronomica 360 gradi è necessario spostarsi in almeno tre o quattro bar.
Qui è normale che l’avventore, attratto dallo spazio salotto-biblioteca che si intravede in tutta la sua raffinata semplicità passeggiando sotto il porticato della piazza, entri per un caffè o un aperitivo e decida di trattenersi anche a pranzo o a cena, e persino per l’after dinner, per appagare pienamente, in un solo luogo, la propria idea di sperimentazione e condivisione.
Un contributo in più in tal senso viene dai periodici appuntamenti pensati per offrire ai clienti momenti di piacere in pieno stile italiano, come il rituale della “Spaghettata di Mezzanotte” e la “Serata della Polenta” che ogni giovedì a cena viene servita nella caratteristica zuppiera di ceramica.
“Fuori porta”… in centro città
Il Ristorante 10_11, così come l’hotel Portrait Milano, sono luoghi senza tempo e senza spazio. Con la trafficata Milano confinata fuori dal maestoso portale barocco affacciato su Corso Venezia, qui è possibile perdere le coordinate del “qui e ora”, dimenticarsi di essere nel cuore della metropoli, a pochi passi dalle rinomate vie dello shopping, e abbandonandosi a un’ospitalità adatta a tutte le esigenze, in un’oasi di riservatezza, silenzio ed eleganza. Al tempo stesso qui si può vivere la tradizione meneghina più autentica, con i suoi rituali e la sua cucina di sostanza, circondati da un servizio genuinamente affabile e non ingessato.
Insomma, in una città inquieta, dove tutto e tutti sono di passaggio, il 10_11 è un invito a rallentare, a sostare e a soffermarsi, per godere di un risveglio, di un drink o di una cena, in una splendida location in cui tutto appare meno frenetico, più “su misura”, più elegante e persino più buono.