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Taglio del nastro in via San Nicolao 3 a Milano per Nobuya, la nuova creazione culinaria dello chef Niimori Nobuya. Situato dietro un imponente portone “Vecchia Milano” nei pressi di Cadorna, il ristorante è il frutto della collaborazione tra lo chef giapponese e l’imprenditore Andrea Lin, esperto nel settore della ristorazione.

Nobuya si presenta come una casa di due culture culinarie, combinando armoniosamente le tradizioni gastronomiche italiana e giapponese. Con un’atmosfera accogliente ed essenziale, il locale si articolo in due sale, ognuna con circa 20 posti a sedere, arredate con eleganti elementi che richiamano lo stile delle case del sol Levante.

Il menu di Nobuya riflette la maestria culinaria di Niimori Nobuya, il cui percorso professionale ha attraversato le cucine di Giappone e Italia. La parola d’ordine è armonia, evidenziata anche nel design lineare del locale, ispirato alla calligrafia giapponese shodo. Il menu varia giornalmente in base alla disponibilità del mercato e alla stagionalità degli ingredienti, puntando alla massima qualità delle materie prime, utilizzando tecniche raffinate come il dry aging per carne e pesce di grande pregio. Tra le proposte spiccano il brodetto alla giapponese, il tonkatsu con capocollo italiano e le crocchette di patate con kinpira di carote e radici di loto.

Particolare attenzione è dedicata agli ortaggi, provenienti al 100% da coltivazioni italiane e stagionali, dando vita a piatti interamente vegetali.

La cantina, curata dal direttore Marco Scarpulla, vanta circa 1000 etichette tra Italia, Francia e Giappone, accompagnate da 60 tipologie di saké pregiati. Nobuya offre anche una selezione di tè e birre, ideali per accompagnare la vasta gamma di dessert.

Il progetto Nobuya, ideato dall’architetto Maurizio Lai in collaborazione con Rugiano per l’arredamento artigianale di lusso, mira a creare un ambiente elegante, intimo e delicato, in sintonia con l’anima dello chef Niimori Nobuya.

Nato a Tokyo nel 1973, lo chef ha vissuto due vite, iniziando con l’apprendimento delle autentiche tecniche giapponesi per poi innamorarsi dell’Italia, dove ha consolidato la sua carriera culinaria con esperienze presso rinomati ristoranti italiani e giapponesi.

 

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