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A Genova ri-aprono i Palazzi che accoglievano gli ospiti illustri della Repubblica marinara, dove ri-vivere i fasti del ‘500 attraverso un viaggio che coinvolge i 5 sensi

di Massimo L. Andreis

 

Vedi Genova e poi muori… Sì, è vero: l’espressione originale nasce e si riferisce solitamente a Napoli e non alla città della Lanterna, ma non c’è dubbio che anche la Superba riveli al mondo tutta la sua antica e fulgida bellezza (anche) grazie alla iniziativa con la quale il Comune capoluogo ligure vuole valorizzare un patrimonio a lungo trascurato e, soprattutto, misconosciuto della antica Repubblica marinara di cui è erede. Quale? Quello dei Rolli.
Non fate i furbi: la maggior parte di voi, anzi, di noi, se/che non siamo genovesi, nell’udire questa parola rimane/rimaniamo spiazzati.

Cosa sono i Rolli?
Immaginate imponenti scalinate di marmo, sculture elaborate e giardini segreti all’interno di edifici tardo-rinascimentali e barocchi costruiti su più piani, nelle cui stanze appaiono decorazioni e affreschi originali dei maggiori autori del manierismo e del barocco genovese: un incantevole susseguirsi di saloni dipinti e decorazioni che sorprendevano ambasciatori, diplomatici e personaggi illustri ospiti della Repubblica. 

Essì perché la Genova della seconda metà del Cinquecento, al massimo del suo splendore si inventava un sistema di ospitalità originale. Le personalità altolocate in visita di stato con il loro seguito venivano accolte nei più bei palazzi nobiliari, scelti a sorteggio fra diverse categorie, i “ruoli”, da cui il termine rolli. Quale la ragione di tale particolare sistema a rotazione di ospitalità? I maligni direbbero che siamo a Genova non per nulla e, in questo modo, le casse statali si sgravavano del costo del mantenimento dei visitatori di rango. Vera o verosimile che sia tale spiegazione, la ragione ufficiale era l’assenza di una degna dimora pubblica a tale scopo, data la particolare natura dell’istituzione statuale della Superba, che non aveva un vertice ereditario alla sua testa.

A Palazzo Sinibaldo Fieschi accoglie gli ospiti il padrone di casa, che solo poche volte apre le porte della sua casa ai visitatori, cui offre una ricca merenda con vista sulla cattedrale di San Lorenzo. Affrescato da Piola e Galeotti e “tagliato” di 3 metri per allargare la strada su cui affaccia, mentre si sorseggia il the, si gustano dolcetti tipici e l’immancabile e focaccia genovese, qui si possono ascoltare le note del flauto e la lettura di passi di libri dedicati alla città, tra cui la struggente Litania di Giorgio Caproni.

Tornando alla storia, è nel 1576 che un decreto del Senato istituiva un elenco ufficiale dei palazzi di pregio (detti rolli perché probabilmente i nomi erano riportati in lunghe pergamene arrotolate), obbligando i loro proprietari ad accogliere, a turno, le visite di stato. A seconda del rango dell’ospite veniva scelta una delle tre categoria di “ospitalità”, e quindi la dimora appartenente a ciascuna di esse per l’alloggiamento, mediante un’estrazione tramite “bussoli”. Una classificazione non dissimile da quella degli hotel di oggi: dai 5 stelle in giù. Molte delle dimore nobiliari ricomprese nell’elenco, più di 100, erano state allineate formando i quartieri nelle “Strade nuove” della città, l’odierna via Garibaldi in primis, una zona soggetta a lottizzazione allo scopo di ospitare i nuovi palazzi dei ricchi (non di rado facendo sloggiare, volenti o meno, i poveri che lì dimoravano…).

Naturalmente, al crescere del grado di ricchezza e/o nobiltà dei visitatori, più fastoso doveva essere il palazzo nel quale accoglierli. Un bell’impegno, certo, ma nello spirito di una Repubblica che fondava la sua ricchezza non già sulla proprietà immobiliare e fondiaria più o meno parassitaria dei suoi oligarchi ma sul commercio (spesso in regime di monopolio) e sul prestito di denaro, era ricompensato dalla possibilità di stringere con gli ospiti illustri legami d’affari profittevoli per gli ospitanti.

La Rolli Experience è servita
Oggi, all’interno di un progetto di valorizzazione di questi edifici voluto dall’amministrazione comunale genovese, ecco nascere una iniziativa ad hoc: la Rolli Experience, grazie alla quale è possibile accedere ad alcune di queste magnifiche dimore, rivivendo un’epoca d’oro e scoprendo al contempo i mille volti spesso misconosciuti di una città di mare unica.

In apparenza austera, Genova ha molte anime, ben poco esibite in linea con il carattere dei suoi abitanti. Eppure, di motivi di vanto ce ne sarebbero, eccome. Primo fra tutti l’appartenenza di ben 42 degli oltre 100 palazzi dei rolli ai beni dichiarati patrimonio UNESCO.

Concentrati principalmente tra Via Garibaldi, Via Cairoli e Via Balbi, alcuni di essi sono aperti al pubblico tutto l’anno, come i tre che costituiscono i Musei di Strada Nuova (Palazzo Bianco, Palazzo Rosso, Palazzo Tursi), Palazzo Spinola di Pellicceria, il Museo Palazzo Reale, il Palazzo di Nicolosio Lomellino. Altri sono visitabili solo in particolari occasioni, anche perché tuttora abitati.

Palazzo Tursi (sede del Municipio) ospita le Sale Paganiniane, preziose custodi dei violini storici di Niccolò Paganini, tra cui il celebre e prediletto “Cannone Guarnieri”. Un piacevole momento musicale curato da un violinista su arie del grande maestro chiude la visita.

Si tratta di edifici di grande eleganza, realizzati in uno stile ammirato in tutta Europa. Non a caso additato a modello dal grande pittore fiammingo Pieter Paul Rubens che, all’inizio del ‘600, pubblicava in un libro la raccolta dei disegni dei palazzi visitati durante un suo prolungato soggiorno in città.

Ma cosa è in concreto la Rolli Experience? Dal dicembre 2023, grazie alla partnership tra Comune di Genova e alcuni tour operator locali, i turisti possono immergersi nel mondo incantato di queste sontuose dimore. Disponibile solo in determinati weekend dell’anno, questa esperienza coinvolge non solo la vista, ma anche il gusto, l’udito e l’olfatto (e mettiamoci anche il tatto, per fare l’en plain) offrendo approfondimenti culturali su più fronti. Questa iniziativa contempla infatti, allo stesso tempo, una ospitalità di lusso, la visita alle bellezze artistiche cittadine, degustazioni di prelibatezze locali e, in definitiva, l’immersione tout court nel fascino antico di Genova.

Il Ninfeo e il Giardino segreto di Palazzo Lomellino

Dove pernottare?
Della Experience fa dunque parte in primis il pernottamento in uno dei rolli, come gli hotel Durazzo (12 abitazioni una differente dall’altra con affreschi del ‘700 situate in un palazzo del XVI secolo nel cuore di Genova), de Ville (quattro stelle con 16 camere ricavato a Palazzo Serra Gerace con sala ristorante ornata da affreschi risalenti al 1700) e Palazzo Grillo (residenza, costruita nel 1545 per volere di Domenico Grillo trasformata in un moderno quattro stelle) o Le Nuvole, ma sono disponibili anche opzioni più convenienti altrettanto affascinanti, che danno la possibilità di vivere camminare e dormire sotto volte affrescate, di fare colazione con vista sui tetti della città, di andare alla scoperta del cuore di Genova, alloggiando nel centro storico, dove esplorare i caratteristici “caruggi” (vicoli), cantati magistralmente da Fabrizio di De André e ricordati nella Litania di Giorgio Caproni, alla scoperta di angoli suggestivi, mercati popolari, botteghe centenarie.

Palazzo Rosso (Appartamento Anton Giulio): parte del polo museale dei Musei di Strada Nuova, l’edificio custodisce le ricche collezioni d’arte e gli arredi storici della famiglia Brignole-Sale, in stanze decorate con affreschi e stucchi.

Dove mangiare?
E non finisce qui. Del programma fanno parte due cene: a Palazzo Tobia Pallavicino, oggi sede della Camera di Commercio, con un sontuoso aperitivo durante il quale vengono serviti prodotti tipici a cura dei ristoratori Genova Gourmet e in collaborazione con le Botteghe Storiche, e, in versione rinascimentale a Palazzo Imperiale, con l’accompagnamento di un clavicembalo, dove gustare alcune prelibatezze cinquecentesche in ambienti mozzafiato, senza dimenticare il the servito nel suggestivo Palazzo Sinibaldi, tutt’oggi abitato da una famiglia genovese.

Palazzo Imperiale Palazzo Gio Vincenzo Imperiale è uno dei più prestigiosi edifici della città e tuttora appartiene alla famiglia Imperiale di Sant’Angelo dei Lombardi. Edificato intorno al 1560 su progetto di Giovanni Battista Castello detto il Bergamasco, la facciata presenta prospetti decorati da stucchi o affreschi. Una atmosfera rinascimentale ricreata anche grazie a musici alla spinetta, vino speziato e assaggi ispirati all’epoca precedono la cena di gala a tema, allietata dal “padrone di casa” in costume dell’epoca, che dispensa consigli e storie. Per Capodanno è previsto un evento particolare.

Quando andare?
Dopo i weekend dell’8 e del 15 dicembre, la Rolli Experience prevede altri due imminenti appuntamenti: il 30-31 dicembre e 1° gennaio e dal 5 al 7 gennaio 2024.

Come prenotare?
Diversi tour operator offrono pacchetti che includono questa tre giorni straordinaria. I prezzi variano da 260 € a 550 € a persona, a seconda della struttura e del tour operator scelto.

Sulla destra della foto sopra l’elevatore che dal centro porta al quartiere Castelletto: vedere Genova dall’alto salendo al quartiere Castelletto per poi scendere lungo i caruggi è un’emozione unica, che ricorda Lisbona o Salvador de Bahia. E infatti alla fine della discesa ci si imbatte in un locale di cucina portoghese-ligure: O Boteco.

La salita (o discesa) al Castelletto e sullo sfondo la Lanterna di Genova, simbolo della città con il nuovo porto di Renzo Piano.

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