Quando nel 1992 dovevano battezzare il primo ristorante argentino di Milano, i membri della famiglia originaria dell’immenso stato latinoamericano che avevano optato per via Palazzi, cuore dell’antico ghetto di manzoniana memoria per aprirlo, scelsero di rifarsi a una bibita famosissima in Argentina: “paso de los toros”. Detto fatto: trent’anni dopo, si chiama ancora El Paso de Los Toros il locale che nel capoluogo lombardo ha fatto da apripista a empanadas e hamburguesa, rigorosamente da scrivere in versione spanish, perché nei paesi dove si parla castigliano spesso e volentieri le parole inglesi si declinano: e così footoball diventa fùtbol, leader lìder e Spiderman si pronuncia Espiderman. Per alcuni potrà essere provincialismo, per altri orgoglio nazionale. Quello di cui sono risaputamente pieni gli argentini (e non servivano ad attestarlo i recenti festeggiamenti per la vittoria al Mondiale di calcio, pardon, di fùtbol), così come di coraggio, che sosteneva i fondatori del locale non meno di quanto abbia fatto con colui che, nel 2007, lo rilevava: Davide Pascale.
Il patron
E’ in quell’anno infatti che l’allora giovane manager della ristorazione, con importanti ruoli in alcune aziende della collettiva (La Cascina, Pellegrini, Serist e Fabbro), per realizzare il vecchio sogno di diventare ristoratore, acquisiva la titolarità de El Paso, mantenendone nome e staff originario, per poi condurlo, con passione e professionalità, a essere tra i più rinomati e stimati ristoranti argentini all’ombra della Madonnina.
“Quando per vie traverse avevo saputo della messa in vendita de El Paso, e mi ero subito mosso per rilevare il ristorante, molti mi davano del pazzo”, ricorda Pascale. “Allora Porta Venezia non era uno degli epicentri della movida meneghina come è oggi, piena di locali e cuore della comunità Lgbt+. Veniva considerato come il poco appetibile angolo di corno d’Africa di Milano, mentre adesso è proprio la mescolanza di diverse comunità, vecchie e nuove, a rendere così vivo e attrattivo questo quartiere”.
L’iniziativa solidale
In occasione delle celebrazioni per il trentennale, Davide (nella foto sopra al centro) ha sposato l’innovativo progetto pilota Papaveri Rossi di Anffas Nordmilano, uno spazio aperto a Cinisello Balsamo (MI) dove i ragazzi con disturbi dello spettro autistico possono recarsi per fare delle attività e sviluppare diversi gradi di autonomia, con l’ambizioso obiettivo di un’integrazione progressiva e assistita all’esterno.
Ebbene, nel periodo natalizio, allo scopo di raccogliere fondi per il centro, è stata lanciata la vendita di una bottiglia di uno dei vini simbolo dell’Argentina – il Malbec Chacabuco Los Haroldos – il cui intero ricavato sarà dovoluto a Papaveri Rossi di Anffas Nordmilano. L’iniziativa, che prosegue anche ora, si concluderà con una cena al ristorante che coinvolgerà alcuni dei ragazzi autistici per il servizio ai tavoli: un’esperienza formativa molto importante in un contesto esterno. Contribuire è facile: basta andare a El Paso e acquistare la bottiglia, brandizzata con un’etichetta che comunica l’attività, oppure utilizzare il canale online sul sito www.elpasodelostoros.it.
“Scegliere la realtà di Papaveri Rossi di Anffas Nordmilano ci ha permesso di dare un senso profondo ai nostri 30 anni”, afferma Davide Pascale, “consentendoci di sostenere un progetto che rappresenta una scommessa innovativa nell’ambito sociale e fondamentale per molte famiglie. In questo modo, il cibo acquisisce un significato e un valore di condivisione e socializzazione dal ‘sapore buono’, non solo per i ragazzi, ma anche per tutti gli ospiti che avranno il piacere di vederli all’opera”.
Il locale
Ispirato nel layout a una tipica “habitacion de la America del Sur”, varcando la porta del El Paso si viene catapultati “alla fine del mondo”, come disse un argentio doc, papa Francesco, al momento della sua elezione al soglio pontificio. Tanti quadri appesi alle pareti ocra, lampade e un arredamento in legno che trasudano i sapori, i gusti, le atmosfere di un intero Paese, di un popolo nato dall’incontro di immigrati (alcuni direbbero conquistatori…) spagnoli e italiani (specie veneti, piemontesi, lombardi e toscani) e della tradizione culinaria scaturita da questa amalgama. Che esplode nelle sue molteplici declinazioni nel menu del locale: dalle tortillas con la salsa piccante alle tipiche empanadas in diverse varianti (al ripieno di carne di Angus e spezie, al prosciutto cotto e formaggio, con carne di Angus, jalapeños piccante e spezie o con formaggio e cipolla caramellata), passando ovviamente per la immancabile e rinomata carne argentina, protagonista assoluta della proposta de El Paso, consegnata giornalmente con la tecnologia del “sottovuoto fresco” a garanzia di assoluta genuinità. Proveniente dai migliori allevamenti di Angus, per normativa europea la carne non può essere importata direttamente e viene selezionata e acquistata da una piccola azienda agricola che da oltre 60 anni segue un metodo di allevamento totalmente al naturale.
Tra le chicche del locale da segnalare l’eccellente Lomito, filetto di Angus argentino alla griglia di 250 g, la parte più nobile e pregiata – situata sotto la lombata – particolarmente tenera e succosa, e la Entraña, diaframma di Angus sudamericano alla griglia di 300 g, il muscolo respiratorio inserito nelle ultime costole dal gusto unico, un must nella grigliata argentina. Tra i dessert, imperdibile l’Alfajores, dolce tipico argentino farcito con dulce de leche e ricoperto di cioccolato, abbinato a un ottimo passito.
El Paso de Los Toros è aperto anche a pranzo, quando serve insalatone, poke, bocalillos, hamburger di Angus e il piatto unico “un, dos y tres”, molto richiesto, così come l’aperitivo o il dopo cena, con le deliziose tapas da “compartire” innaffiate da cocktails & drinks. Da non trascurare alcuni servizi addizionali, come delivery & take away (nel 2020, in pieno Covid, nasce il brand “Empanada & Burger By EPDLT” riservato al food delivery), la vendita di prodotti argentini, il catering e gli eventi on site (aziendali e feste private).