Un angolo di Caraibi sulle sponde del Naviglio Grande: il Rita’s Tiki Room nasce nel 2019 sulla Ripa di Porta Ticinese, di fronte allo storico Rita & Cocktail, da un’idea di Edoardo Nono e Gianluca Chiaruttini, entrambi soci fondatori del Rita, e della nuova socia Chiara Buzzi (già direttore del Rita&Cocktails).
Conosciuto come uno dei locali di Milano dove “si fanno i migliori cocktail”, gli interni del locale sono stati tutti pensati e disegnati dallo scenografo Matteo Oioli che ha ricreato un ambiente fusion e un’atmosfera Tiki unendo richiami polinesiani e caraibici, grazie ai materiali utilizzati e agli arredi scelti: il bancone fatto in legno e canne di bambù, le pareti di cocco intrecciato, le statuette Tiki, la canoa e la fitta vegetazione che richiama paradisi lontani incontaminati sono solo alcuni degli elementi Tiki che caratterizzano gli spazi del bar milanese.
Il locale dispone di una sala interna in cui protagonista è il bancone con la sua bottigliera alle spalle, di fronte tavoli alti vista barman mentre in una sala più appartata tavoli bassi e poltrone pavoni. All’esterno due dehors, uno affacciato direttamente sul Naviglio mentre durante i mesi estivi, la corte interna del palazzo ospita un importante giardino caratterizzato da un grande bancone, divanetti in vimini e una grande surfboard utilizzata come social table per gruppi numerosi di clienti. Questi due spazi assieme alla sala interna hanno un totale di 135 coperti. Lo stile tipicamente Tiki e un servizio informale ma professionale contribuiscono a rendere l’atmosfera rilassata ed esotica.
UN PO’ DI STORIA
Nella mitologia polinesiana TIKI sono le statuette intagliate e i piccoli manufatti che rappresentano spiriti o divinità. Quando l’America si sveglia dal torpore e la piattezza del periodo proibizionista, la cultura d’oro del bar è solo un ricordo sbiadito. Ernest Raymond Beaumont Gantt è un maestro dello shaker che ha trascorso gli anni bui dell’America lavorando nei Caraibi e alle Hawaii. È un palato sopraffino, conosce il rhum ma considera noiosa la miscelazione cubana che ha appreso alla corte del maestro cantinero Costantino Ribalaigua, definito il padre del Daiquiri.
Alla fine degli anni trenta scommette su Hollywood e la sua clientela esclusiva e apre il suo Don the Beachcomber: un ristorante e bar dove far vivere il sogno esotico dei suoi viaggi ai tropici. Anche la cucina, che spazia dalla cucina cantonese a quella polinesiana, è incredibilmente vicina alla fusion moderna. La proposta di Don è esplosiva e risponde perfettamente al desiderio di spensieratezza e di evasione della clientela. Un mix senza tempo che ha caratterizzato per molti anni un gran numero di alberghi e ristoranti negli Stati Uniti con un boom esplosivo alla fine degli anni sessanta.
LA PROPOSTA
Il Rita’s Tiki Room ha una proposta che combina aperitivo, cena e dopo cena grazie ai suoi cocktails a base di frutta tropicale, spezie, rum (in bottigliera presenti più di 200 etichette), tequila, gin e bourbon provenienti da tutto il mondo.
La cocktail list cambia stagionalmente: tutti i drink sono il risultato di uno studio fatto sulle consistenze di materie prime ricercate, sulle tecniche di miscelazione, sulla combinazione degli ingredienti sempre freschi e naturali (niente liofilizzati), sulle preparazioni home made come infusioni, cold brew, estrazioni, sciroppi e spremute e sulle presentazioni dei cocktail serviti in bicchieri e tazze che riproducono immagini Tiki.
Una miscelazione zero waste, quindi, che prevede sempre di più l’utilizzo di tutte le parti di un frutto o un vegetale: dagli sciroppi ai cordiali, dalle garnish agli estratti, si predilige ancora l’agrume fresco per ogni drink che viene realizzato, shakerato e servito al momento.
La carta vede la presenza di grandi classici Tiki come il Mai Tai, inventato nel 1944 al Trader Vic, il più leggendario dei tiki-bar, fatto con Rum Martinica e Giamaica, liquore all’arancia, orzata fatta in casa, lime oppure l’Hurricane, fatto con rum dark giamaicano, passion fruit, melograno e limone, o ancora il Fog Cutter, con Rum cubano, cognac, gin, crema di sherry, orzata fatta in casa, arancia, limon, e il Painkiller, navy rum, crema di cocco, arancia, ananas, cannella e noce moscata. L’offerta è completata dall’ampia scelta di Daiquiri (sia classici che firmati Rita’s Tiki Room), di Aperitiki, una serie di cocktail pensati per l’aperitivo, di Frosty Fruit e di analcolici nonché di vini francesi e birra alla spina. I drink sono sempre accompagnati da una ricca selezione di tapas (nachos di Won Ton fritti, arachidi glassate al Lemon Grass, verdure in pinzimonio con salsa maionese panduri, edamame). A guidare la Tiki crew, il giovane bar manager Andrea Arcaini, insignito del premio Best Bartender Under 35 ai Food&Wine Italia Awards 2021 e Bere Miscelato al Grande Cucina Talent Prize 2022.
LA CUCINA
La cucina del Rita’s Tiki Room propone una serie di piatti ideali per stuzzicare qualcosa durante l’aperitivo, per fermarsi a cena o per gustare qualche snack da accompagnare a un cocktail nel dopo cena, soddisfacendo così qualsiasi tipo di appetito. Grazie alla consulenza di Eugenio Roncoroni, patron de Al Mercato, si spazia tra piatti cantonesi, influenze thailandesi e caraibiche. Si parte da un’ampia selezione di snack (alette di pollo croccanti con salsa sweet chilli, fries speziate con creme fraiche, calamari fritti con ananas fresco e maionese al cumino, nachos di wonton fritti con crema di cheddar e cole slaw, crema di ceci con zucchine alla piastra, pomodoro, feta e home made pita, spicy edamame, triangolini indiani di spezie e verdure con salsa yogurt e menta) ai rolls (spring roll filippini fatti in casa con maiale e verdure serviti con salsa di soia allo zenzero, involtini vietnamiti di carta di riso ripieni di verdure serviti con salsa satai, home made spring roll di gamberi fritti serviti con maionese spicy). E ancora si va dai Dim Sum (ravioli di manzo alla piastra con salsa di soia agrodolce, mini bun con salsiccetta giapponese, senape in grani e maionese, ravioli vegetariani alla piastra con salsa di soia agrodolce, panino vietnamita con polpette di manzo speziate, giardiniera asiatica, spam e spicy maio, crepes alla piastra con germogli di soia, bambu, tofu fritto e salsa hoisin) ai noodles (noodles di riso alla piastra con gamberi, salsa al tamarindo, arachidi e germogli e noodles vietnamiti con crema di cocco, gamberi, baccalà, cappasanta e pak choi) fino ad arrivare ai piatti principali come il maialino Kalua, maialino da latte in stile filippino cotto 12 ore, ripieno di lemongrass e zenzero servito con insalatina al sesamo, il galletto intero marinato in stile jamaicano, cotto alla brace e servito con patatine fritte, le costine di maiale marinate al miso laccate con salsa BBQ, il burger caraibico con baccalà fritto in pastella speziata, pomodoro, iceberg, maionese e chips di patata dolce, le tartare (una di gamberi con salsa al passion fruit e sedano in ghiaccio e una di salmone con salsa soia, yuzu e zenzero marinato), un leggero stufato di pollo con salsa alle mandorle fatta secondo una antica ricetta indiana.
FOTO MISCELLANEA